venerdì 17 agosto 2018

De Pierro, parenti vittime di Genova siano uniti nel rifiutare funerali di Stato

COMUNICATO STAMPA
 
De Pierro, parenti vittime di Genova siano uniti nel rifiutare funerali di Stato
Il presidente dell'Italia dei Diritti: "Sarebbe un segnale molto importante nei confronti di una squadra di governo inadeguata a soddisfare le istanze della popolazione peninsulare, basando tutta la sua azione sul populismo, nutrito a suon di proclami elettoralistici, e manifestando una lapalissiana incapacità gestionale"
 
Roma, 17 agosto 2018 - "I parenti delle vittime rifiutino all'unanimità i funerali di Stato. Specie se ai vertici istituzionali siedono, con le loro terga sugli scranni, personaggi improbabili che rappresentano chi sosteneva che il crollo annunciato di un ponte fosse una "favoletta" e non hanno nemmeno avuto il coraggio di confutare questa tesi. Pertanto si presume che la pensino ancora così. E ora blaterano sulle responsabilità dimostrando di non avere alcuna conoscenza di diritto costituzionale. Perdonatemi, ma sono davvero incazzato per una tragedia che non sarebbe mai dovuta accadere. Grazie, ma il pianto del coccodrillo e le celebrazioni di facciata non ci servono".
E' questo l'invito lanciato da Antonello De Pierro, presidente dell'Italia dei Diritti e amministratore presso il Comune di Roccagiovine, nella Città Metropolitana di Roma Capitale, ai parenti di chi ha perso la vita nel tragico crollo del ponte Morandi, avvenuto l'altra mattina a Genova.
"Ho assistito ­— ha continuato — a uno spettacolo indecoroso di attribuzione di responsabilità da parte delle forze politiche, a proclami da campagna elettorale, mentre continuava la lugubre contabilità dei morti e dei feriti che uomini e donne commendevoli e con alto senso civico e istituzionale estraevano dalle macerie. Un teatrino che mi ha lasciato interdetto, inscenato sul proscenio da un manipolo di politicanti, che troppo è apparso in insanabile contrasto con lo spessore umano e professionale dei soccorritori. Il premier Giuseppe Conte, che è corso immediatamente a Genova, questo gli va riconosciuto, e ha dichiarato di non poter aspettare i tempi della giustizia, in barba a ogni codifica di diritto costituzionale e alla triplice suddivisione dei poteri dello Stato, come se l'esecutivo potesse sostituirsi alla magistratura nelle valutazioni giudiziali, invece di annunciare magari un impegno per accelerare i tempi della giustizia lumaca. Matteo Salvini, sulla stessa linea ha rassicurato tutti che i colpevoli pagheranno. Questo è anche il nostro auspicio, quei morti gridano vendetta, ma con sua buona pace non dipende da lui, perché in Italia, fortunatamente abbiamo ancora una magistratura indipendente, che con tutte le sue lacune, ancora costruisce le pronunce sentenziali con istruttorie dibattimentali basate sull'acquisizione di elementi probatori e non emette verdetti mediatici a effetto propria dell'autoritarismo. Capisco la vocazione assolutistica, ma per fortuna siamo ancora in un paese democratico. Anche noi chiediamo giustizia e anche celermente, ma sarà la magistratura, prescrizione e vari elementi ostativi permettendo, a decretarne la quantificazione. Affermando il contrario si prendono solo in giro gli italiani. Stesso discorso vale per Luigi Di Maio e per Danilo Toninelli. Il primo con un invidiabile intuito a metà tra un esimio giurista e un accreditato veggente ha già individuato i responsabili, il secondo ha replicato che i colpevoli pagheranno tutto, passando direttamente alla fase sanzionatoria, probabilmente confidando nella giustezza dell'elaborazione accusatoria del suo leader. Ma ha fatto di più. Ha annunciato che il ministero si costituirà parte civile. Innanzitutto per costituirsi parte civile è necessario che la Procura della Repubblica, valutati gli elementi probatori acquisiti con un complesso lavoro investigativo, basato in primis sui mezzi di  ricerca della prova, come disciplinato dal codice di procedura penale, richieda il rinvio a giudizio. Una cosa data già per scontata da Toninelli. E poi a quanto mi risulta presso il ministero dei Trasporti è stato istituito un organo di vigilanza e pertanto il dicastero potrebbe essere responsabile civile e giammai, in questo caso, potrebbe chiedere l'ammissione alla costituzione di parte civile. Tra l'altro, in afferenza al ministro Toninelli, come presidente del movimento Italia dei Diritti e come amministratore in un territorio su cui insiste l'autostrada A 24 Roma-Teramo, chiederò ufficialmente un incontro per ottenere garanzie sulla sicurezza dei ponti di tutta la rete autostradale italiana e, in particolare, dell'arteria che interessa gli abitanti della zona su cui ricade la mia competenza istituzionale, su cui grava un pedaggio molto oneroso e in merito avevo già annunciato interventi e azioni dimostrative. Alla luce di tale pressappochismo mi auguro che i parenti di chi purtroppo è deceduto nel tragico evento siano uniti nel rinunciare al funerale di stato. Sarebbe un segnale molto importante nei confronti di una squadra di governo inadeguata a soddisfare le istanze della popolazione peninsulare, basando tutta la sua azione sul populismo, nutrito a suon di proclami elettoralistici, e manifestando una lapalissiana incapacità gestionale".
 
 
Ufficio Stampa Italia dei Diritti
Capo Ufficio Stampa
Fabio Bucciarelli       
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Tel. 333/4848726
e-mail: italiadeidiritti@yahoo.it


giovedì 16 agosto 2018

Wannacry alla ribalta, possibili ritardi nella produzione dei nuovi iPhone di Apple

Wannacry, il famigerato ransomware che a maggio 2017 aveva messo in ginocchio le aziende britanniche e quelle di altri 98 paesi è nuovamente sotto i riflettori: è di pochi giorni fa la notizia che questa minaccia abbia colpito gli stabilimenti della TSMC (Taiwan Semiconductor Manufacturing Co.) fornitore di chip di grandi major come Apple. Questo malware era divenuto estremamente famoso per la sua duplice capacità di diffusione che comprendeva l'uso di una botnet – ovvero una rete di computer infetti pilotati da remoto – in grado di inviare un'enorme quantità di e-mail di phishing contenenti allegati PDF (Portable Document Format) e lo sfruttamento di una vulnerabilità nel protocollo SMB 1.0 (Server Message Block) di numerose versioni dei sistemi operativi Microsoft meglio conosciuta come EternalBlue.
 
Secondo quanto riportato in una comunicazione ufficiale di TSMC, l'attacco è avvenuto lo scorso 3 agosto in concomitanza con l'installazione di un nuovo strumento dedicato ai sistemi delle linee produttive dell'azienda e avrebbe colpito alcune fabbriche in maniera più o meno grave, diffondendosi però successivamente nella rete aziendale cercando i computer ancora non adeguatamente aggiornati.
La TSMC sostiene di aver risolto tempestivamente la situazione e di aver ripristinato la quasi totalità dei sistemi infettati, ma riuscendo a recuperare la completa operatività delle linee produttive solamente il 6 agosto. Si stima che i danni sul medio termine provocati dall'attacco, sebbene risolto, ammonteranno al 3% nel trimestre in corso soprattutto causati dall'ormai inevitabile ritardo nella produzione dei componenti.
 
Tra i clienti TMSC che risentiranno di più della situazione spicca la Apple che con tutta probabilità vedrà ritardata la produzione dei nuovi e attesissimi modelli di iPhone, ma non mancano altre compagnie di vertice come AMD, Broadcom, Marvell e NVIDIA che da anni basano le proprie creazioni sui circuiti del produttore taiwanese.
Seppur nelle note ufficiali dell'azienda non si faccia mai esplicitamente riferimento al Wannacry, successivamente gli elementi emersi dalle indagini hanno confermato l'utilizzo del noto ransomware in grado di sfruttare la vulnerabilità EternalBlue per diffondersi tra le reti aziendali vulnerabili.
A fronte di questo nuovo incidente legato al Wannacry, ESET Italia non può che ricordare a tutti gli utenti di verificare gli aggiornamenti dei propri sistemi Windows e di utilizzare una soluzione di sicurezza affidabile e costantemente aggiornata.
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CAMIGLIATELLO SILANO (CS) : GIORNO 19 AGOSTO IL VIA ALLA TERZA EDIZIONE DI SILAEPIC

Alla cortese attenzione della redazione.

 

CAMIGLIATELLO SILANO (CS) : GIORNO 19 AGOSTO IL  VIA ALLA TERZA EDIZIONE DI SILAEPIC

Un percorso spettacolare tra i sentieri della Sila sui quali si daranno battaglia tanti campioni della mountain bike

Sila Epic è la marathon Mtb che si snoda  interamente sui sentieri  all’interno del Parco Nazionale della Sila, in Calabria,  attraversando gli impianti idroelettrici di Enel Green Power, che anche  quest’anno sostiene la manifestazione .

Quasi 1000 atleti, si  presenteranno al cancelletto di partenza  sulla via principale di Camigliatello Silano (CS)   per partecipare alla  terza  edizione  della  gara  che fa  parte del  Trofeo dei Parchi Naturali.

Tra i partecipanti  Marzio Deho, che già l’anno scorso è salito  sul primo gradino del podio e domenica 19 proverà  a ripetersi  assieme al compagno di squadra, il piemontese Jacopo Billi.

I due atleti della Cicli Olympia, non sono però i soli aspiranti alla vittoria assoluta, dovranno, infatti,  fare i conti  ( tra i tanti) con la coppia -Scott Racing Team- Cristiano Salerno e Paolo Colonna, con Mirco Pirazzoli , con  Giuseppe Di Salvo, Marco Ioppolo, Leopoldo Rocchetti, Michele Angeletti.

Nella gara al femminile, tra le favorite sicuramente la vincitrice della scorsa edizione, la  polacca Anna Urban, ma anche lei avrà di fronte delle fortissime avversarie, Giusy Tumino, Danila Venturella,  Elizabeth Simpson e la leader del circuito “Trofeo dei Parchi Naturali” Lucia Minervino.

Ciclisti, professionisti ed amatori, provenienti da tutte le regioni d’Italia e anche dall’estero,  affronteranno  una gara dura, ma affascinante , che si snoda per oltre 107 km per la categoria Epic, mentre le categorie Classic e Short dovranno vedersela, rispettivamente con 52 e 29 km.

 

Domenico Trapasso

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