Roma, 05.08.2023 -: Il fatto stesso che il Portavoce della regione Lazio sia un ex terrorista nero la dice lunga sulla vera natura politica di "Flagelli" d'Italia e dei suoi accoliti!
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sabato 5 agosto 2023
Strage di Bologna: Pirillo (Circolo Saragat Matteotti), inaccettabili dichiarazioni del portavoce della Regione Lazio, Rocca pretenda dimissioni o lo allontani
Roma, 05.08.2023 -: Il fatto stesso che il Portavoce della regione Lazio sia un ex terrorista nero la dice lunga sulla vera natura politica di "Flagelli" d'Italia e dei suoi accoliti!
giovedì 3 agosto 2023
La nuova soluzione di ABB sugli azionamenti raffreddati a liquido
Durante il funzionamento tutti gli azionamenti tendono normalmente a scaldarsi e richiedono necessariamente un sistema di raffreddamento per funzionare in maniera ottimale. Ciò, tuttavia, pone una serie di vincoli sia a livello di progettazione che di logistica e manutenzione. Nella gran parte delle applicazioni, il raffreddamento avviene con l’aria e necessita di spazi idonei alla ventilazione, manutenzioni frequenti senza tuttavia poter garantire efficienze elevate. L’alternativa può essere quella di impiegare inverter con sistemi di rimozione del calore con fluidi liquidi al posto dell’aria. Sono i cosiddetti liquid-cooled drives e offrono vantaggi significativi in termini di compattezza, efficienza e modularità. ABB è in pole position da anni nello sviluppo di questa tecnologia, con decine di casi studio nel settore del trasporto marino e dell’industria, fino ad arrivare alle difficili applicazioni nel mining e nell’Oil&Gas. ABB offre un’ampia gamma di soluzioni come l’ACS880LC, una versione all’avanguardia di inverter che garantisce potenze di quasi il 50% maggiori con gli stessi consumi dei modelli precedenti.
Perché usare l’acqua? Semplice, si tratta di un fluido oltre 23 volte più efficiente nel trasferire calore rispetto all’aria (motivo per cui nei caloriferi di casa viene usata la prima e non la seconda). Nei liquid-cooled drives, il liquido estrae calore dagli inverter e lo dissipa tramite scambiatori con efficienze che possono superare il 98%. Gli azionamenti ABB raffreddati a liquido utilizzano una miscela a base d’acqua, con additivi per evitare corrosione e congelamento.
Non c’è rischio di cortocircuito? Come noto, acqua ed elettricità non vanno mai troppo d’accordo, ma il sistema refrigerante dei drives ACS880LS di ABB opera a flussi e pressioni particolarmente basse e ciò riduce al minimo la probabilità di perdite. Senza contare che il liquido additivato ha una conduttività elettrica molto inferiore a quella dell’acqua pura, minimizzando il rischio di corto o arco elettrico, nella remota ipotesi che qualche goccia di liquido venisse in contatto con i componenti delle linee.
Che differenza c’è tra un sistema raffreddato ad acqua e uno ad aria? Prendiamo un inverter da 6 MW di potenza: la macchina può arrivare a produrre 150 kW di calore di processo durante il suo funzionamento, calore che viene asportato dal fluido, sia esso aria o un liquido. Nel caso dell’aria, per aumentare lo scambio termico, il drive va installato in ambiente ventilato, che può essere predisposto all’umidità, a temperature troppo elevate o eccessivamente basse. Per non parlare della polvere o dei gas corrosivi, fattori da tenere in considerazione, perché spesso presenti nei siti industriali. Insomma, un tradizionale azionamento raffreddato tramite ventilazione potrebbe avere vite utili ridotte per tutte queste ragioni. Nel caso dell’acqua, invece, il calore di processo viene convogliato verso un circuito esterno tramite uno scambiatore e una pompa, per essere eventualmente “riciclato” in altre fasi della produzione. Un sistema raffreddato a liquido necessita anche di manutenzioni meno frequenti, non essendoci filtri e condotti dell’aria da pulire per garantire il flusso di raffreddamento adeguato. I drives della serie ACS880LC a raffreddamento liquido sono realizzati all’interno di una scocca sigillata ermeticamente, eliminando quindi la necessità di prevedere uno spazio extra attorno all’azionamento, condotti dell’aria adiacenti o chiller nello stesso ambiente. In questo modo viene ridotto a zero anche il rischio di esposizione a polveri o detriti, che potrebbero danneggiare il drive.
Link: https://www.rinnovabili.it/energia/efficienza-energetica/azionamenti-raffreddati-a-liquido-avanguardia-abb/
Attraverso la Penna di Anna Maria Ortese. Il Fascino dell'Impossibile
Anna Maria Ortese: Una scrittrice dal fascino enigmatico.
La Ortese è stata una scrittrice italiana del Novecento, nota per la sua straordinaria capacità di tessere trame avvincenti e misteriose. Nata a Roma nel 1914, ha trascorso gran parte della sua vita a scrivere opere letterarie che esplorano i confini tra realtà e immaginazione. Attraverso la sua prosa visionaria e il suo stile evocativo, ha incantato lettori di ogni genere, dalla narrativa al saggio.
I viaggi di Ortese nel mondo dell'immaginazione
Uno degli aspetti più affascinanti del lavoro di Anna Maria Ortese è la sua abilità di trasportare i lettori in mondi immaginari attraverso le sue storie. Le sue opere spesso si aprono come porte verso nuove realtà, dove il soprannaturale ed il quotidiano si intrecciano in un abbraccio affascinante. Con una prosa ricca di metafore e analogie, Ortese ci invita a esplorare i paesaggi inesplorati della mente umana.
Nelle opere di Anna Maria Ortese, emergono temi profondamente umani, che affondano le radici nell'essenza dell'esistenza. L'amore, il destino, la ricerca di sé stessi e la natura dell'universo sono solo alcuni dei temi affrontati nelle sue storie. Con uno stile comunicativo argomentativo, la Ortese incanta il lettore con riflessioni profonde sulle emozioni e i dilemmi che tutti noi condividiamo nell'esperienza umana.
"Il mare non bagna Napoli": Un'incursione nella Napoli misteriosa
Una delle opere più celebri di Anna Maria Ortese è "Il mare non bagna Napoli". Questo racconto offre una prospettiva unica sulla città di Napoli, esplorando il lato oscuro e misterioso di questa grande metropoli italiana. Attraverso un intreccio narrativo avvincente, la scrittrice ci guida attraverso vicoli oscuri e palazzi decadenti, svelando una Napoli magica e spettrale, lontana dalle cartoline postali turistiche. L'uso di metafore e simboli in questo racconto aggiunge un ulteriore livello di profondità alla narrazione, lasciando spazio ad un mare di interpretazioni e riflessioni personali.
- Cosa si nasconde dietro le quinte di una città così affascinante come Napoli? Sono forse le nostre città, come le persone, portatrici di segreti misteriosi?
"Il treno russo": Un viaggio nell'anima umana
Un altro capolavoro di Anna Maria Ortese è "Il treno russo", un racconto surreale che ci trasporta in un viaggio simbolico attraverso l'anima umana. Attraverso una straordinaria allegoria, la scrittrice ci mostra il percorso di un treno che attraversa la vita, portando con sé i passeggeri delle emozioni umane. L'uso di entità simboliche aggiunge un tocco di enigma alla storia, lasciando spazio all'interpretazione personale del lettore.
Il potere evocativo delle parole
Una delle caratteristiche distintive del lavoro di Anna Maria Ortese è il suo potere evocativo delle parole. Con una prosa fluente e affascinante, riesce a catturare l'attenzione dei lettori e a immergerli completamente nel mondo che sta creando. I suoi personaggi sono vividi e tridimensionali, e le ambientazioni sono descritte in modo così dettagliato da sembrare reali.
Le sue storie ci sfidano a esplorare l'ignoto, a interrogarci sul significato più profondo della vita e dell'universo. Con uno stile informativo, ma anche poetico, la Ortese lascia un'impronta indelebile nella letteratura italiana, continuando ad affascinare lettori di ogni generazione.
L'eredità di Anna Maria Ortese nella letteratura italiana
L'influenza di Anna Maria Ortese sulla letteratura italiana è evidente ancora oggi. I suoi scritti continuano ad ispirare nuove generazioni di autori, aprendo nuovi orizzonti nel panorama letterario. Le sue opere sono state oggetto di analisi critiche e hanno contribuito a definire un nuovo genere di narrativa, caratterizzato proprio dalla fusione tra realtà e immaginazione.
Tra le opere più rappresentative di Anna Maria Ortese troviamo:
1. "Il mare non bagna Napoli": Questo racconto, come menzionato in precedenza, esplora il lato oscuro e misterioso della città di Napoli.
2. "Il treno russo": Un viaggio simbolico nell'anima umana, che affronta temi universali e profondi.
3. "Poveri e semplici": Un romanzo che analizza le vite dei poveri, dei diseredati e dei marginali della società italiana.
Il mistero di Anna Maria Ortese
Una delle ragioni per cui le opere di Anna Maria Ortese continuano a catturare l'immaginazione dei lettori è il mistero che circonda la sua persona. Pochi dettagli della sua vita privata sono noti, e questo ha contribuito a creare una sorta di fascino enigmatico intorno alla scrittrice stessa. Il suo essere una figura schiva e riservata ha alimentato teorie e speculazioni sulle influenze che hanno plasmato la sua narrativa.
Anna Maria Ortese è stata una scrittrice straordinaria, le sue opere sono un vero tesoro nella letteratura italiana, ed il suo fascino enigmatico continua a intrigare ed affascinare sia esperti che appassionati di letteratura.
Esplorare il mondo creativo di Anna Maria Ortese è un viaggio emozionante che vale la pena intraprendere.
lunedì 31 luglio 2023
Arriva il "fulmine" di Atlante, nuovo modello di stazioni di ricarica sostenibili
Audace, proiettato al futuro, sostenibile. Il design della stazione, con le sue linee essenziali ma decise, cattura perfettamente la visione pionieristica di Atlante, traducendola in un perfetto equilibrio di forme e di volumi
Curata sotto il profilo estetico, ispirata alle buone pratiche di economia circolare e soprattutto a basso impatto ambientale. Si tratta del nuovo modello di stazione di ricarica sostenibile realizzata da Atlante e Bertone Design (New Crazy Colors). Un progetto all’insegna della creatività e dell’innovazione, pensato per accompagnare lo sviluppo smart dell’infrastruttura di ricarica con un occhio alle performance e uno alla sostenibilità. Come spiegato in occasione del lancio da Stefano Terranova, CEO di Atlante, la collaborazione fra le due realtà aveva obiettivi ben precisi: creare una stazione unica, accogliente, funzionale e facilmente riconoscibile, in grado di riflettere “l’indiscusso valore tecnologico della rete Atlante, senza alcun compromesso sulla sostenibilità”. L’obiettivo: offrire una nuova esperienza di ricarica attenta all’utente e al tempo stesso all’ambiente, accelerando il cambiamento verso una mobilità a zero emissioni.
“In un mondo sempre più attento alle tematiche ambientali, crediamo che design e sostenibilità siano strettamente connessi e ciascuno, con le proprie specificità, possa sensibilizzare e responsabilizzare le persone su questi temi, portandole ad abbracciare il cambiamento”, ha spiegato Terranova. “Ma non ci limitiamo a sognare un futuro più rispettoso dell’ambiente. Ogni giorno lo pianifichiamo, lo progettiamo e lo ingegnerizziamo per dare vita alla nostra visione e rendere la mobilità elettrica la nuova normalità per milioni di persone”.
Audace, proiettato al futuro, sostenibile. Il design della stazione con le sue linee essenziali ma decise cattura perfettamente la visione pionieristica di Atlante, traducendola in un perfetto equilibrio di forme e di volumi. Il fulmine che sorregge la pensilina simboleggia l’Energia, quella pura e potente del cambiamento, autentico pilastro della mission aziendale. L’alternanza di vuoti e di pieni trasmette all’intera struttura un’immagine di forza e al contempo di leggerezza, capace di distinguersi e di valorizzare il contesto circostante.
In sintonia poi con l’impegno di Atlante – costruire il futuro della mobilità per le generazioni future in armonia con il nostro pianeta – non poteva mancare una scrupolosa attenzione all’intero ciclo di vita delle stazioni stesse. Per la realizzazione degli impianti, infatti, saranno impiegati materiali riciclati e/o totalmente riciclabili, così come tecniche edilizie a basso impatto ambientale, assieme a una gestione intelligente della logistica e dei lavori di costruzione. Le nuove infrastrutture di Atlante potranno anche offrire un servizio di ricarica ultra-rapida supportata da sistemi di accumulo a batteria. Lo stoccaggio consentirà di immagazzinare e ottimizzare la produzione di energia generata da fonti rinnovabili.
Non solo. Le stazioni di ricarica sostenibili avranno dimensioni e configurazioni diverse a seconda delle necessità tecniche e della località in cui verranno installate, offrendo nel caso degli impianti più grandi la possibilità di integrare moduli solari direttamente sulla copertura della pensilina. E saranno ovviamente connesse al sistema di gestione energetica (Energy Management System) proprietario di Atlante.
“L’idea alla base di questo progetto innovativo è quella di fornire un’utile esperienza utente, rendendo la guida dei veicoli elettrici più attraente e semplice”, ha aggiunto Terranova. “Vogliamo che Atlante sia il punto di riferimento per la ricarica dei veicoli elettrici. […] Quello che vedete oggi è un esempio di pensilina, perfettamente adattabile a diverse esigenze e contesti urbanistici. E se riflettete sul fatto che questo nuovo design della stazione Atlante è modulare, dotato di pannelli solari, sistemi di accumulo di energia e tecnologia Vehicle-To-Grid, converrete con me che questo capolavoro di ingegneria italiana non passerà inosservato nelle nostre città”.
Servizi Cloud: conosci davvero i costi per la tua azienda?
Il cloud è una piattaforma infrastrutturale che, negli ultimi anni, è diventata imprescindibile per un numero sempre più ampio di aziende in settori anche molto diversi. Accanto alle funzionalità preziose che offre, non di rado presenta però un problema: l'ambiguità dei costi. Per capire quanto costa realmente il servizio, e come tutelarsi da brutte sorprese, chiediamo il parere di Gruppo Trade, provider di servizi di consulenza, gestione e implementazione di sistemi tecnologici complessi con esperienza ventennale.
Milano, luglio 2023. Le ambiguità di billing e le difficoltà a tenere sotto controllo i prezzi dei servizi cloud vengono notificate con frequenza da imprese che operano nei settori più diversi, anche affidandosi alle soluzioni cloud più accreditate (incluse quelle fornite dai grandi provider, come Microsoft con Azure, Google Cloud, Amazon AWS).
L'ambiguità dei costi del cloud
I costi del cloud sono, per natura, variabili: dipendono dal provider, dal tipo di cloud e dai servizi richiesti, che a loro volta derivano dalle specifiche necessità e caratteristiche dell'impresa che ne fa uso. Spesso le aziende optano per piani personalizzati, e in genere hanno la possibilità di scegliere tra fatturazione a consumo, abbonamenti mensili o soluzioni prepagate.
Sulla carta, le differenze di tariffazione tra i big player di settore non sono molto marcate, il che, unito alla molteplicità di opzioni di pagamento, rende il confronto tra i costi piuttosto opaco. Se non nell'immediato, per il calcolo del preventivo iniziale, nel lungo termine. Ad esempio, un fattore che negli ultimi anni ha inciso in modo significativo sui costi, determinando una generale impennata dei prezzi, è stata la pandemia.
Come tutelarsi?
In generale, per effettuare una stima dei costi, occorre tener presente una serie di parametri fondamentali: l'utilizzo effettivo delle risorse offerte dal cloud, a partire dalla larghezza di banda, il numero e la tipologia di servizi richiesti, le eventuali funzionalità aggiuntive, e naturalmente, a monte, le dimensioni dell'impresa.
Alla stima preventiva, deve poi affiancarsi il monitoraggio, da parte dell'azienda, del lavoro effettivamente svolto attraverso il cloud e delle relative fatturazioni.
Data la quantità di risorse (in termini di tempo e personale) che l'operazione richiede all'azienda, è indispensabile rivolgersi a provider dotati di servizi di assistenza presenti e affidabili, e valutare, prima di comprare il servizio, il ricorso a un Service Level Agreement (SLA) per metterne in chiaro ogni aspetto.
Tra i numerosi servizi di Gruppo Trade, sono incluse anche soluzioni cloud per aziende e pubbliche amministrazioni, gestite da un team italiano che segue l'impresa in ogni fase del processo e nella completa trasparenza dei costi.
domenica 30 luglio 2023
Chinnici: Pirillo (Circolo Saragat Matteotti), 40 anni dalla strage di via Pipitone, altro tragico anniversario rimasto senza verità!
Roma, 29.07.2323-: "40 anni fa veniva barbaramente ucciso, da un autobomba mafiosa imbottita con 75kg di esplosivo, il magistrato Rocco Chinnici insieme agli agenti di scorta, il maresciallo Mario Trapassi e l'appuntato Salvatore Bartolotta, ed al Sig. Stefano Li Sacchi, portiere dello stabile dove abitava il magistrato e che ogni mattina voleva aprirgli la portiera dell'auto in segno di stima e rispetto." -cosi Vincenzo Pirillo sulla strage di via Pipitone a Palermo-
"Il Dott. Chinnici, Uomo dalle grandi intuizioni investigative, è stato il padre del Pool Antimafia, guida e maestro dei giudici Falcone e Borsellino, conscio che l'isolamento dei servitori dello Stato li espone all'annientamento e li rende vulnerabili, in particolare i giudici e i poliziotti poiché, uccidendo chi indaga da solo, si seppellisce con lui anche il portato delle sue indagini, aveva capito prima di tutti l'importanza della collaborazione per condividere e tutelare il frutto delle indagini.
Grazie alle sue intuizioni riuscì a far conoscere le reali dimensioni internazionali di Cosa Nostra, i legami con la 'ndrangheta e la camorra, e le connessioni con l'alta finanza, la politica e l'imprenditoria.
E la mafia -sopratutto quella dei palazzi- capendo benissimo la forza delle idee del dott. Chinnici e le potenzialità del pool antimafia, lo uccise proprio per questo!"
Perché, come ripeteva «SENZA UNA NUOVA COSCIENZA, DA SOLI NON CE LA FAREMO MAI»
Proprio grazie alle sue lezioni di legalità e giustizia agli studenti si è avviato un profondo cambiamento culturale in Sicilia e nel Paese intero!Nel ricordare la barbara strage di via Pipitone non si può fare a meno di pensare a Giovanni Paparcuri, autista del Consigliere Chinnici ed unico sopravvissuto all'attentato, che sta dedicando la propria vita all'attività di memoria di quei terribili fatti, così come della vita e del lavoro dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che lo avevano voluto al loro fianco nel "bunkerino" l'ufficio all'interno della Procura di Palermo, che nella sacralità della memoria proprio Giovanni ha custodito come un sacerdote laico!"
"A questi Uomini, EROI di una Patria spesso ingrata, va la nostra eterna riconoscenza e la promessa di impegno per costruire un mondo migliore perché -conclude Vincenzo Pirillo- come ben sappiamo, chi dimentica è complice!"
Vincenzo Pirillo, Presidente del Circolo "Saragat-Matteotti" Roma
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