venerdì 5 gennaio 2007

Comunicato LAV CALTANISSETTA - "BEFANA ANIMALISTA" ASSEGNA CARBONE A DUE SINDACI ED AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA NISSENA: TROPPO "CATTIVI" CON ANIMALI E AMBIENTE

 

Comunicato Stampa:

 

ORIGINALE INIZIATIVA DELLA LAV IN PROVINCIA DI CALTANISSETTA

CHE "BACCHETTA" TRE AMMINISTRATORI LOCALI

 

 

"BEFANA ANIMALISTA" ASSEGNA CARBONE A DUE SINDACI

ED AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA NISSENA:

TROPPO "CATTIVI" CON ANIMALI E AMBIENTE

 

 

 

 

Tre sacchi pieni di carbone per tre amministratori nisseni: il Presidente della Provincia, Filippo Collura, il Sindaco di Serradifalco Michele Ricotta ed il Sindaco di San Cataldo Raimondo Torregrossa. E' questo il dono della Befana "animalista" per i tre politici più "eco-cattivi" del 2006 a giudizio della LAV (Lega Anti Vivisezione), che ha promosso questa originale iniziativa. "Un anti-premio per censurare comportamenti ed omissioni contro animali ed ambiente dichiara Ennio Bonfanti, responsabile provinciale della LAVdopo un anno di impegno della nostra Associazione a difesa della natura e dei diritti degli animali nella provincia di Caltanissetta. Temi che, evidentemente, sono ancora snobbati o addirittura apertamente osteggiati da alcuni pubblici amministratori e dalla loro arretratezza culturale".

 

Ecco le motivazioni per la classifica dei "cattivi" amministratori:

 

- Presidente della Provincia Filippo Collura: per il costante e deprecabile disinteresse verso la Riserva Naturale del Lago Cuba, affidata in gestione sin dal 2001 alla Provincia, mai decollata ma abbandonata a se stessa. La Provincia è gravemente omissiva perché non ha effettuato nessuno dei compiti affidatigli dalla Regione (individuazione dei confini della riserva, tabellazione, vigilanza, ripristino degli ecosistemi ecc.) ed ha lasciato che il Lago continui ad essere terra di nessuno, tra discariche, reati ambientali, opere abusive ecc. Inoltre la Provincia di Caltanissetta ha avviato una selvaggia campagna di distruzione di alberi lungo strade ed aree demaniali, tagliando migliaia di piante - col pretesto della sicurezza pubblica - che poi diventano prezioso legname per la ditta cui è stata affidata la "strage verde".

 

- Sindaco di Serradifalco Michele Ricotta: per la pubblica ed inaccettabile crociata contro i suoi stessi concittadini animalisti, rei di "dare da mangiare a dei cani randagi" consentendo, a suo dire, l'incremento del randagismo. Il Sindaco ignora che persino il Consiglio di Stato ha stabilito come "nessuna norma di legge, né statale, né regionale, faccia divieto di alimentare randagi nel loro habitat" e che il Pretore di Siracusa ha annullato una multa ad una gattara, sostenendo che aiutare i randagi col cibo è "un fatto oggi particolarmente sentito ed espressione di un grado di civiltà evoluta". Viceversa, il Sindaco non ha avviato nessuna campagna di sterilizzazione, come gli impongono le norme nazionali e regionali sul randagismo, ed è omissivo rispetto a numerosi altri obblighi in materia. Come se non bastasse, durante un consiglio comunale il Sindaco ha anche dichiarato, in maniera sibillina, che per "risolvere il problema dei colombi ci sarebbe un altro sistema che non sto qui a dire". Sconosciamo questi metodi occulti che il Sindaco non ha mai chiarito, ma abbiamo il fortissimo timore che qualche sconsiderato passi dalle parole (irresponsabili) ai fatti delittuosi: poche settimane fa sono stati trovati proprio a Serradifalco alcuni randagi avvelenati…

 

- Sindaco di San Cataldo Raimondo Torregrossa: per aver costantemente e caparbiamente ignorato gli appelli e le richieste della LAV in materia di protezione degli animali ed applicazione delle norme contro il randagismo. Anche il Sindaco sancataldese, infatti, in tutti questi anni non ha mai avviato la campagna di sterilizzazione obbligatoria secondo le leggi sul randagismo, ed è omissivo rispetto a numerosi altri obblighi in materia; recentemente la LAV lo ha diffidato per un appalto illegittimo che affida ad un mega-canile privato il servizio di cattura e custodia dei cani. Non ha mai risposto agli appelli della LAV che si è dovuta far carico di diversi animali feriti o abbandonati sostenendone le spese veterinarie. Non è intervenuto per frenare i maltrattamenti dei cigni della villa comunale e, fatto più grave, non ha accolto l'invito a trasferire un cigno preso a bastonate, che quindi è morto successivamente! Non ha mantenuto la promessa di liberare dal canile Nerina, cane di quartiere di Pizzo Carano catturata per errore.

 

La LAV si augura che i tre amministratori sappiano cogliere questa occasione per invertire totalmente la rotta delle loro scelte: "nei prossimi giorni – conclude Ennio Bonfanti – facciano una buona azione per gli animali e la natura per porre rimedio almeno ad una sola delle loro mancanze e farsi così "perdonare".

 

 

05.01.2007

 

 

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