giovedì 14 settembre 2006

Comunicato LAV: STRAGE DI RANDAGI A PALERMO, CITTADINO DENUNCIA E FA SCOPRIRE KILLER DEI CANI DA POLIZIA

 

Comunicato Stampa LAV Palermo:

 

 

ANIMALI: STRAGE DI RANDAGI AVVELENATI A PALERMO,

UN CITTADINO DENUNCIA E FA SCOPRIRE IL KILLER

DEI CANI DALLA POLIZIA

 

LA LAV SI COMPLIMENTA PER L’ALTO SENSO CIVICO DEL DENUNCIANTE

ED ESPRIME VIVO APPREZZAMENTO PER LA SENSIBILITA’ E

L’IMPEGNO DEL COMMISSARIATO ZISA DELLA POLIZIA

 

 

 

Dal 1° maggio fino a ieri sera ne aveva avvelenati ben 14: cani randagi e cani di quartiere nella zona di via Imera a Palermo, accuditi da un benemerito cittadino particolarmente sensibile, uccisi con polpette letali da un ignoto killer dei cani. Ma ieri sera è stato smascherato grazie al coraggio di questo cittadino che prima ho soccorso il cane ancora vivo, portandolo al canile municipale dove è sotto terapia; poi ha chiamato la Polizia ed ha indicato agli agenti l’uomo responsabile di questi atti criminali, che stava ancora spargendo i bocconi avvelenati, subito sequestrati dagli agenti. Già ieri sera il Commissariato Zisa della Polizia ha quindi avviato le indagini per giungere alla formale denuncia del killer dei cani: lo spargimento di bocconi avvelenati è un crimine punito con le sanzioni penali della legge 189 del 2004 contro il maltrattamento degli animali, che prevede la reclusione da tre a diciotto mesi.

 

Finalmente l’omertà che ha sempre garantito l’impunità ai killer dei randagi è stata squarciata: da oggi anche a Palermo gli avvelenatori rischiano le giuste pene di legge”. Lo dichiara Giovanni Guadagna, della LAV Sicilia, che aggiunge: “Gli avvelenamenti di animali randagi sono purtroppo frequentissimi e diffusi a Palermo ma fino ad oggi sono rimasti nell’impunità. Nella stragrande maggioranza dei casi riceviamo segnalazioni da parte di persone che vogliono mantenere l’anonimato rendendo di fatto molto meno efficace la denuncia alle autorità competenti, soprattutto anche quando è noto il nome dell’avvelenatore. Nel caso di via Imera, invece, quel cittadino ha denunciato direttamente alla Polizia il criminale autore della strage dei cani. La LAV si complimenta con lui per l’alto senso civico dimostrato – prosegue Guadagna - ed esprime vivo apprezzamento per la sensibilità e l’impegno del Commissariato Zisa della Polizia. Orami le Forze dell’Ordine si occupano con sempre maggiore attenzione dei reati contro gli animali e l’intervento di ieri sera della Polizia è stato tempestivo ed efficace”. La LAV ha già attivato il proprio ufficio legale per la costituzione di parte civile nel processo che sarà intentato contro l’autore dell’avvelenamento.

 

In tutta la Sicilia quella dell’avvelenamento dei randagi è una vera calamità; purtroppo è anche un problema culturale che andrebbe affrontato con un capillare intervento di educazione al rispetto degli animali. La morte per avvelenamento sopraggiunge dopo dolorose manifestazioni caratterizzate da spasmi e vomito; i veleni maggiormente usati sono topicidi (morte per emorragie interne), lumachicidi (teratogeni e potenzialmente attivi nell’ambiente per settimane) e svariati prodotti di sintesi utilizzasti per l’agricoltura (organoclorurati ed ortofosforici). Le vigenti normative consentono a chiunque di potersi procurare dosi letali di molti di questi veleni, senza alcun controllo alla vendita. Basta un po’ di pelle di pollo imbevuta di veleno e l’orrendo gioco è portato a conclusione. La pericolosità anche per l’uomo è evidente, poiché molti veleni sono direttamente assimilabili dalle mucose: basta che un bambino, giocando, venga accidentale in contatto con la polpetta e poi porti le mani in bocca..

 

 

14.09.2006

 

 

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