sabato 31 marzo 2018

Macchina per cucire - È uscito il libro che ne rivela i segreti

Un piccolo manuale che aiuta ad individuare e  risolvere alcuni incovenienti, che possono accadere mentre si cuce, senza rivolgersi ad un tecnico riparatore.

 

Pavia, 31/03/2018

Si chiama "NON È ROTTA È SOLO ARRABBIATA, Tutto quello che dovresti sapere sulla tua macchina da cucire (e perchè dovresti pensare a lei come ad un gatto)"

Si tratta di un manuale, in vendita solo su amazon, in formato digitale e cartaceo. È uno strumento indispensabile da tenere vicino al proprio kit di cucito.

Un pronto intervento per non farsi scoraggiare al primo imprevisto.

Spiegato con un tono amichevole e pratico, permette di riconoscere alcuni tra i più comuni malfunzionamenti, Permettendo di risparmiare un sacco di soldi in riparazioni non necessarie.

 

Mi chiamo Elisa e sono un'insegnante di cucito. Faccio corsi in presenza a Pavia e ho un corso on line attivo sul mio sito: www.scucendosimpara.it.

ho scritto questo manuale dopo aver pubblicato un articolo sul mio blog in cui parlavo dei problemi in cui è possibile incappare mentre si usa la macchina da cucire.

Oltre ad avere avuto un discreto successo, ho ricevuto decine di mail di richieste di aiuto più specifiche  da parte di utenti del sito.

Raccolgliendole e utilizzandole come base, ho preparato un manuale che sapesse aiutare principalmente chi si fosse appena affacciato nell'arte del cucito,  ma anche a chi, nonostante l'esperienza, avesse potuto andare incontro a problematiche particolari che non sa come risolvere.

 

info:

Attualmente é possibile acquistare il libro solo on line tramite il sito di amazon, sia in versione e-book, sia in versione cartacea.

 

versione e-book

https://www.amazon.it/arrabbiata-quello-dovresti-sapere-macchina-ebook/dp/B0731J3J29

versione cartacea

https://www.amazon.it/Rotta-Solo-Arrabbiata-Elisa-Francia/dp/1548342173

 

Libro creato da

Elisa "Oximoron" Francia

profilo facebook:

https://www.facebook.com/elisaoximoron

Blogger presso:

www.scucendosimpara.it

pagina facebook:

https://www.facebook.com/scucendosimpara/?fref=ts

mail:

scucendosimpara@gmail.com

 

Inviato da Posta per Windows 10

 

venerdì 30 marzo 2018

Daniela Carlotto La Signora del Liquore, intervista di Made Rural

Carlotto Liquori
Prima di conoscerci, ho incontrato una sera il suo ROSOLIO e, allora mi sono detto, esistono ancora persone che producono cose speciali, avrei il piacere di conoscerle meglio e inserirle nel blog.

Partiamo per la Valle dell'Agno, mi accoglie nella sua versione migliore, una valle delle Prealpi vicentine che scorre da nord a sud, percorsa dall'omonimo torrente, una luce invernale limpida e, le prealpi innevate all'orizzonte. Sono qui a Valdagno a pochi kilometri da Vicenza per conoscere la Carlotto Liquori.

Raccontare, le storie delle persone è importante, soprattutto se queste persone sono parte di un'azienda. Il mondo, in fin dei conti, è fatto di storie. E alcune sono così semplici e allo stesso tempo significative che non raccontarle è quasi un peccato. Storie di persone qualunque che magari un giorno si svegliano e fanno qualcosa di inaspettato, di persone che riescono a cambiare le cose. Sono queste le storie che ci piacciono, perché lasciano il segno e perché, nella loro semplicità, si possono raccontare e condividere.

Carlotto nasce nel 1919 anche se le radici portano indietro nel tempo fino xv secolo. La lunga storia di quest'azienda, rimasta sempre a conduzione familiare, è uno dei tanti esempi di come l'economia reale e il tessuto sociale dell'Italia resiste e si espande sui mercati internazionali dove il made in Italy è apprezzato proprio per le peculiarità e le diverse identità di ogni prodotto e di ogni produttore.

A Daniela Carlotto, alla guida dell'azienda, abbiamo chiesto dove risiede il segreto di mantenere un successo e un posizionamento come il loro?

La famiglia Carlotto è il successo, sono passati quasi 100 anni dalla fondazione dell'azienda che è passata da padre in figlia, le radici la portano indietro nel tempo fino XV secolo, la storia ha unito la famiglia e resa più orgogliosa della propria eredità di produttori di liquori speciali, portandola a garantire ai propri clienti un elevato standard qualitativo molto apprezzato.

Quanto  conta  la dimensione e conduzione familiare in un'azienda, verso il mercato italiano e verso quello internazionale?

Sempre più clienti si avvicinano alla Carlotto Liquori perché vedono in noi la perfetta controparte con valori umani e solidi principi che le grandi multinazionali non hanno. Un'azienda con una storia alle spalle che guarda al passato per imparare ma proiettata verso il futuro, capace di fornire loro un servizio cucito su misura fornendo una vasta gamma di prodotti, dai liquori come Il Rosolio, l'Amaro 900 e, lo Zabaione.

La componente storica affascina e rende ancora più esclusivo il rapporto tra la ditta e il cliente. Una cosa indispensabile e che ci caratterizza come azienda seria e dedicata è la costante presenza dei membri della famiglia nei vari mercati di interesse, mostrando interesse non solo verso i nostri distributori ma anche verso i loro clienti.

Nel cambiamento di gusti e consumi avete apportato modifiche alle vostre ricette? E quanto pesa la segretezza di alcune di queste per mantenere l'identità?

Nell'arco di quasi 100 anni sono stati creati molti prodotti,alcuni non sono più in portfolio, ma quelli che sono rimasti non hanno subito modifiche di ricetta e produzione, i Liquori Carlotto possono essere definiti veri e propri "reperti archeologici"ovviamente oggi giorno l'azienda si è evoluta e modernizzata ma per alcuni prodotti storici come il BiancoRosso, il Cordiale, la Sambuca sono rimasti invariati. Ogni azienda ha i suoi ingredienti segreti che la differenziano dalle altre, questi ingredienti sono il sigillo qualitativo di ogni azienda e noi come le altre ne custodiamo il "segreto".

Daniela nel 2018 è prevista l'introduzione di qualche nuovo liquore?

L'anice, sarà una novità, è una tra le spezie più conosciute ed usate in tutto il mondo fin dall'antichità. Molto diffusa tra gli egizi, greci e soprattutto tra i romani in quanto questi ultimi la usavano per insaporire pietanze a base di pollo, maiale e verdure, nonché per aromatizzare un dolce cotto in foglie di alloro e dei piccoli dolcetti speziati che venivano serviti a fine pasto. Le proprietà digestive sono ricordate da Teofrasto, Dioscoride e Plinio il Vecchio che suggeriva di dormire su cuscini poggiati su qualche seme di anice per scongiurare gli immancabili incubi dovuti alla cattiva digestione.

Obiettivi per il 2018?

Il nostro compito è quello di lavorare per soddisfare la domanda e in determinati mercati non spingerci al di là della nostra capacità, altrimenti finirà con l'essere controproducente, mantenendo quello che di buono è stato fatto fino ad ora, ed espandersi in qualche mercato estero, trovando dei validi partners.

Daniela, se dovesse attribuire alla sua azienda un aggettivo, quale sarebbe il più adatto?

Magica!

Entrare alla Carlotto Liquori vieni assolutamente rapito e, se non ci sei mai stato ti consiglio di farlo al più presto, per MadeRural si è rivelata una scelta azzeccata, a ben vedere, che ci ha permesso di vivere la straordinaria esperienza e di aggiungere un importante tassello alla conoscenza del territorio.

Info e Link Utili
Negozio:
Via Mastini, 8
Valdagno (VICENZA)

Liquoreria- Locale Storico:
Via Garibaldi, 34
Valdagno (VICENZA)

Fonte: Made Rural

Mail priva di virus. www.avast.com

Sgominata la banda di criminali informatici che colpiva i bancomat




Sgominata la banda di criminali informatici che colpiva i bancomat
 
Roma, 30 marzo 2018 Un famoso gruppo di hacker, in grado di violare i dispositivi ATM, è riuscito a infiltrarsi in oltre 100 società finanziarie di 40 diversi paesi, danneggiando il sistema bancario mondiale per oltre un miliardo di dollari. La polizia afferma di aver arrestato il capo di questo gruppo di criminali, accusato di aver sottratto milioni di dollari agli istituti di credito di tutto il mondo dopo averli infettati con malware.
Negli ultimi cinque anni la banda di hacker ha tentato di infettare con un codice malevolo (noto come Cobalt, Carbanak e Anunak) banche e istituzioni finanziarie in oltre 40 paesi, riuscendo a sottrarre fino a 10 milioni di euro in ogni attacco e causando perdite totali che si stima superino il miliardo di euro (1,2 miliardi di dollari).La gang ha effettivamente "messo fuori uso" i bancomat. Ma lo hanno fatto senza intervenire fisicamente su questi terminali.
In ogni attacco, il modus operandi degli hacker era sempre lo stesso: i lavoratori della banca venivano presi di mira con email strutturate in modo da presentarsi come messaggi di società legittime, ma con un allegato malevolo. Una volta eseguito, il malware consentiva agli hacker di controllare da remoto il computer compromesso, garantendogli l'accesso alla rete interna della banca e la possibilità di infettare i server utilizzati per controllare gli sportelli automatici.
I criminali a questo punto sarebbero stati in grado di rubare denaro trasferendolo direttamente in conti sotto il loro controllo o di inviare comandi a uno specifico bancomat per fargli "sputare denaro" che poi sarebbe stato semplicemente raccolto nel momento specificato. Per ottenere il massimo da ogni colpo e riuscire a sottrarre facilmente ingenti somme, gli hacker erano in grado di alterare il saldo dei conti sfruttati, consentendo in questo modo di prelevare più denaro di quanto permesso dagli sportelli automatici.
Gli enormi profitti di queste azioni illegali venivano riciclati con l'aiuto delle criptovalute sfruttandone le carte collegate che poi venivano usate per acquistare auto e case di lusso.
Adesso però l'impero costruito da questo gruppo sembra essere crollato, infatti negli ultimi giorni è stato annunciato che un'operazione di polizia internazionale, coordinata da Eurpol, ha portato all'arresto di vari membri della banda in tutto il mondo.
In particolare, il presunto leader della banda – tale Denis K, cittadino ucraino – è stato trattenuto dalla polizia spagnola di Alicante. Secondo il Ministero dell'Interno spagnolo, Denis K avrebbe accumulato circa 15.000 Bitcoin (circa $ 120 milioni).
Nel frattempo, la polizia ucraina sembra aver arrestato un altro sospetto a Kiev, un trentenne membro attivo del gruppo Cobalt dal 2016, che si occupava di sviluppare exploit per compromettere i sistemi da colpire. Le autorità ucraine sostengono che il presunto hacker abbia infettato banche e alberghi, rubando informazioni personali e finanziarie, inoltre sembra sia riuscito a vendere addirittura 140.000 dettagli di carte di pagamento rubate, guadagnando 1,5 milioni di dollari.
 
La polizia ucraina ha pubblicato le fotografie e i video dell'operazione svoltasi nella residenza del sospetto dove sono state confiscate apparecchiature informatiche e unità flash. Se da un lato non ci sono dubbi che verranno trovate tracce di attività illecite, dall'altra si spera di recuperare delle informazioni che possano far luce sull'identità di altri membri della banda.
IL COMMENTO DI ESET
Certamente l'acquisto di beni di lusso non è stata una mossa scaltra da parte dei criminali, ma un'azione così sconsiderata da aver innescato i controlli delle forze dell'ordine. Solo il tempo dirà se il gruppo Cobalt sia stato completamente smantellato o se alcuni dei suoi membri passata la "tempesta" di controlli si impegneranno in altre attività illecite. Una cosa è certa: il successo che ha portato questo gruppo a ottenere enormi quantità di denaro, potrebbe indurre molti altri criminali informatici a tentare qualcosa di simile.
Per maggiori informazioni su ESET visitare il link https://www.eset.com/it/
 
Elisabetta Giuliano
Communication Consultant
Mobile: + 39 3289092482


Italia dei Diritti sarà presente alle amministrative di Cervara di Roma e Raccagiovine

Carlo Spinelli responsabile provinciale romano del movimento: " E' ufficiale la partecipazione dell'Italia dei Diritti alle prossime elezioni comunali di Cervara di Roma e Roccagiovine".

Roma 29 Marzo 2018: Il movimento Italia dei Diritti fondato e presieduto da Antonello De Pierro, ufficializza la partecipazione con la propria lista nei comuni di Cervara di Roma e Roccagiovine. A confermarlo è il responsabile della provincia di Roma del movimento Carlo Spinelli: "Saremo presenti con il nostro simbolo alle prossime consultazioni elettorali nei due comuni della valle dell'Aniene, stiamo valutando  una rosa di nomi dai quali usciranno  i due candidati sindaco da proporre ai cittadini di Cervara e Roccagiovine. A nostro avviso – continua Spinelli – i due borghi hanno delle potenzialità che non sono sfruttate appieno dalle attuali amministrazioni ed il nostro impegno è quello di ridare lustro sia a Cervara  che nel 1991 ha ricevuto il diploma di villaggio ideale d'Italia sia a Roccagiovine cittadina in epoca romana del poeta Orazio e della dea sabina Vacuna del cui tempio i resti si trovano proprio nel comune dei monti Lucretili. Le idee su cosa fare per i due comuni le abbiamo ben chiare – conclude Spinelli – e le proporremo ai cittadini in sede di campagna elettorale chiedendo loro il consenso per attuarle e dare nuova luce sia a Cervara di Roma sia a Roccagiovine".

Italia dei Diritti ufficia stampa provincia di Roma

e-mail idd.provinciaroma@gmail.com


giovedì 29 marzo 2018

Manuela Ventura racconta la “sua” Teresa Strano nelle trasformazioni degli anni ‘80

Da Domenica 1 Aprile 2018 torna su Rai1 torna l'attesissima terza edizione della fiction "Questo nostro amore 80",regia di Isabella Leoni, con protagonista Manuela Ventura, ancora una volta nei panni di Teresa Strano. Dodici episodi in sei puntate.

La ricordiamo sin dal debutto della prima serie la signora Strano, moglie-madre siciliana emigrata a Torino negli anni del boom del Belpaese.

E' la signora della porta accanto Teresa che si affaccia al mondo emancipato e più moderno con il pudore e la paura di mostrare persino la propria femminilità, a far breccia nei telespettatori.

Emerge pian piano fino ad assurgere un ruolo di prim'ordine, con sorprendenti risvolti che nel corso del tempo hanno catturato il pubblico che l'ha amata sin da subito.

Magnifica interprete, l'attrice catanese Manuela Ventura è molto legata al personaggio che l'ha resa popolare al grande pubblico: "Teresa è un personaggio scritto bene, a cui viene data una sorprendente possibilità di cambiamento, un ruolo che mi ha permesso di utilizzare sfumature diverse.

In lei ho ritrovato quella riservatezza e quella determinazione, in perfetto equilibrio, che fanno anche parte di me. Anche il rapporto che s'instaura tra Teresa Strano ed Anna Ferraris è motore di tanti cambiamenti, un rapporto che ci permette di parlare di solidarietà femminile, di comprensione e di sostegno tra donne. Direi un bell'argomento.

Poi la grande curiosità e ironia che anima questo personaggio che adoro, una donna che senza troppo timore va incontro alla vita, con la giusta dose di coraggio e semplicità che spero continui ad essere la chiave di relazione con il pubblico.".

L'attrice non rivela anticipazioni, cosa accadrà in casa Strano negli anni '80 sarà una sorpresa riservata ai telespettatori. Di certo sarà un periodo intenso, in un'altalena di gioie e difficoltà, che interesserà tutti i protagonisti: "Assisteremo a numerosi stravolgimenti, ritrovandoci negli anni '80 faremo un salto temporale di dieci anni rispetto alla serie precedente, con nuovi personaggi, i piccoli che diventano grandi e altri aspetti che si trasformano. Entriamo in un periodo di mutamento degli stili e delle prospettive di vita.  Una storia comunque che continuerà a coinvolgerci, a stupirci e a commuoverci.".

Nel cast tutti gli altri protagonisti Anna Valle, Neri Marcoré, Nicola Rignanese, Dario Aita, Aurora Ruffino, Marzia Ubaldi, affiancati da nuovi personaggi, giovani e promettenti attori.

"Su questo set per la famiglia Strano le novità sono proprio all'interno del nucleo familiare, i gemelli e Cicciuzzo li troveremo già cresciuti e poi l'arrivo di una nuova figlia, la bellissima Rosa".

E' cambiata la regia, la terza serie è diretta da Isabella Leoni: "E' stata un'emozione e al tempo stesso una scommessa quella di continuare con la terza serie –ammette la Ventura- però 'QUESTO NOSTRO AMORE ' si è rivelata una fiction capace di creare un legame quasi affettivo con i personaggi e le loro avventure tra quanti ne hanno seguito le vicende attraverso il piccolo schermo. Tutti noi del cast eravamo molto legati al progetto costruito durante le serie precedenti grazie all'ottimo lavoro fatto con il regista Luca Ribuoli col quale sono nate le basi, sono cresciute le storie, le relazioni, la scoperta di questi protagonisti.

Ora è un nuovo film, diverso com'è giusto che sia. Sono contenta di essere stata ancora su questo set che mi ha dato tanto, stavolta con la guida di Isabella Leoni. Il suo sguardo è stato fondamentale. Il suo è stato un approccio attento al lavoro svolto prima e proprio per questo ha saputo, con grande sensibilità e intuito, condurci per mano creando una squadra affiatata, affrontando con cura i nuovi snodi,  dando il suo personale  contributo nel raccontare, attraverso i microcosmi familiari, l'inizio di un nuovo decennio con i relativi mutamenti culturali e sociali."

Conclude l'attrice: "Sono sicura che questa terza serie piacerà ancora all'affezionato pubblico di Rai 1".

- Con Anna Valle vi siete ritrovate la scorsa estate sul palco del Teatro Antico di Taormina…

"Sì, condividiamo il Tao Award che ci è stato attribuito. E' sempre bello ritrovarsi con Anna, è una donna e un'attrice che stimo molto, segno di un'amicizia nata tra  Teresa Strano e Anna Ferraris ma che ci accomuna  anche oltre il piccolo schermo".

 


D'Angelo respinto in chiesa, polemica di De Pierro su funerale Frizzi

COMUNICATO STAMPA
 
D'Angelo respinto in chiesa, polemica di De Pierro su funerale Frizzi
 
Dopo che al popolare comico è stato negato l'accesso alle esequie il giornalista presidente dell'Italia dei Diritti si è schierato a difesa dell'amico ed, esprimendo profondo dolore, ha raccontato alcuni ricordi personali sul conduttore prematuramente scomparso
 
 
Roma, 29 marzo 2018 - L'esternazione del suo dolore per la prematura scomparsa di Fabrizio Frizzi, il giornalista presidente dell'Italia dei Diritti Antonello De Pierro l'aveva affidata, con più di un post,  alle pagine dei social network Facebook e Twitter. Frasi commoventi in cui tesseva le lodi delle inconfutabili e commendevoli qualità del conduttore deceduto, sottolineando il legame amicale che intercorreva da lungo tempo con lui. Gli aveva anche portato l'ultimo saluto presso la camera ardente allestita preso la sede Rai di viale Mazzini, ma aveva deciso di non presenziare al funerale, che si è svolto presso la chiesa degli Artisti di piazza del Popolo a Roma. E dopo aver letto il post pubblicato sul suo profilo Facebook dall'amico Gianfranco D'Angelo, il quale lamentava che non gli era stato permesso l'accesso alla chiesa in quanto la cerimonia era per "pochi intimi", non ha potuto esimersi dal polemizzare schierandosi al suo fianco e commentando lo sfogo del noto attore comico, in cui emergevano anche le motivazioni che l'avevano spinto a disertare le esequie.
 "Sono profondamente addolorato per l'ingiusta morte di Fabrizio Frizzi — ha dichiarato —, che non riesco proprio ad accettare. Al contempo sono felice per l'espressione di sincero affetto che gli è stata tributata da ogni dove. In queste circostanze spesso la retorica inevitabilmente si infila nelle frasi di rito pronunciate dai più. Forse questa volta abbiamo assistito a uno dei rari casi in cui questa non aveva diritto di residenza. Il fiume di spontaneità e di genuinità di sentimenti univoci che ha travolto il suo ricordo da parte di amici, colleghi e soprattutto da parte del suo pubblico non ha eguali nei percorsi della mia memoria e rende giustizia a una persona per bene, dal sorriso perenne e garbato, che trasmetteva costantemente un concentrato di profonda umanità. E' anche per questo che quando ho letto su Facebook il post di Gianfranco D'Angelo, un'altra persona che stimo moltissimo e a cui voglio un gran bene, sono saltato sulla sedia, anche perché non era il funerale di uno qualsiasi, era il funerale di Fabrizio ed egli non avrebbe mai approvato una cosa simile".
Anche De Pierro, che com'è noto detiene il triste primato di essere stato il primo giornalista ad aver subito un'aggressione da parte di un esponente del clan Spada di Ostia (fu Armando Spada il suo aggressore, accompagnato sotto casa sua dal noto imprenditore della lavorazione del ferro Alfonso De Prosperis e da sua moglie Angela Falqui), si è imbattuto in passato, proprio presso la chiesa degli Artisti, per ben due volte nello stesso spiacevole episodio occorso a D'Angelo, anche se poi è riuscito a entrare.
E' lui stesso a ricordare: "E' accaduto anni fa in occasione della cerimonia funebre per la scomparsa del mio amico Gigi Sabani, il cui ricordo è ancora vivo in me tanto da custodire nella rubrica del telefono ancora il suo ultimo numero di telefono, e più recentemente al funerale di Pasquale Squitieri. Anche a me fu detta più o meno la stessa cosa, ossia che l'ingresso era 'riservato solo ai familiari'. Evidentemente c'è una formula canonica che viene pronunciata da chi viene messo sulla porta a selezionare la gente come se si trattasse di entrare in discoteca. Questa volta ero troppo provato per poter avere la voglia di discutere di fronte alla possibilità di imbattermi in  un copione già scritto, e quanto è accaduto a Gianfranco mi fa ritenere che non sbagliavo, e pertanto sono andato a portare a Fabrizio l'ultimo saluto alla camera ardente allestita presso la sede Rai di viale Mazzini, rinunciando a recarmi alle esequie. Esprimo la mia solidarietà al caro Gianfranco, in quanto, conoscendo la sua innata sensibilità, so che la cosa l'ha sicuramente rattristato. Auspico che episodi del genere non si ripetano in futuro".
In conclusione l'ex direttore e voce storica di Radio Roma apre una parentesi mnemonica per ricordare Frizzi, raccontando anche un aneddoto: "L'ho conosciuto molti anni or sono al Follia di via Ovidio. All'epoca scrivevo di cronaca mondana. Poi il nostro rapporto si è consolidato durante gli anni in cui sono stato al timone di Radio Roma, periodo in cui gli ho fatto diverse interviste. Qualche anno fa ci siamo sentiti per ricordare un amico comune scomparso tragicamente in un incidente stradale. Pochi sanno che Fabrizio era anche un grande appassionato di motori e corse automobilistiche e aveva anche partecipato a delle gare proprio come compagno di equipaggio dell'amico di cui sto parlando, che era un bravo ed esperto pilota. C'è un simpatico aneddoto che custodisco nei miei file mnemonici. Qualche anno fa ci siamo incontrati ai funerali del compianto Tony Ciacci, in arte Little Tony, svoltisi presso il santuario del Divino Amore. Era il momento dell'uscita del feretro e io stavo camminando mentre lui era fermo all'incirca al centro della chiesa. Circa due anni dopo presso lo stesso santuario sono state celebrate le esequie di Pino Daniele. Al momento dell'uscita del feretro si è praticamente ripetuta la medesima scena di due anni prima. Io camminavo e l'ho incontrato nello stesso posto della volta precedente. Ci siamo abbracciati e inevitabilmente abbiamo sorriso, nonostante la circostanza, dopo che io gli avevo chiesto ironicamente se fosse rimasto fermo lì per due anni".    
 
 
Ufficio Stampa Italia dei Diritti
Capo Ufficio Stampa
Fabio Bucciarelli       
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Tel. 333/4848726
e-mail: italiadeidiritti@yahoo.it


RAMES: “MOVIMENTI E PIANI” è l’ep del rapper piemontese fuori dal 9 marzo



Una webcam sulla realtà che fotografa la vita.


"Movimenti e piani" racchiude tutti gli alti e bassi della vita muovendosi statisticamente come se fosse un grafico.

«Siamo circondati costantemente da media che sfornano notizie 24 ore su 24 parlando esclusivamente di politica, speculazioni finanziarie, potere e cronaca giornaliera, "Movimenti e piani" non è altro che una lente d'ingrandimento su tutte queste tematiche che spesso vengono deviate ma che automaticamente portano l'ascoltatore alla realtà e a una propria riflessione sui problemi da affrontare». Rames

La copertina dell'album raffigura il viso di Rames associato a una telecamera che osserva il mondo e lo trasforma in musica, una vera e propria webcam sulla realtà. Affrontare i temi più cupi con positività è la sfida lanciata da Rames, con produzioni decise ma armoniose, curate e movimentate.



Rames non è soltanto un rapper bensì una webcam puntata sulla realtà: il suo focus riprende le situazioni più salienti del contesto in cui vive. La musica di Rames è adatta a chi si sente spento ed è alla ricerca di una carica di energia. Ballabile, piena di ritmo giusto per coronare le serate e allo stesso tempo meditativo e rilassante. Ascoltando i suoi brani, emergono esperienze di vita quotidiana in cui tutti ci possiamo riconoscere mescolando la fredda realtà, la leggerezza dell'esser giovani, il pessimismo e al tempo stesso l'entusiasmo per le proprie passioni con ritmiche coinvolgenti ed accattivanti.


TRACK BY TRACK

Intro: scratch di Rames affiancato dai media che parlano di un crack finanziario di vaste proporzioni.

. Domani: assume il punto di vista dell'ascoltatore soffermandosi sull'attenzione che questi pone sulla vita reale, sul futuro e sull' attualità.

. Io: tematiche vitali e positive che corrispondono pienamente al carattere di Rames

. Movimenti e piani: rafforza il concetto di rovesciamento sociale dove la realtà è sostituita dalla virtualità.


Pubblicazione Ep: 9 marzo 2018

Autoproduzione

BIO
Alessio, in arte Rames nasce nel 1986 a Chieri, alle porte di Torino, e si scopre fin da piccolo appassionato di musica, nel 1996 il decisivo incontro con l'hip hop. È subito amore. Rames scopre un mondo che lo appassiona. Nel 2002 esce "Zonastretta", il primo album autoprodotto che contiene 11 canzoni, con svariati featurings, in cui Rames si affianca anche come Dj per lo scratch. Dopo numerosi live in giro per il Piemonte Rames scopre di avere ancora moltissimo da dire e si mette al lavoro per continuare a produrre nuove canzoni. Ogni giorno scrive, e negli anni, barcamenandosi con gli impegni di un lavoro faticoso, riesce a trovare il tempo per dare vita al suo nuovo lavoro, Nel 2005 inizia le registrazioni del nuovo album e dopo serate e serate in studio arriva finalmente a giugno del 2006, l'album omonimo, "Rames", che affronta tutti i lati di Alessio, anche i più nascosti ed intimistici, e la sua visione del mondo, della musica, e dei rapporti con gli altri che ogni giorno affrontiamo. Senza mai fermarsi, lavorando alla distribuzione del disco, in rete e nei canali di distribuzione underground, con un migliaio di copie in giro e recensioni positive su riviste come Hip Hop Magazine e su webzine come Hiphopitaliano.comRames inizia a progettare un nuovo disco, che richiede un anno intenso di lavorazione. "Playrames" nasce dall'idea di separare il lato nero e il lato bianco dentro le creazioni del rapper, che dell'alternanza fra uno stile allegro e disimpegnato e uno stile cupo e introspettivo ha fatto una caratteristica peculiare. Nel disco appare una visione più matura dei temi già noti, compresi morte e solitudine, ma anche dei lati più vitali e positivamente aggressivi che corrispondono pienamente al carattere di rames, e alla espressività tipica di questo genere musicale. Affrontare i temi più cupi con positività è la sfida lanciata dall'album, con produzioni decise ma armoniose, più curate e movimentate. Rames viene intervistato, recensito e inserito nelle più importanti webzine hip hop italiane come: hip hop italiano, hiphoponestage, honiro, venendo anche trasmesso su Radio rai 1 segnalato da Giulio Tedeschi di Audiocoop Piemonte. Nel 2012 esce "Arriva arriva": questo il titolo del nuovo singolo di Rames uscito su I-Tunes e sugli altri portali della musica distribuito da Primula record. Una nuova, interessante proposta che unisce sonorità hip hop e pop, in un mix coinvolgente grazie soprattutto a un ritornello accattivante che subito cattura l'attenzione e che rimane in testa all'ascoltatore. Dal 2013 in poi Rames lavora all autopromozione portando il giro la sua musica, i suoi remix e il suo nome lavorando nel frattempo al suo nuovo lavoro Movimenti e piani. Anche questo ultimo lavoro muove le attenzioni dei media che lo definiscono una web cam sulla realtà. Movimenti e piani porta Rames a essere trasmesso in radio e entrare nella classifica musicale italiana "Indie Music Like" e a scalare la classifica europea "Euro Indie Musichart" arrivando alla tredicesima posizione nelle top20.



Contatti e social

FURIA feat. LELLA COSTA: “GIULIETTA” è il singolo della cantautrice milanese che vede la partecipazione straordinaria dell’attrice Lella Costa


Il brano (testo di Furia e Gianfranco Fasano, su musica di Gianfranco Fasano, Marco Guarnerio e Furia) è il secondo singolo estratto dall'album "Cantastorie" uscito a Marzo 2018.


"Giulietta", una storia reale ma purtroppo drammatica:


«La storia di Giulia, un mistero. Ritrovata morta dopo un volo giù da un cavalcavia. Suicidio o omicidio? Ancora non si sa. Ho immaginato una versione dell'accaduto. Un amore impossibile, come la Giulietta di Shakespeare. Una ballata di cui sono onorata ed orgogliosa di avere come ospite nel pezzo una Donna e un'Artista che ho sempre ammirato: Lella Costa, che mi ha fatto dono della sua inconfondibile voce nella parte rappata-recitata.». Furia


Il video è la libera interpretazione della storia cantata. Ambientato nelle campagne piemontesi e da giovani del luogo. Giulietta è innamorata di un ragazzo già impegnato. La prima delusione d'amore e il primo smarrimento emotivo. Una ballata che Furia ha immaginato con un finale triste. Il soggetto è di Luigi Albertelli. La regia è curata da Davide Bonaldo.


Guarda il video su Youtube





"Cantastorie" è l'opera prima di Furia, composta da tredici brani. Il viaggio dell'artista è un contenitore di storie vere narrate come cronache poetiche, alcune di un passato glorioso, altre di ferite antiche che ancora si aprono nel presente: di bambini e donne di ogni strato sociale, traditi nella loro essenza e negli affetti da chi si fidavano. Ma sono anche riflessioni sulla frattura necessaria e naturale che si è formata nei rapporti tra uomo e donna, e di come il ribaltamento dei ruoli e del potere nella coppia porti a conseguenze non sempre prevedibili. E la mutevole posizione della donna di oggi, tra ironia, sogni e speranze.


Furia è una moderna cantastorie che supporta le sue parole e la sua musica con narrazioni visive che sono spaccati di realtà in cui lei è la voce narrante, un Io che osserva da vicino l'accaduto, restituendoci una cronaca poetica dei fatti, delle gesta e dei sentimenti della generazione di oggi e del passato.

La possibilitàà di creare un messaggio di speranza è rappresentata dalla presenza a fianco di Furia, del Maestro Luigi Albertelli in veste di produttore e manager, che vuole gettare un seme di speranza nella produzione musicale italiana ed internazionale. Una condivisione e un incontro tra la giovane cantautrice e il paroliere di lungo corso, con storie nuove, per raccontare che sull'autostrada dell'omologazione c'è sempre un'uscita in direzione della libertàà.


La cantastorie ha scelto di presentarsi vestita alla Corto Maltese perché, oltre ad amare il famoso personaggio di Hugo Pratt, si identifica nella sue storie avventurose, come avventurosa è la vita di tutte le donne, che come il marinaio ribelle diventano antieroine per eccellenza. Il viaggio di Furia è un contenitore di storie vere narrate come cronache poetiche, alcune di un passato glorioso, altre di ferite antiche che ancora si aprono nel presente: di bambini e donne di ogni strato sociale, traditi nella loro essenza e negli affetti da chi si fidavano. Ma sono anche riflessioni sulla frattura necessaria e naturale che si è formata nei rapporti tra uomo e donna, e di come il ribaltamento dei ruoli e del potere nella coppia porti a conseguenze non sempre prevedibili. E la mutevole posizione della donna di oggi, tra ironia, sogni e speranze.


Radio-date singolo: 2 febbraio 2018

Pubblicazione album: marzo 2018


Produzione: Luigi Albertelli


BIO


Furia, nome d'arte di Tania Furia, nasce a Milano. Dal 2010 inizia la sua carriera artistica avvicinandosi prima alla musica jazz poi alle cover di musica pop italiana e straniera. Si esibisce in diversi locali, festival e teatri italiani. Nel 2011 partecipa alle selezioni di X Factor 5. Viene eliminata agli Home Visit. Questa la gavetta di Furia, simile a tante ragazze che vogliono inserirsi nel mondo della musica italiana. Ma finalmente nel 2015, proprio in un teatro, avviene l'incontro con uno dei più grandi autori che ha segnato la musica italiana, il Maestro Luigi Albertelli, che diventa suo produttore e manager. Con lui nasce uno splendido sodalizio artistico che porta Furia a far emergere le sue qualità di autrice. Insieme decidono di usare come nome d'arte solo il cognome, Furia. Che caratterizza perfettamente il suo carattere. Ed inoltre, il destino vuole che sia anche il titolo di uno dei successi del Maestro, Furia il cavallo del west. Grazie all'insegnamento di Albertelli si scopre e diventa una vera cantautrice completa. Ma Furia in effetti è una cantastorie, le tematiche dei suoi testi sono la cronaca di storie vere e della situazione socio-culturale italiana attuale. Prendendo spunto dalla tradizione dei cantastorie che si avvalevano di cartelloni su cui veniva disegnata la storia che narravano, Furia utilizza installazioni video che l'accompagnano nella sua esibizione vocale. Indossa una divisa alla Corto Maltese, personaggio famoso del fumetto italiano, da lei amato e scelto per rappresentare la sua idea di donna: l'antieroina. Questa la sua originalità che la contraddistingue rendendola unica nel panorama musicale italiano. L'album dal titolo "Cantastorie" di prossima uscita, nella primavera 2018, è composto da undici brani inediti. Il singolo di lancio è il brano "Tu sei mio".

Dal maggio 2017 è in scena con lo spettacolo itinerante "E lasciami gridare" di e con Luigi Albertelli, dove interpreta i grandi successi dei 50 anni di carriera del Maestro.

Nell'Ottobre 2017 è ospite a TV2000 nel programma in diretta "Bel tempo si spera" con Luigi Albertelli. In questa occasione presenta in anteprima il suo progetto.



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COMELINCHIOSTRO: “FACILE” è il nuovo singolo del cantautore del Montefeltro



Il brano che viaggia fra indie-pop italiano, pop elettronico e pop anglosassone fa parte dell'album "Di che cosa hai paura?".


«"Facile" è il cammino interiore che affrontiamo attraverso le nostre emozioni, i nostri sogni e le nostre paure. Un sentiero, questo in fondo è la nostra vita: lungo, corto, in salita, in discesa, può essere in molti modi, ognuno ha il suo, ma sempre di andare si tratta. C'è un mondo da scoprire davanti a noi, bisogna soltanto continuare a camminare senza avere paura delle difficoltà e soprattutto non avere fretta di arrivare. Tutto sommato alla fine ci rendiamo conto che è più facile di quello che sembra». COMELINCHIOSTRO


Il brano, pur strizzando l'occhio all'indie-pop italiano (Stato Sociale, Appino), è fortemente contaminato dalle atmosfere sognanti ed eteree tipiche del pop elettronico del nord Europa (Sigur Ros) e dal pop di matrice anglosassone (Matt Corby, Damien Rice) soprattutto per quello che riguarda il modo di usare la voce.




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"Di che cosa hai paura?" è il disco d'esordio di COMELINCHIOSTRO. Otto tracce prodotte insieme a "Livio Boccioni" che conducono ad un viaggio dentro il cuore dell'essere umano, alla ricerca di se stessi e degli altri, senza alcuna certezza di poter tornare con delle risposte. Il progetto musicale, nasce e si sviluppa insieme al progetto grafico tanto che le due cose si influenzano a vicenda. Il disegno a carboncino (Violoncello) e l'uso dei colori ad acquerello (Acquatic Synth e Delay) si materializzano nelle sonorità del disco; il terzo brano (Disegnerà) è in parte dedicato a questo connubio poiché infondo l'arte è un'esperienza globale.

Un disco in movimento: a volte un movimento estremamente fisico che conduce fin quasi al ballo, a volte invece soltanto emotivo, piccolissimo e misurato (solo per far battere il cuore) come un respiro.


Pubblicazione album: di prossima uscita

Parole e Musica di Comelinchiostro

2018 Comelinchiostro

Produzione artistica - Livio Boccioni e Comelinchiostro

Registrato e Missato da Livio Boccioni al "The Convent Recording Studio" di Sant'Angelo in Vado (PU)

Mastering - Claudio Pisi Gruer al "Pisi Audio Mastering Studio" di Roma

Videomaker – Comelinchiostro

Vocal Coach – Davide Piludu Verdigris

Artwork - Sabrina Sideri


Hanno Suonato:

Violoncello - Daniela Savoldi

Chitarra Elettrica e Basso Elettrico - Livio Boccioni

Pianoforte, Tastiere e Synth - Alessandro "Mr Poto" Esposti

Tromba - Enrico Lupi

Batteria - Gabriele Mohamed Galal

Chitarra Acustica e Voce - Comelinchiostro



BIO

Comelinchiostro (Giorgio Bravi) è un cantautore del Montefeltro. Influenzato dal Teatro Canzone di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, dal Folk e dal cantautorato italiano ma fortemente contaminato dal Pop elettronico del nord Europa e dall'indie-pop italiano. Inizia a scrivere all'età di 14 anni (canzoni, racconti e poesie) ma nel frattempo si appassiona al teatro di strada e alla commedia dell'arte maturando esperienze da attore e da regista. Con "La Bottega del Rumore Nobile" di cui era il Front Man, mette in fila più di 700 live, un disco ("L'isola dei Conigli", 2010) e un singolo ("Il Baule", presentato nel 2015 al Mamamia di Senigallia). Nel 2017 esce il Primo singolo da solista (Chissà) tratto dall'album "Di che cosa hai paura?" di prossima uscita.



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