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venerdì 10 febbraio 2006
Il COBAT conferma il presidente Morandi e rinnova DG e CdA
Il nuovo Consiglio d’Amministrazione del COBAT
GIANCARLO MORANDI CONFERMATO PRESIDENTE DEL CONSORZIO ITALIANO CHE VANTA TANTI PRIMATI AMBIENTALI
ROMA – Lo scorso 16 gennaio è stato nominato il nuovo CdA del Consorzio Obbligatorio Batterie Esauste ed è stato rinnovato il mandato triennale al Presidente in carica, l’ing. Giancarlo Morandi, già Presidente dal 2000 e Vicepresidente sin dal 1990.
Morandi ha sempre operato nel settore industriale dell'accumulo di energia mediante batterie al piombo ed è stato l’artefice del grande rinnovamento del COBAT, anticipando normativa nazionale e direttive comunitarie, con la liberalizzazione del mercato delle batterie esauste, poi approvata dal Parlamento nel 2002.
Michele Zilla è invece il nuovo Direttore Generale. Dopo aver ricoperto l'incarico di Amministratore Delegato della Soraro di Milano, società del gruppo francese Lyonnaise deux Eau, e dal 1998 ad oggi di direttore generale, presso il Gruppo Caris di Milano, succede ora a Paolo Soriani. Promotore e presidente di Assosele associazione aderente a Fise Unire, che ha come obiettivo la realizzazione di un sistema integrato di raccolta differenziata, affinché le raccolte congiunte di più frazioni recuperabili possano diventare uno standard Italiano, ponendo cosi il Paese in linea con gli altri stati europei.
In questi anni il COBAT è stato il primo Consorzio ad adottare una politica di grande trasparenza con la pubblicazione dei suoi Rapporti Ambientali, il primo ad aderire al Protocollo di Kyoto, ad ottenere le certificazioni per il sistema di gestione qualità e di gestione ambientale, ad acquistare energia verde, segnalandosi come uno degli enti più attivi sul fronte della tutela dell’ambiente.
Oggi il COBAT è un modello imitato in diversi Paesi Europei ed extra, non solo per i risultati conseguiti nel riciclo delle batterie al piombo esauste, oramai prossimo alla totalità, ma anche per le importanti iniziative di alto valore etico ed ambientale come la spedizione per il recupero degli accumulatori esausti dalla Piramide CNR sull’Himalaya, le opere di riforestazione in Messico e i progetti sociali in Perù, tutte missioni che hanno portato alla ribalta internazionale il Consorzio Italiano, nonché sensibilizzato l’opinione pubblica sul corretto smaltimento delle batterie esauste.
Il Consiglio di Amministrazione del COBAT, come prevede lo Statuto approvato con Decreto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio di concerto con il Ministero delle Attività Produttive, è composto da 14 membri eletti dall'assemblea più 4 designati rispettivamente 2 dal Ministro dell'Ambiente e 2 dal Ministro delle Attività Produttive.
Il modello consortile, pertanto, realizza una sinergia tra pubblico e privato, assegnando al primo la funzione di indirizzo e controllo ed al secondo la responsabilità gestionale per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalla legge in modo trasparente, efficace ed economico. Un circolo virtuoso cui prendono parte le imprese di riciclo, i produttori di batterie, i demolitori e raccoglitori di batterie esauste e artigiani-autoriparatori.
Compongono il nuovo CdA del COBAT i seguenti Consiglieri:
* Giancarlo MORANDI, Presidente
* Nicola Maria ALOIA, Ministero Attività Produttive
* Francesco ANTONAZZO, di estrazione consortile
* Tommaso CAMPANILE, di estrazione consortile
* Sergio CANALE, Ministero Ambiente
* Giuseppe COLOMBO, di estrazione consortile
* Fabrizio CURCI, di estrazione consortile
* Paola FICCO, di estrazione consortile
* Alfonso GIFUNI, di estrazione consortile
* Filippo GIRARDI, di estrazione consortile
* Gaetano LA CORTE, di estrazione consortile
* Roberto MAROGNOLI, di estrazione consortile
* Giovanni NARBONE, Ministero Attività Produttive
* Marco NOLI, di estrazione consortile
* Giorgio RUSSOMANNO, di estrazione consortile
* Fabio TANCREDI, Ministero Ambiente
* Giancarlo URBANI, di estrazione consortile
* Dario ZANTEDESCHI, di estrazione consortile
Il nuovo Collegio dei Revisori è invece composto da:
* Salvatore DE MARCO, Presidente, Ministero Ambiente
* Roberto CANESI, di estrazione consortile
* Paola GHISAURA, Ministero Economia e Finanze
* Maurizio PATERNO', di estrazione consortile
* Paolo PUGLISI, Ministero Economia e Finanze
* Gianfranco ROSSI, di estrazione consortile
UFFICIO STAMPA:
Hill & Knowlton Gaia Public Relations • Social and Environmental Communication
Andrea Pietrarota Tel. 06/441640327 Cell.: 335-5640825 E-mail: pietrarotaa@hkgaia.com Skype: apietrarota
Alessia Calvanese Tel. 06/441640328 Cell. 335/1309390 E-mail: calvanesea@hkgaia.com
N° Verde COBAT 800/869120 Internet: www.cobat.it E-mail: info@cobat.it
IL BINARIO: IN VIAGGIO NEL TERRITORIO
Ambiente e sviluppo corrono lungo “Il Binario”. E un treno virtuale arriva nelle piazze della provincia con il suo carico di stimolanti informazioni.
A bordo saliranno 5000 studenti delle scuole medie ed elementari.
Comincia oggi il viaggio in un territorio martoriato dall’inquinamento, eppure attento al rispetto della natura. Ricco di potenzialità culturali e produttive, ma ancora poco valorizzato. L’idea è firmata Ambiente in club e Sorella natura, che hanno fuso i loro sforzi per dare vita ad un’iniziativa che correrà, dall’8 al 19 febbraio, di paese in paese. Tappe previste a Nola, Marigliano, Cicciano. Saranno allestiti laboratori e mostre.
In vetrina, i temi dell’ambiente, della sicurezza, dei beni culturali e delle attività produttive. Nel programma anche rappresentazioni teatrali, concerti, spettacoli di cabaret, convegni e degustazioni di prodotti tipici.
Destinatari privilegiati della kermesse gli alunni delle scuole per i quali è stato anche organizzato il concorso di idee “Completa tu”, per la creazione di uno slogan per l’ambiente.
Il vincitore riceverà un premio di 500 euro in materiale didattico.
Per la rilevante azione sociale e culturale “Il binario” ha ricevuto il patrocinio del ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, del ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca - ufficio scolastico regionale per la Campania, del ministero delle attività produttive, della commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse, della provincia di Napoli, del comune di Nola, del comune di Marigliano, del comune di Mariglianella e del comune di Cicciano.
Sponsor della manifestazione: Cobat - consorzio obbligatorio batterie esauste, Conai - consorzio per il recupero degli imballaggi, Cial - consorzio imballaggi alluminio, Comieco - Consorzio Nazionale per il recupero e riciclaggio degli imballaggi a base di cellulosa, Coou - consorzio obbligatorio olii usati, De Vizia Transfer Spa, Erreplast Srl e Sri Srl, Interporto Campano, Snie, Vitale, Di Gennaro Spa.
Il Binario è stato organizzato in collaborazione con il Pastificio Russo e l’Aci Campania.
“Il Binario – spiega Daniele Baronio presidente di Ambiente in Club - vuole aprire una finestra di informazione, cultura, curiosità sui temi dell’ambiente, della sicurezza, dei beni culturali e delle attività produttive, con un fine preciso: partecipare con il territorio e insieme conoscere l’ambiente agendo per la sua salvaguardia nella legalità, convivendo e tutelando la storia, le attività ed i beni architettonici dei territori stessi, affinché si viva l’ambiente con rispetto e amicizia”.
“Il progetto – evidenzia il presidente regionale della fondazione Sorella Natura, Antonio Cerciello - nasce dalla volontà di migliorare le nostre città sotto il profilo ambientale e sociale. Un’idea in sintonia con gli obiettivi perseguiti dalla fondazione, da tempo impegnata per migliorare un territorio devastato da anni”.
“Mentre l’ennesima emergenza piega l’intera regione mettendo in luce inefficienze, incapacità e ritardi, Ambiente in club e Sorella Natura costruiscono – ha commentato Paolo Russo, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse – un progetto di promozione di un territorio che segna la pietra di confine tra i ritardi culturali e gestionali e l’etica dell’ambiente. Le ecomafie non si combattono solo con la forza delle armi e della legge ma anche attraverso il vigore della società civile sempre più determinata a sbarrare la strada agli attentatori delle loro terre e del loro futuro”.
“Partecipiamo a questa iniziativa per l’alto valore educativo che rappresenta, convinti – ha spiegato Gino Schiona, direttore generale del Cial (consorzio nazionale per il riciclo dell’alluminio) - che l’emergenza rifiuti in Campania possa essere presto superata. Il nostro consorzio, leader in Europa per quantità di alluminio riciclato, ha da tempo avviato progetti speciali in questa regione, sia a sostegno degli operatori che effettuano la raccolta che in attività di comunicazione per la sensibilizzazione dei cittadini”.
“Queste iniziative - ha dichiarato Paolo Tomasi, presidente del Consorzio obbligatorio degli oli usati - rientrano pienamente nella nostra strategia comunicativa da oltre vent’anni orientate verso i giovani, nella consapevolezza che il futuro dell’ambiente sia nelle loro mani.
Il Consorzio anche nel 2005 ha segnato un nuovo record di raccolta di olio usato, confermando il trend di crescita, ma ci rendiamo conto che non possiamo abbassare la guardia e che ci attendono ancora sfide importanti per arrivare a raccogliere fino all’ultima goccia. Un obiettivo da perseguire solo con l’aiuto di tutti, cittadini ed aziende, nella certezza che anche i piccoli gesti possono contribuire alla salvaguardia dell’ambiente”.
“Per quanto riguarda il recupero dei rifiuti pericolosi, come le batterie al piombo esauste, la Campania – ha dichiarato Giancarlo Morandi, presidente del COBAT – si segnala come una delle regioni maggiormente attive. Basti pensare che solo nel 2005 il COBAT ha raccolto e riciclato nella regione quasi 25.800 tonnellate di accumulatori esausti, pari ad oltre 2 milioni di singoli pezzi. Tale attività ha una duplice valenza: ecologica, prima di tutto, prima di tutto, perchè si sottraggono alla dispersione nell’ambiente sostanze tossiche a nocive come piombo e acido solforico, ed economica perché ogni anno si risparmiano milioni di euro sulle importazioni di nuove materie prime come metallo piombo e plastiche. Grazie ad una lungimirante legge del Parlamento Italiano, il modello consortile attuato dal COBAT, rappresenta oggi un circolo virtuoso di sviluppo sostenibile ed il nostro impegno è sempre più focalizzato in campagne di educazione ambientale, come il Binario, dove da sempre troviamo nelle scuole il nostro principale alleato”.
martedì 7 febbraio 2006
CNIPA: DEFINITA GRADUATORIA PROVVISORIA DELLA GARA PERÀ
C N I PA
Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione
Ufficio Stampa
via Isonzo 21/b – 00187 Roma
tel. 06.8526.4233
COMUNICATO STAMPA
CNIPA: DEFINITA GRADUATORIA PROVVISORIA DELLA GARA
PER SPC-SISTEMA PUBBLICO DI CONNETTIVITÀ
Roma, 7 feb. 06 - È stata definita dal CNIPA-Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione la graduatoria provvisoria della gara multifornitore del Sistema Pubblico di Connettività (SPC). Tale Sistema, istituito con la legge n. 42/2005, costituirà l’”autostrada digitale” per tutte le comunicazioni telematiche sicure e con prestazioni garantite tra le pubbliche amministrazioni centrali e locali e tra queste ed i cittadini. La gara multifornitore SPC ha per oggetto, tra l’altro, la fornitura di servizi di comunicazione dati, fonia ed immagini erogati con modalità analoghe ad Internet, nonché servizi innovativi quali Wi-Fi, connessioni alla rete mobile, voice over IP (ossia la telefonia via internet) e servizi satellitari; il tutto garantendo la massima protezione dei dati e dei sistemi.
Nella graduatoria provvisoria – si precisa in una nota del CNIPA - il Raggruppamento Fastweb-EDS è risultato al primo posto (cui corrisponde il primo lotto pari al 60% dell’intera fornitura), BT-Albacom al secondo posto (lotto pari al 25 %), Wind al terzo (lotto pari al 10%) e Telecom Italia al quarto (ultimo lotto del 5%). Il Raggruppamento Tiscali-Interoute-Unidata-Postecom, pur essendosi qualificato, è risultato quinto in graduatoria, senza quindi rientrare tra gli assegnatari.
La nota rileva inoltre che, dai verbali della commissione, l’offerta del Raggruppamento Fastweb-EDS è risultata, anormalmente bassa in base a quanto previsto dalla legge vigente (art. 25 decreto legislativo 157/1995) e, pertanto, saranno richieste, come per legge, le necessarie giustificazioni.
La media dei ribassi praticati dai concorrenti è stata circa del 40% rispetto alla base d’asta. Ciò produrrà, rispetto ai costi attualmente sostenuti, ingenti risparmi per la pubblica amministrazione, che pur potrà avvalersi di nuovi ed ulteriori servizi innovativi.
Il disciplinare di gara prevede un listino prezzi unico per tutti gli operatori partecipanti che dovranno conseguentemente allineare i loro prezzi a quelli del vincitore. A tale meccanismo di allineamento corrisponde l’obbligo per l’aggiudicatario del primo lotto di praticare agli altri fornitori una riduzione del 10% rispetto ai prezzi dallo stesso vincitore indicati in offerta.
La procedura si completerà, pertanto, con una fase di verifica tecnica avente ad oggetto la capacità, del concorrente collocatosi al primo posto, di fornire i servizi aggiudicati agli altri operatori assegnatari dei successivi lotti che ne facciano richiesta, praticando loro un’ ulteriore riduzione fino al 10%.
Gli aggiudicatari dei lotti successivi al primo potranno avvalersi del suddetto sconto nel fornire i servizi alle pubbliche amministrazioni.-
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Dario de Marchi
Capo Ufficio Stampa
CNIPA-Centro Nazionale per l'Informatica
nella Pubblica Amministrazione
via Isonzo 21/b
tel. 06.8526.4233
fax 06.233.233.761
d.demarchi@cnipa.it <mailto:d.demarchi@cnipa.it>
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Le Partecipazioni statali viste da Giuseppe De Rita
Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto per lo Studio dei Materiali NanostrutturatiComunicato stampa
Le Partecipazioni statali viste da Giuseppe De Rita
Il fondatore del Censis racconta l'affascinante, e sconosciuta, vicenda delle Partecipazioni statali
PALERMO 7/02/2006 - «Dove stanno i Falck? E gli Olivetti? E i Pirelli, che resistono alla scalata di Teleccom? Dove sono? Dov'è De Benedetti? Chi ha portato Olivetti fuori dal listino? Dove sono questi grandi liberal che ci hanno garantito che sarebbe andata bene affidandoci al mercato?» si è chiesto il segretario generale del Censis Giuseppe De Rita al seminario «Marcello Carapezza» organizzato il 3 febbraio dal Cnr di Palermo e dedicato quest'anno alla vicenda delle Partecipazioni statali.
«Tutta la programmazione italiana -- ha continuato De Rita -- dal Piano Vanoni al Piano Giolitti fra il '54 e il '64 sono opera dell'Ufficio studi Iri e di noi dello Svimez. Era una grande capacità di creare classe dirigente».
«L'Iri era nato come un'elite di un gruppo fra i migliori intellettuali economisti. L'impegno che Saraceno voleva da noi era di mettersi insieme alle altre élites. Fare, ad esempio, rapporti stretti con l'ufficio studio dell'Eni: Giorgio Fuà, Giorgio Ruffolo, Paolo Sylos Labini e poi Savona e gli uomini di Carli.
«A un certo punto, invece, è scomparso tutto.
Il declino e la perdita dell'immagine
«Perché? Perché era iniziata la lottizzazione. Lo stesso Saraceno, che negli anni '60 aveva un potere enorme essendo l'unico che Moro ascoltava davvero, non è riuscito a convincerlo. I ministri delle Partecipazioni statali di fatto non erano ministri di niente.
«Ci fu una modifica della filosofia alla quale non siamo riusciti a sfuggire. Il grande gruppo polisettoriale integrato era figlio di una politica di opzione culturale che era quella dello Stato come soggetto generale di sviluppo. Sviluppo per una società che usciva dalla guerra senza soggetti perché l'Italia degli anni '50 e '60 era un'economia senza soggetti: dai trasporti alle telecomunicazioni non c'era nessuno.
«Oggi a produrre e a fare siamo pure in troppi. Ma allora non c'era nessun il mercato. Dov'era il mercato della siderurgia italiana? E quello delle telefonia?
«Quindi, nacque questa idea -- della quale anche io sono responsabile -- dello Stato che aveva il diritto-dovere di essere soggetto dello sviluppo indicando quali fossero le prospettive e il modo di perseguirle. E se fa la programmazione, lo Stato, allora può e deve anche intervenire nell'economia e nel Mezzogiorno. E si fa la Cassa per il Mezzogiorno.
«L'origine dello sfascio fu la corruzione politica. Non c'era più una una strategia comune e l'Iri divenne un impero con province autonome restando addirittura senza ispettorato. Ad esempio, mi mandarono me a fare un ispezione in Alfasud. Io quindi andai a Napoli da Cortesi che mi fece vedere tutti i plastici di questo mondo; mi fece fare il giro dello stabilimento; e pure, a 200 all'ora, il giro della pista di collaudo della fabbrica: 'Ora può andare. 'Come posso andare? Ma se non ho capito nulla? 'De Rita, mi hanno detto di fargliela vedere l'azienda. Non di fargliela capire. Se ne torni a Roma'.
«Iniziò il declino anche nell'immagine pubblica delle Partecipazioni statali. Non fu quindi solo l'accordo Andreatta-van Miert fra Stato e Commissione europea a far ridurre i fondi riconosciuti come aiuti di Stato; ma la stessa dimensione di un potere che non era più compatto.
«E lo sfascio di immagine fu così grande che quando hanno venduto, lo hanno fatto in modo straccione: la Stet è stata venduta 16mila miliardi. Colaninno 2 anni dopo l'ha pagata a debito 60mila miliardi; e 2 anni dopo lo stesso Colaninno ha rivenduto per fare la plusvalenza a Tronchetti a 120mila miliardi che, avendola comprata a debito, oggi sta con l'affanno perché può solo ripagare i debiti.
Le costruzioni e la fine di un potere compatto
«Un altro attore decisivo al crollo è stata l'entrata dell'Iri nel settore delle costruzioni. Fino ad allora lo Stato non aveva costruito direttamente.
«Probabilmente a Palermo lo capite subito come si opera nel settore delle costruzioni: questo lo paghiamo; poi lo vendiamo; poi lo affittiamo; e poi lo cartolarizziamo... Tutto questo meccanismo perverso nasce con la cultura non più monodirezionale: io costruttore pago il politico per il permesso e per quello che mi serve. Ma nasce invece l'intreccio permanente politico-costruttore.
«L'intreccio dei furbetti del quartierino è lo stesso intreccio, la stessa cosa. Politica e affari gestite con una spregiudicatezza ed un'autonomia che eliminano a monte la possibilità del controllo. Se questa estate non c'era Guido Rossi che prendeva il dossier Antonveneta e lo portava al suo amico Greco non scoppiava niente.
«E quando le cose diventano penali non si salva nessuno perché non c'è più tessuto sociale e di potere: ci sono solo alcuni gruppi che comandano e basta.
124mila milardi in marciapiedi e teatri...
«C'è tutto da ripensare. Recentemente, ho incontrato Nicola Rossi, l'economista che D'Alema si portò a Palazzo Chigi, che ha scritto un piccolo libro di grande spessore: l'ho letto e sono rimasto sconvolto e ora lo presentiamo insieme al Cnel.
«Dal 1998 al 2004 nel Mezzogiorno sono stati spesi 124mila mld di lire di cui 55mila come cifra straordinaria. La cifra è pari alla dotazione di 8 anni della Casmez ed è pari al 40% dei 40 anni di dotazione della Casmez. Ma dove stanno questi soldi? Nei teatri e nei rifacimenti dei marciapiedi?
«E guardate che in questi anni, una parte dei soldi è stata spesa dal Governo di centrosinistra e un'altra dal centrodestra. Il direttore generale era ed è lo stesso.
«Vi dicono, 'abbiamo imparato a spendere i soldi. Noi abbiamo speso tutti i soldi comunitari'...
«Ma se li avete buttati! Non si sa cosa ne avete fatto!
«Ritorniamo cioè ad una cultura arcaica dello sviluppo in cui lo Stato deve essere depredato e dare i soldi a sportello. Ma dare i soldi non è un modo degno di chiamare in causa lo Stato nello sviluppo.
«Guardo con un po' di sospetto a quelli come gli inglesi dell'Economist che mi vengono a dire che in Italia tutto è una schifezza e poi si comperano tutto a 2 lire. Certo, magari non come fece la Fiat che con lo 0.48% si era comprata la Telecom. Magari in modo più pulito: ma sul giornale, ieri, c'era l'elenco delle banche di affari estere che fanno la fila per fare affari in Italia.
«Noi rispondiamo con il finanziamento del country club in Abruzzo in cui, in altura, stanno a fare la terza buca. Stiamo ritornando ai primi anni della Casmez quando rispetto alle bonifiche e alle strade, vinceva il deputato che andava alla Cassa che si faceva finanziare l'asilo nido, la strada e l'ospedale.
«'Noi ci abbiamo la passeggiata a mare'. 'O il teatro romano'. E lo dico da profeta dello sviluppo dal basso con le piccole imprese che stanno crescendo come i fili d'erba del nuovo sviluppo. Tutti mi conoscono per questo. Quella motivazione che spinse Beneduce a fare l'Iri e la classe dirigente del dopoguerra non c'è più e bisogna dire con grande tranquillità che alcune cose devono essere studiate e riprese.
Ripensare le Partecipazioni statali
«Intervenire e non vedere il frutto. Perché è tutto disperso nel clientelismo e nel malaffare. Dicevo a Rossi che a quel punto è meglio ripensare le Partecipazioni statali e ad un governo delle risorse che non sia così demenziale. Altrimenti, chi lo fa lo sviluppo del Sud se non c'è una partecipazione pubblica significativa?
«Questo significa -- e qui esce fuori la mia cultura cattocomunista esce fuori -- che ad esempio nel mare, nel trasporto del cabotaggio e nella siderurgia sarebbe potuto uscire qualche soggetto che non è mai emerso. Mentre oggi proprio in questi settori lo Stato potrebbe esprimere questa soggettualità.
«Chi la fa la logistica con i porti e gli interporti? Chi la fa, la modernizzazione senza lo Stato? Se chiudono il Frejus o il Brennero l'economia di questo Paese salta. E che li fa i trafori, i privati? Chi ha quella cultura dell'innovazione che ha fatto grande il Paese fra il 1945 e il 1955 dei miei predecessori e poi fino al '63 e al primo Governo di centrosinistra?
«Bene il mercato. E poi? Davvero questo è un Paese che non ha bisogno di soggetti pubblici? 55mila mld di straordinario buttati in 6 anni?
«E poi? Che rapporto possono trovare con lo Stato gli emergenti come Della Valle o Moretti Polegato che cercano un rapporto? Davvero il "barchismo", come lo chiamo io, con lo sportello per gli imprenditori locali che fanno solo clientelismo è la risposta che gli sappiamo dare?
«Tutto sommato una storia della Partecipazioni statali potrebbe portare a una rivisitazione e ad una valorizzazione nuova della presenza dello Stato nell'economia. Alla Fondazione Iri hanno dato 250 mld di lire per raccontare la storia delle Partecipazioni Statali, che è una bella dotazione per una Fondazione. Ma loro non hanno speso una lira. La realtà economica che è stata la più significativa del dopoguerra italiano; quella che ha portato più frutti. E nessuno ne parla. Tutto scomparso nel nulla.
La Scuola di management nazionale
«L'Istituto italiano di management -- ha concluso De Rita -- era stato progettato e doveva essere la Scuola superiore della pubblica amministrazione nata con il governo Moro, ministro Giuseppe Medici. Si era già pensato alla Reggia di Caserta e a farci la Scuola. Lo dico perché ero nel comitato scientifico con Martinoli, il più grande esperto di organizzazione e management d'Italia.
Dopo 6 mesi di rottura di scatole ci dimettemmo perché i professori universitari di diritto costituzionale volevano essere i padroni; e ancora oggi in via Diaz a Roma presso la sede della Scuola ci sono loro. Nel '64-'65 la battaglia fra questi dodici professori e noi 2 amici del ministro finì male. La Scuola nazionale di management qui da noi non è possibile perché scatta automatico il corporativismo dei docenti di diritto.
Nel 1964 noi parlavamo di macroeconomia e loro dicevano: 'ma che è 'sta macroeconomia?' E questo quando il Banca d'Italia avevano già fatto il loro, di modello macroeconomico. Se volevamo fare i seminari andava bene, ma niente insegnamenti. In questo sono d'accordo con Giavazzi: le corporazioni nel nostro Paese sono invincibili».
Cartella stampa: Giuseppe De Rita al Seminario "Carapezza" <file:///C:/Documents and Settings/User/Documenti/Web/qualitas1998.net/stampa/cartella_stampa_de_rita_cnr.pdf> (PDF)
Ulteriori informazioni:
Dr. Mario Pagliaro - Cnr
Tel: 091 680 93 70 - 328 628 03 99
E-mail: mario.pagliaro@ismn.cnr.it
Web: www.qualitas1998.net/ismn
3D e design a BlumediAcademy
Giovedi 23 febbraio
Tassa di iscrizione: Euro 450,00 + iva (al momento della iscrizione)
Saldo: Euro 650,00 + iva.( entro il 15 marzo)
Venerdi 3 marzo
Venerdi 17 marzo
Venerdi 24 marzo
Venerdi 31 marzo
Tassa di iscrizione: Euro 500,00 + iva (al momento della iscrizione)
Saldo: Euro 700,00 + iva.( entro il 15 marzo)
lunedì 6 febbraio 2006
Corriere del Web: quando anche le buone notizie fanno notizia
www.CorrieredelWeb.it
Un nuovo punto di riferimento per giornalisti, addetti stampa, responsabili marketing, comunicazione e pubbliche relazioni.
Il Corriere del Web è un quotidiano online che utilizza il blog per pubblicare le sue news.
Ma non è un solo un blog messo a disposizione per dare visibilità gratuita ai diversi comunicati stampa. E’ anche questo, ma non solo.
Il Corriere del Web vuole essere una “redazione virtuale”, un’“agorà online” dedicata a tutti i comunicatori per professione o per passione
Tra news pubblicate, articoli e servizi c'è spazio per esprimere le proprie opinioni sul qualsiasi argomento, dal mondo della comunicazione, del marketing e del giornalismo, a politica, sport, di cultura, economia, società o imprese, arte, eventi, ecc. Non esistono limitazioni, se non quelle del buon senso e del rispetto reciproco.
E' insomma “uno spazio sul web”, che ambisce a diventare un vero giornale on line, sempre aperto a tutti.
In meno di un mese giorni il “Corweb” ha superato la quota di oltre 8500 distinti visitatori, certamente ancora una goccia nel mare magnum di Internet, ma tutte queste "gocce" sono rappresentate da coloro che per professione sono i volani di comunicazione e se non sono necessariamente opinion-leader, certamente sono gli opinion-maker… come insegna la teoria sull'Agenda Setting, in merito agli effetti dei mezzi di comunicazione di massa (come – con le sue proprie peculiarità - sta diventando anche il web).
E così il Corriere del Web è stato già indicizzato dai maggiori motori di ricerca, segnalato come tra numerosi siti e portali, recensito ottimamente dalla prestigiosa newsletter di Buongiorno.it “The Net” ed è diventato fonte anche di altri siti di news, nonché di tanti giornalisti che sempre più utilizzano i più autorevoli blog informativi così come le tradizionali agenzie di stampa.
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Il vero obiettivo è quello di costruire insieme un progetto volto a spostare verso gli utenti le frontiere di una rete che sia sempre più democratica, sfruttando appieno le potenzialità biunivoche dei flussi di comunicazione propri dei new media.
Ancora, un grande auspicio è quello che in quotidiano on line, che non ha scopi di lucro, non ha costi tecnici ed editoriali, possano trovare spazio anche tutte quelle notizie che normalmente non emergono nell’agenda dei mass media.
Anzi, ben vengano i contributi che sovvertano le regole del newsmaking tradizionale: prima tra tutte la cosiddetta “legge” del giornalismo tradizionale: “bad news, good news”, vale a dire i “fatti” meglio notiziabili solo quelli che danno cattive notizie.
In un mondo sempre più globalizzato restiamo tutti atterriti di fronte agli orrori del terrorismo internazionale, le grandi calamità naturali, la perdurante crisi economica, l’emergenza della sanità di fronte a malattie che non conoscono confini, il dramma dei Paesi del Terzo Mondo, la “minaccia” dello sviluppo cinese, le questioni irrisolte della politica mondiale… E quant’altro?
Ora, con il Corriere del Web possiamo diventare portavoce anche delle buone notizie, dai casi di eccellenza dell’imprenditoria italiana, le nostre peculiari expertise, i risultati raggiunti, l’impegno nella ricerca e lo sviluppo – in tutte le sue forme - delle associazioni di categoria, del terzo settore, del volontariato.
Chi vi scrive, per professione, si occupa di comunicazione ambientale e ben sperimenta la difficoltà di far uscire sui media tradizionali, la notizia, per esempio, che l’Italia è tra i primi Paesi al mondo nella raccolta e nel successivo riciclo di diversi rifiuti pericolosi.
La news di per sé ha i valori dell’eccezionalità, ma spesso ciò non è sufficiente per superare il filtro che i giornalisti necessariamente e quotidianamente applicano nel selezionare i fatti che diventano notizia (la cd. funzione del gatekeeping).
Ed è la stessa Italia dove con frequenza settimanale sui quotidiani o nei tg appaiono invece le notizie di eco-mafie, discariche abusive, inquinamenti..
Con il CorWeb non desideriamo certo realizzare un “libro Cuore” dell’informazione, ma sicuramente, è possibile aspirare a dar voce alle tante realtà positive che altrimenti rischiano di scomparire in una spirale del silenzio.
Infine, è possibile farci leggere anche da chi non ci conosce attraverso i canali di comunicazione tradizionali e “saltare lo steccato” dei nostri abituali interlocutori.
L’eventuale successo si fonderà sulla qualità degli interventi e sul contenuto che intenderemo esprimere.
Quali sono i vantaggi di scrivere sul Corriere del Web?
Come scritto all’inizio il CorWeb ha la struttura classica del blog. L’elemento base dei blog è il “post”, e ogni post è legato ad una notizia, sotto forma di articolo, servizio, intervista o comunicato-stampa. In ogni ogni post i lettori possono scrivere i loro commenti e lasciare messaggi all'autore, offrendo così un immediato feedback.
Gli ultimi post vengono inseriti nella parte superiore del blog in modo da dare massima evidenza ai nuovi contenuti appena pubblicati.
Ma soprattutto, i motori di ricerca “amano” i blog come il Corriere del Web, che contengono molto testo continuamente rinnovato e una grafica leggera.
A differenza di una home page di un normale sito web, in cui c’è una index che porta a determinate pagine che vengono saltuariamente aggiornate, nel CorWeb è tutto più dinamico, e la home page stessa viene aggiornata frequentemente.
Ne deriva il grosso vantaggio della rapida indicizzazione delle le news contenute nel CorWeb, che quindi diventano più facilmente rintracciabili.
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domenica 5 febbraio 2006
PLAC LARVATTACK: SCACCO MATTO ALLA ZANZARA TIGRE CON LA FORZA NATURALE DEGLI IONI ATTIVI DEL RAME
SCACCO MATTO ALLA ZANZARA TIGRE
CON LA FORZA NATURALE DEGLI IONI ATTIVI DEL RAME
Si chiama “Plac larvattack” la soluzione italiana a base di rame riciclato, completamente ecologica e già brevettata in tutto il mondo, contro la proliferazione delle zanzare tigre.
Da Gatteo un brevetto mondiale.. Brevettato in tutto il mondo PLAClarvattack è un prodotto realizzato dall’azienda “Placucci Alessandro Srl” di Gatteo (Fc), la prima a livello mondiale ad aver industrializzato un sistema – a base di rame riciclato - che elimina definitivamente il problema delle zanzare tigre.
..contro l’aedes albopictus, meglio nota come: zanzara tigre Come è noto, la fine dell’inverno porta ad una nuova stagione di sviluppo della zanzara tigre, le cui fastidiose punture sono ormai tristemente note in tutta la penisola.
L’aedes albopictus (questo è il suo nome scientifico), originaria dell’Asia ma ormai residente in Italia dal 1990, punge principalmente di giorno, provocando nell’uomo la comparsa di ponfi pruriginosi che durano diversi giorni e che nei soggetti sensibili possono dare origine a reazioni allergiche anche piuttosto gravi. Potenziale vettore di diversi virus, la zanzara tigre in Italia viene combattuta principalmente per gli enormi disagi che provoca ai residenti con le sue dolorose punture. Come tutte le larve di zanzara, anche le larve di questa zanzara possono vivere solamente nell’acqua stagnante: dopo 7-10 giorni si sviluppano gli adulti che si allontanano solo di poche decine di metri dal luogo di origine. La femmina deposita le uova in piccole raccolte di acqua e in luoghi molto ombreggiati: in città utilizza i tombini stradali, gli scoli delle grondaie e i contenitori d’acqua di varia tipologia (sottovasi, secchi, fontane, annaffiatoi, ecc.). Le prime uova schiudono tra la fine di aprile e l’inizio di maggio e l’attività riproduttiva delle femmine può protrarsi sino all’inizio di novembre. Le larve sono dunque acquatiche, mentre gli adulti vivono e si rifugiano tra la vegetazione, infestando le parti più ombreggiate dei parchi e dei giardini. Contrariamente a quanto si pensa, perché la lotta contro la zanzara tigre sia efficace, deve essere effettuata principalmente contro le sue larve, eliminandole e limitando così il numero degli adulti.
L’efficacia del rame contro le larve Da tempo numerosi riferimenti bibliografici e numerose ordinanze comunali, hanno identificano il rame quale elemento utile nella lotta alle larve di zanzara. Ciò che fino ad oggi mancava,però, era una soluzione economica, semplice e definitiva che permettesse ai cittadini di attivarsi secondo le istruzioni suggerite dai loro Comuni, e rendendosi responsabili per sé e per la collettività.
PLAClarvattack, un prodotto a base di rame ecologico e riciclabile al 100% Nasce così l’invenzione di Alessandro Placucci, che dal 1998, con la sua omonima impresa si occupa della raccolta, del trattamento e del riciclaggio dei metalli, facendo della salvaguardia dell’ambiente la sua mission aziendale. L’esperienza maturata in particolare nella lavorazione del rame recuperato ha fatto venire in mente a Placucci un suo utilizzo del tutto diverso da quello tradizionalmente metallurgico. PLAClarvattack è un prodotto a base di rame finemente lavorato, ecologico e riciclabile al 100% che liberando nell’acqua ioni attivi di rame, impedisce alle uova di trasformarsi in adulti di zanzara. Il grande vantaggio di questo nuovo prodotto è la sua semplicità di applicazione, che lo rende impiegabile per usi professionali ma anche per il normale utilizzo casalingo, senza che si sia alcun pericolo per la salute umana.
Una soluzione efficace e duratura Basta, infatti, immergere PLAClarvattack nell’acqua all’inizio della primavera per un effetto duraturo per l’intera stagione estiva, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche, che non ne inibiscono né l’efficacia nè la durata. Basta quindi una sola applicazione all’anno prima della schiusa delle uova per impedire la formazione della popolazione di adulti!
Oggi “Plac larvattack” rappresenta, dunque, la risposta pratica ed ecologica per il cittadino che ora può disporre di un prodotto ad hoc e di informazioni utili al corretto utilizzo del rame quale strumento finalizzato alla lotta alla zanzara tigre.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.plac.it <http://www.plac.it/> oppure chiamando il Numero Verde 800.056.577.