mercoledì 23 maggio 2007

NOTA STAMPA: MALAGIUSTIZIA A TARANTO

 Sig. Direttore,

chi le parla è il dr Antonio Giangrande, presidente della "Associazione Contro Tutte le Mafie", ONLUS, iscritta presso la Prefettura di Taranto nell'elenco delle associazioni antiracket ed antiusura, stimata in Italia e nel Mondo.

La giustizia a Taranto è applicata con due pesi e con due misure. Da una parte troviamo i vari Domenico Morrone e gli Giovanni Pedone, e chissà quanti ancora, che hanno scontato molti anni di carcere, pur essendo palesemente innocenti. Dall'altra parte troviamo personaggi impuniti, che spesso sono gli stessi che decidono su atti, in cui loro stessi sono denunciati o esposti. A questo si aggiunga il permanere, ai loro posti pubblici, gente indagata o condannata per gravi reati. Si aggiunga anche l'abuso e l'arbitrio dell'applicazione del reato mafioso del voto di scambio: a chi sì e a chi no. E non bisogna tralasciare il fenomeno delle denunce regolarmente presentate e non iscritte al registro generale.  

Alle molteplici denunce penali presentate presso la Procura di Taranto contro gli intoccabili del territorio, sono conseguiti solo insabbiamenti, o poche richieste di archiviazione strumentali. Mai un risultato positivo. Quella volta, poi, che si è manifestata la volontà di opporsi alla richiesta di archiviazione, vi è stato, prontamente e pretestuosamente, un rinvio a giudizio per calunnia. Rinvio a giudizio, con l'impedimento alla difesa, infondato perchè  era l'unica denuncia non presentata personalmente. Questo per tacitarmi.

Può darsi che il combattere per un mondo migliore e rendere il nostro territorio libero da sopraffazione ed omertà, dia fastidio ai centri di potere, che non hanno potuto sopraffarmi, pur mettendocela tutta. Mi impediscono da 9 anni di abilitarmi all'avvocatura, sol perchè ho denunciato il concorso nazionale forense truccato, lo sfruttamento dei praticanti e l'evasione fiscale e contributiva forense, o perchè ho denunciato l'impedimento alla difesa dei non abbienti. Mi denigrano la reputazione, facendomi apparire come mitomane sol perchè denuncio gli abusi e le omissioni dei poteri forti.

Certo la mia posizione è delicata. A chi credere: a Giangrande, o al sistema "Italia". Combattere tutte le mafie, dico tutte, porta ad essere assassinato, o ad essere emarginato, ma nessuno può negare l'evidenza dei fatti notori, salvo che non si sia colluso o in mala fede. Per avere riscontri probatori basta visionare i dossier su www.associazionecontrotuttelemafie.org e www.malagiustizia.eu .

Mal per loro, perchè la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha aperto il procedimento sanzionatorio n, 11850/07, "GIANGRANDE CONTRO ITALIA", per l'insabbiamento di 15.520 denunce penali e ricorsi amministrativi, presentate in tutta Italia.

L'ultima richiesta di archiviazione, a cui non mi opporrò, tanto l'esito è scontato, riguarda la malamministrazione locale. A Manduria, (TA), e solo a Manduria, si usa non rilasciare debita ricevuta degli atti consegnati all'ufficio protocollo. Il PM Alessio Coccioli, inopportunamente delegando i carabinieri di Manduria, quali P.G., ha reso lecito tale modus operandi, motivandolo dal fatto che non è dannoso per il denunciante.

Invece, in denuncia si è fatto notare che, tale usanza di recepimento degli atti, prettamente Manduriana, può nascondere alterazioni procedurali in ambito concorsuale, e certamente abusi a danno dei cittadini.

Lo stesso PM Alessio Coccioli, inopportunamente delegando i carabinieri di Manduria, quali PG, per la colleganza con il Comandante dei vigili urbani di Manduria, ha ritenuto che le propalazioni del Giangrande circa il concorso per comandante dei vigili urbani, ritenuto truccato, sono frutto di sue convinzioni non supportate da riscontri di natura obbiettiva.

Invece, in denuncia si è fatto notare che, pur esistendo tale usanza circa i concorsi pubblici truccati, prettamente italiana, palesemente è inaccettabile che vinca il concorso pubblico, colui il quale lo ha indetto, regolato e chiamato ad essere giudicato dai suoi stessi compagni di lavoro. Se poi il comandante divenuto tale, permette ai suoi agenti di guidare auto di servizio non assicurate RCA, o comunque con il talloncino mancante, mentre gli stessi elevano sanzioni ai cittadini per tali motivi, ciò è vergognoso per un paese civile.

Dr Antonio Giangrande

La richiesta di archiviazione e le foto dell'auto di servizio sono sui siti alla voce aggiornamento: testimonianze di mala amministrazione pubblica.