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sabato 20 gennaio 2018
Elezioni Presidente Figc: Gabriele Gravina favorevole alleanza con Tommasi
Presentazione del film di Amore con il Mondo
venerdì 19 gennaio 2018
REMIND Conferenza Stampa Focus Danza_Teatro Libero_22 gennaio ore 11.00
"Siamo felici di poter ospitare e rendere parte integrante della nostra stagione teatrale la rassegna Focus Danza, con la direzione artistica di Luisa Cuttini e di C.L.A.P.Spettacolo dal Vivo. Una programmazione continuativa da gennaio a giugno, che porterà sul palco di Teatro Libero cinque fra le compagnie più interessanti della danza contemporanea italiana, in un percorso che possa arricchire il nostro campionario umano di DISQUILIBRI".
Progetto STEND/ART - Crowdfunding
giovedì 18 gennaio 2018
Ambulanze Private Marcianise - Croce Amica
♡ Trasporto infermi e malati;
♥ Trasporto dializzati;
♡ Trasporto anziani e disabili per visite mediche;
♥ Assistenza sanitaria per eventi e manifestazioni in genere;
♡ Trasporti e/o trasferimenti con ambulanze su tutto il territorio regionale nazionale.
SABATO 3 FEBBRAIO A MILANO PRIMA NAZIONALE DI CESARE RASCEL, FIGLIO DEL GRANDE RENATO RASCEL
Concerto Live al BQ De Nòtt
Al lavoro per un disco con brano inedito di Renato Rascel e Eduardo De Filippo
Sabato 3 Febbraio a partire dalle ore 22 e 30 al BQ De Nòtt a Milano debutta Cesare Rascel, figlio dell'indimenticato Renato Rascel, nella sua versione di Crooner, in una serata unica e imperdibile organizzata da Giordano Sangiorgi, patron del MEI, Claudio Formisano, Presidente CAFIM, Confederazione Europea Produttori Strumenti Musicali, e Fabio Gallo, titolare de L'Altoparlante, agenzia promo Radio&Stampa.
Cesare Rascel torna in una veste rinnovata ed esclusiva per una "prima nazionale" insieme alle indimenticabili canzoni del papà Renato Rascel nel concerto di unico di sabato 3 febbraio a Milano. Renato è stato l'inventore della Rivista Italiana e autore di oltre 400 bellissime canzoni tra le quali Arrivederci Roma e Romantica, ma anche grande interprete lanciando successi senza tempo come Roma nun fa la stupida stasera. Cesare ha ereditato questo meraviglioso dono di artista oltre a essere maestro compositore laureato al Barklee College of Music di Boston da dove sono usciti Quincy Jones, Esperanza Spalding e molti altri. Durante l'evento verranno riproposti da Cesare Rascel alcuni grandi successi del papà insieme ad altri brani che hanno fatto la storia della musica Italiana.
Questo evento sarà il suo debutto in "prima nazionale" assoluta in versione Crooner. Un evento da non perdere in nessun modo per rivivere in chiave nuova una parte importante della storia della musica del nostro paese insieme ad alcuni brani inediti di Cesare Rascel. Nel frattempo Cesare Rascel sta lavorando a un primo disco, che tra una serie di brani storici reinterpretati e di originali selezionati, ci sarà spazio per un brano inedito, custodito gelosamente da Cesare, scritto da Renato Rascel ed Eduardo De Filippo. Una vera chicca che vedra' presto la luce.
Per informazioni e contatti:
Organizzazione: Giordano Sangiorgi - Mobile: 349.4461825 – Email: giordano.sangiorgi@audiocoop.it
Logistica: Claudio Formisano - Mobile: 335.424729 – Email: claudio.formisano@master-music.it
Per Ufficio Stampa:
Stampa & Web - Francesca Zizzari Mobile: 3284161425 - Email: francesca@laltoparlante.it
Radio e Tv - Cristina Poletti: Mobile: 3385224133 - Email: cristina@laltoparlante.it
Sito: www.meiweb.it
Sabato 3 Febbraio, ore 22 e 30 al BQ De Nòtt, via Bussola 9, 20143 Milano
Inizio concerto: 22.30
Ingresso con consumazione. Prenotazione tavoli: 338.9116065
Area parcheggio libero: adiacente al locale . Zona ovest. Metro più vicina MM2 Romolo. Mezzo più vicino: filovia 90 e 91.A pochi minuti a piedi da via Lodovico il Moro (Naviglio Grande)
Comunicato Stampa AiFOS: le migliori tesi di laurea sulla sicurezza sul lavoro
Comunicato Stampa
Le migliori tesi di laurea su salute e sicurezza sul lavoro
Il 31 gennaio 2018 a Padova saranno premiate le sette migliori tesi di laurea sul tema della salute e sicurezza sul lavoro che hanno partecipato al concorso indetto dalla Fondazione AiFOS.
Se più volte si sottolinea in Europa l'importanza dell'integrazione tra educazione alla sicurezza lavorativa e percorsi formativi scolastici, sono sempre più necessarie in Italia iniziative che possano servire da ponte tra la ricerca accademica e l'applicazione pratica nel mondo del lavoro in materia di sicurezza. Ad esempio iniziative come quella del bando di concorso lanciato nei mesi scorsi dall'Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS), in collaborazione con Fondazione AiFOS, riservato ai laureandi di tutte le Università italiane, per tesi discusse nelle sessioni di laurea dell'anno solare 2017.
In palio per sette studenti autori di elaborati particolarmente meritevoli un riconoscimento economico del valore di €500,00 cadauno.
Le tesi di laurea vincitrici del concorso verranno presentate mercoledì 31 gennaio 2018 a Padova durante l'evento, organizzato in collaborazione con l'Associazione Alumni dell'Università degli Studi di Padova, "Premio tesi di laurea nell'ambito della Salute e Sicurezza sul lavoro" che si terrà dalle 14.30 alle 17.30 presso l'Università degli Studi di Padova, in piazza Capitaniato, 3 "Sala delle Edicole".
"Il premio – commenta Andrea Vinelli, Presidente dell'Associazione Alumni – è un riconoscimento che testimonia l'importanza della sicurezza sul lavoro e valorizza il lavoro di ricerca dei nostri giovani studenti. Sentiamo molto forte la responsabilità di essere un collegamento efficace fra atenei e imprese, fra accademia e società. In questo impegno siamo molto vicini ad AiFOS che da anni e con grandi risultati opera in un settore delicato come quello della sicurezza ed è un punto di riferimento per tanti studenti che si specializzano in quest'ambito, fornendo loro supporto, formazione e aggiornamento costanti".
L'evento gratuito, si svolgerà con il seguente programma:
14.30-14.45 Registrazione dei partecipanti
14.45-15.00 Saluti istituzionali
Prof. Andrea Vinelli, Presidente Associazione Alumni dell'Università degli Studi di Padova
15.00-15.15 Apertura lavori
Dott. Paolo Carminati, Presidente Fondazione AiFOS
"La Fondazione AiFOS: un progetto di crescita culturale per la diffusione della sicurezza e della ricerca"
15.15-15.45 Lectio Magistralis
Dott. Nicola Corsano, Consigliere Associazione Alumni dell'Università degli Studi di Padova
"Processi di apprendimento tipici degli esseri umani adulti"
15.45-17.00 Presentazione e premiazione tesi
17.00-17.30 Chiusura lavori
Prof. Rocco Vitale, Presidente AiFOS
"Il bisogno di formazione"
Questi, in breve, i lavori che saranno premiati:
- Calantropio Alessio "L'utilizzo dei droni per la sicurezza nei cantieri e negli interventi tecnici in emergenza sismica", Politecnico di Torino, Dipartimento di Architettura e Design - Corso di Laurea Magistrale in Architettura Costruzione Città;
- Domenico Caruso "I binomio inscindibile nel futuro portuale: sicurezza e sostenibilità. Caso di studio Reefer Terminal", Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Facoltà di Ingegneria, Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica, Gestionale e dei Trasporti - Corso di Laurea in Ingegneria della Sicurezza: Trasporti e Sistemi Territoriali;
- Vanessa Biserni "Benessere aziendale e bellezza estetica e culturale: la realtà aziendale di Brunello Cucinelli S.p.A.", Università degli Studi di Milano Bicocca, Dipartimento di Psicologia - Corso di Laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche;
- Giulia Marcandelli "La formazione esperienziale come strumento per la sicurezza sul lavoro", Università degli studi di Brescia, Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale, Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale;
- Michela Gaburri "Autoaccettazione e benessere in soggetti protesizzati in seguito ad amputazione degli arti inferiori. Un'indagine quanti-qualitativa", Università Cattolica del Sacro Cuore, Facoltà di Psicologia - Corso di laurea in Psicologia per il benessere: empowerment, riabilitazione e tecnologia positiva;
- Veronica Gencarelli "Attività di miglioramento della salute e sicurezza nell'ambito del servizio di prevenzione e protezione presso lo stabilimento Luigi Lavazza S.p.A. di Gattinara", Università degli studi dell'Insubria, Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia - Corso di Laurea triennale in Ingegneria per la Sicurezza del Lavoro e dell'Ambiente;
- Marta Pelizzari "Il rischio derivante da movimentazione manuale dei carichi e da movimenti ripetitivi nei lavoratori nelle grotte dell'azienda Funghi di Costozza", Università degli Studi di Padova, Scuola di Medicina e Chirurgia Dipartimento di scienze Cardiologiche, Toraciche e Vascolari - Corso di laurea triennale in Tecniche della Prevenzione nell'Ambiente e nei Luoghi di Lavoro.
Il link per il programma e l'iscrizione all'evento:
http://aifos.org/home/eventi/intev/convegni_aifos/premio_tesi_di_laurea_2017
Si segnala, infine, che a tutti i partecipanti all'evento verrà consegnato un attestato di presenza valido per il rilascio di n. 2 crediti per Formatori area tematica n.3 (comunicazione), RSPP/ASPP. Tutte le tesi selezionate saranno pubblicate sul sito web di AiFOS.
Segreteria del Premio: Fondazione AiFOS c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia, via Branze, 45 – 25123 Brescia Tel. 030.6595037 Fax 030.6595040 info@fondazioneaifos.org
18 gennaio 2018
Ufficio Stampa di AiFOS
Amatrice, ActionAid: musica e progetti per la città - Domenica 21 gennaio ore 16:00 Cinema Paradiso
Amatrice, ActionAid: musica e progetti per la città
Amatrice, 18 gennaio – Sarà il Cinema Paradiso ad ospitare domenica 21 gennaio, dalle 16:00 alle 19:00, l'iniziativa "Musica e progetti per Amatrice", organizzata da ActionAid nel quadro delle attività che realizza in Centro Italia a seguito degli eventi sismici del 2016 e del 2017.
L'evento intende essere un momento ricreativo e d'incontro per i cittadini, accompagnato da voci e note del Ponentino Trio<http://www.ponentino.org/>, gruppo d'artisti romani che allieteranno i partecipanti con i loro stornelli. Il Ponentino Trio nasce durante la "Festa de Noantri" 2004. Nel corso di questi anni, il gruppo ha partecipato a diverse iniziative, da Festival italiani e internazionali a sagre e feste dell'agro romano e dei quartieri di Roma. Il loro repertorio, nato per le strade di Trastevere e di Porta Portese, è espressione della cultura popolare romana.
L'iniziativa sarà anche occasione per condividere idee e progetti futuri per la città, insieme a tutta la comunità. L'intervento di ActionAid in Centro Italia è cominciato subito dopo le prime scosse del 24 agosto 2016. Forte dell'esperienza maturata a seguito dei terremoti dell'Aquila nel 2009 e in Emilia-Romagna nel 2012, attraverso il progetto SIS.M.I.CO. ActionAid intende garantire informazione trasparente, ascoltare i bisogni delle comunità e agevolare il dialogo con le istituzioni, nonché monitorare la gestione dell'emergenza e della successiva ricostruzione.
Per saperne di più sul lavoro di ActionAid nel Centro Italia: https://www.actionaid.it/terremoto-centro-italia-nostro-intervento
Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/145172489531719/
Per informazioni
Ufficio Pubbliche Relazioni e Media ActionAid Italia International
via Tevere, 20 - 00198 Roma
Tel. +39 06 45200526
Barbara Antonelli, Capo Unità Relazioni Pubbliche e Media: Tel 06 45200526 - Cell: 3385706446 barbara.antonelli@actionaid.org<mailto:barbara.antonelli@actionaid.org>
Gabriele Carchella, Addetto Stampa, Tel. 06 45200526 – Cell. 3497603724 gabriele.carchella@actionaid.org<mailto:gabriele.carchella@actionaid.org>
Francesca De Santis, Local Media Relations Officer Cell. 3407202483 francesca.desantis@actionaid.org<mailto:francesca.desantis@actionaid.org>
Rosita Altobelli, Cell. 3406619424 rosita.altobelli@actionaid.org<mailto:rosita.altobelli@actionaid.org>
PAOLO BATTAGLIA LA TERRA BORGESE
Paolo Battaglia La Terra Borgese guarda "Maternità", olio su tela di Giuditta
Quando un pittore comincia il suo dipinto gli avvenimenti di cui parla si sono già verificati, e anche quando la scena è situata nel futuro l'autore la considera in genere come passata per poterci dare un periplo il più completo possibile dell'accaduto. Un lato importante dell'educazione di un artista – continua Paolo Battaglia La Terra Borgese - consiste nello scoprire le possibilità che l'arte ha di tradurre qualsiasi cosa in messaggio. A volte però l'artista non ha coscienza diretta del fatto che ispira la sua opera, e sia la sua esperienza ricordata consciamente o inconsciamente e sia l'ambiente scelto realistico o fantastico, comunque l'artista è quasi legato a rispecchiare la propria esperienza personale, così come il tipo di comunità in cui vive e il modo di pensare, di agire, di guardare della gente che lo circonda. Gli artisti che lavorano solo dietro ispirazione spesso credono di essere posseduti da una specie di forza soprannaturale che opera per loro tramite; questa convinzione può giovare all'artista se gli dà il coraggio di lavorare nonostante le avversità interiori o dubbi sulle "belle arti", che sono quelle che distinguono la letteratura dal giornalismo, una sinfonia da una canzone di successo, un capolavoro della pittura da un manifesto e una scultura da una statuina di cera. È la qualità dell'idea a fare dell'opera un opera d'arte e si vuole apprezzare l'opera di un artista bisogna perciò rinunciare ai giudizi-lampo e studiarla con pazienza: non possiamo aspettarci di capire la sua opera di primo acchito.
"Solo a distanza di anni mi accorgo di quanto l'alchimia abbia potuto agire nella realizzazione di "Maternità": sono le parole dell'Autrice, Giuditta.
Per tutti gli artisti l'istruzione professionale, l'abilità innata e la spiritualità sono condizioni essenziali. Per esempio Wolfgang Amadeus Mozart, il famoso compositore del xviii secolo, iniziò a comporre all'età di cinque anni e diede concerti in tutta Europa a sette. Evidentemente, un talento così eccezionale era dovuto principalmente alla sua abilità innata, ma perfino questa precoce abilità ebbe bisogno di esercizio e di preparazione tecnica.
Una grande abilità tecnica può essere acquisita da pochi, senza anni di prove e di tentativi: è il caso della pittrice che sotto lo pseudonimo di Giuditta, e come il pittore francese Paul Gauguin, inizia a dedicarsi alla pittura a 35 anni. Lei è l'autrice del quadro che stiamo per esaminare, un lavoro creativo e brillante di olio su tela a cui Giuditta ha dato il titolo di "Maternità" per esprimere a sé stessa il personale concetto del Tutto. Un poema mitico dove le forme si allontanano in una più aperta distensione vivamente parlante; una sorta di metallurgia, di accoglienza termica allo scopo di rimuovere le tensioni interne dovute ad un raffreddamento troppo rapido, alacre di sofferenze animistiche e iatrochimiche insieme.
La scena, in effetti, è un impianto alchemico ma possiede anche tutte le qualità estetiche adatte per piacere; tuttavia fiorisce in privato, perciò la sua realizzazione è un segnale necessario e al tempo stesso occasione propizia di svincolo dal gusto del pubblico. Già sul nascere le linee modificano aspetto e bellezza di cose e figure, per viaggiare a bordo di una vignetta dal linguaggio verbale quasi muto, ermetico, comprensibile esclusivamente a chi ha chance esoteriche e ne conosce la grammatica.
"Maternità" non è dunque il modulo manuale di una abitudine visiva (che corrisponderebbe alla morte della vera creazione) ma la prolusione del creato con la sua visione più addentro filosofica e biologica nell'esistere. Si stabilisce un accostamento stretto e connivente tra l'Autrice e la scena. Senza intenzioni celebrative, vuole essere un'amicizia, il diario di uno stato d'animo meditativo e contemplativo che prevale sull'umore esistenziale e non si consuma in passiva querela. Equivale ad opporsi al turbamento della vita per cavarne una luce spirituale maggiore, risultato della ricerca di armonia con l'Universo. Maktub.
Il concetto dell'arte e della creatività di Giuditta ha superato perciò con genialità la tradizione imitativa, pur elaborando i meccanismi operativi della logica classica. Compare quello che ha fatto Esher, amalgamando la lucidità matematica con la libera creatività dell'inconscio. È doverosa ora un'occhiata agli imperativi che nascono dall'intimo di Giuditta, a quelle proprietà che le caratterizzano l'intelligenza e animano la creazione di una realtà segreta ché traluce dal fondo dell'anima più che dal taglio logicale.
Immediate risaltano le qualità cromatiche nuove e straordinarie che sollecitano l'osservazione in direzioni inusitate, per una sorta di esigenza di saggiare le realizzazioni della mimesi pittorica oltre l'immediatezza schematico-proporzionale della tradizione. Ciò che si deve mettere a fuoco nell'opera di Giuditta è il rapporto fra passato e presente, che non può essere risolto a favore di alcuno dei due momenti giusto per non riprodurre la dualità troppo facile dello storicismo ottocentesco, che distingueva "scienze della natura" e "scienze dello spirito", assolutizzandone la diversità sulla base di una concezione filosofica superata. Qui, dunque, soggetto ricercante ed oggetto ricercato si definiscono in una certa misura reciprocamente.
Ed è nel valore alchemico dei colori e nell'insolita vetrina degli elementi figurati che possiamo scoprire il risultato di Giuditta in "Maternità", che, nondimeno, è ottenuto con effetti autentici e ricercati.
La madre, Athanor, è rappresentata nell'atto di tenere in braccio il suo bambino dopo averlo asciugato dall'acqua del bagnetto. La percezione della distanza che li separa li unisce nell'espressione dello sguardo amorevolmente diretto e preciso agli occhi e si occupa unicamente di provocare nell'osservatore determinati sentimenti, determina anche e soprattutto il luogo del significato: lo specchio, quale conseguente conoscenza interiore e riflessiva, che fa delle due figure unica persona concepita dalla bellezza, e mette in evidenza il significato del conoscere speculando sull'immagine della realtà, è esegesi che la madre trova nel bambino: sé stessa. Caratteristica dell'abito (rosso), degli altri tessuti proposti (bianchi), e del quadro in generale, è una eccezionale qualità formale della pittura che smaterializza il colore ricco e vibrante in un tessuto completamente depurato nella sua fisicità e teso ad evocare immagini del pensiero in cui si collocano figure animate da una luce irradiante che sembra scaturire dal loro stesso spirito madre-figlio.
Sono le piastrelle dorate ad essere chiamate quali messaggere della Luce e così dipinte in posa contribuiscono a determinare ripetutamente la Croce: l'Axis Mundi ch'è l'attributo primario di Cristo. Egli è il "Sole" che illumina di nuovi significati tutti gli eventi passati e futuri della storia dell'uomo. Giuditta imprime nell'opera con la Croce la concezione ciclica del tempo, e lo fa con la sua naturale propensione alle ampie stesure cromatiche che con pennellate morbide divengono soluzione piacevole ed efficace per visualizzare la forma in maniera rapida, corsiva, abbreviata.
Dunque questo lavoro della Giuditta è il risultato di un incredibile gioco di cromie inteso come processo di decontestualizzazione di una atemporalità di fondo, che trasforma le figure ed i soggetti in moduli espressivi difficilmente classificabili e catalogabili, tesi al raggiungimento dell'assoluto e dell'infinito con la purezza delle luci sono il riflesso di una ideologia che è fede. Ed il dato realistico è soltanto il dato di partenza, perché per il resto si assiste ad una sorta di trasfigurazione che si fa sempre più evidente e palese laddove il dato realistico è soltanto l'elemento in virtù del quale scatta la molla iniziale della sollecitazione. Alfabeto e messaggio. E la sua mano ha il pregio di seguire non impulsi inconsulti, preparati o studiati, ma una voce dentro che manovra così sotto dettatura dell'anima e d'un grande cuore. Quel che rende possibile un simile processo di trasfigurazione poetica del reale, è la maestria disegnativa della pittrice che gioca come vuole con la prospettiva, le anatomie, che manovra i piani, che scala le distanze a suo piacimento e sa ridurre all'essenziale alcune scelte di colore che la contraddistinguono come artista culturalmente predisposta a seguire la lezione cezanniana di rigore e severità nell'uso delle materie pittoriche. Nei ritratti ricavati con sobrio impasto di colori vive il lampo di una gioia incontenibile rarefatto nel senso di stupore e mistero che avvolge la vita.
La pittura di Giuditta qui non accusa nessuna traccia di scuole, né scie di altri pittori. Nessuna influenza esteriore. Si tratta di una pittura personalissima ch'è un meraviglioso gettito di spontaneità, un'arte sorgiva che defluisce da una sensibilità ricca, inarginabile. In questa tavolozza della Giuditta si avverte un clima poetico di alti valori, sia quando è di una lievità astrale, sia allorché si accende di tinte dense, carnose: è allora una densità quasi sensuale, ma aureolata di spiritualità. La misura dell'acume e del magnifico talento di questa pittrice ce li danno incisivamente i due volti: sono di una introspezione psicologica che sorprende. Sono pochi i ritrattisti che sanno come frugare dentro, scavare in profondità e far affiorare su ogni volto tutta l'anima con i suoi sentimenti, le sue zone di ombre e di luce.
Nella veduta generale dell'interno proposto sulla tela è condotta una particolare suggestione che mira particolarmente alla rappresentazione di un mondo morale, con attenzione primaria alla condizione umana vista in una proiezione al di là di limiti e di leggi materiali, venata di una freschezza incantevole e di un entusiasmante lirismo di una situazione complessa e in una sorta di epicità popolare.
Metafora della vana apparenza e della caducità dei beni terreni la visionarietà di Giuditta resta nei colori aiutati, celati come sono alla conoscenza intima dell'opera, da oggetti e soggetti fatti apparire come parte consueta della nostra realtà quotidiana, della nostra normalità più abituale e conclamata per preservare l'intimità e l'identità alchemica che l'autrice desidera condividere solo con sé stessa. Trova perciò nel reale lo scrigno della propria dimensione concettuale depurata da ogni descrittivismo. Tutta fiata, nella realizzazione, la pittrice non manca di recuperare e manifestare la dimensione perduta del linguaggio prezioso del silenzio, più per sé stessa che per l'osservatore.
L'assoluta spiritualità che domina Giuditta muove la sua ricerca pittorica sul viatico alchemico dell'armonia cosmica e morale (anche quando significate nelle tematiche religiose). Così che la vasca simboleggia la Caverna (che qui non è nera e oscura ma blu e più avanti vedremo il perché); l'Acqua il ritorno allo stato primordiale che con la nascita si perde (spugna e sapone); i due teli servono a dipingere il bianco ma anche a ricordarci che con la nascita si perde Purezza (religione); il vaso assume valore funzionale per la raffigurazione dei fiori (la Logica, una delle sette arti liberali, talvolta regge un mazzo di fiori, ma qui calle e anthurium - che nella iconografia simbolica floreale classica non sono annoverate - divengono attributo con la caducità della natura umana); le decorazioni floreali a cinque petali sulle piastrelle sono la stilizzazione della Stella (Tradizione e Religione) mutuata dalla scuola di Pitagora, memento per tradurre sul dipinto i cinque sensi: Vista, Odorato, Tatto, Gusto, Udito, a cui la Stella afferisce anche come riferimento al Peccato, tant'è che la stella è rinvenibile in una Mela tagliata orizzontalmente; e i decori al vaso portafiori servono a riprodurre il viola quanto le foglie degli stessi fiori il verde.
Giuditta latita da nero e arancione con i quali completerebbe la simbologia cromatico-alchemica. Il primo è il colore profondo in noi stessi, sede dei nostri vizi, del buio e delle tenebre, della Caverna, vi risiedono anche il male e ciò che di cattivo è in ognuno di noi, e che dovremmo Illuminare dietro l'introspezione necessaria ad individuarli e riconoscerli come un Dioniso, ovvero è lui stesso che si tiene dapprima in prigione ed è lui stesso che parimenti agli iniziati alla fine si libera, come hanno detto Platone e Pitagora (il nero era nei Saturnali a Roma la festa del Solstizio d'Inverno che a fine anno coincideva con la morte e la rinascita del Sole). Il secondo, l'arancione, sta a designare l'equilibrio del chakra sessuale, non è un caso che gli asceti usino abiti di questo colore per manifestare la loro condizione di distacco dalla comune società umana.
Il rosso è compagno simbolico del sangue e perciò della vita.
Il blu evoca la serenità azzurra dei cieli, il distacco dalle passioni. Gli uomini primitivi erano convinti che queste distanti misteriosità azzurre tra i monti fossero la residenza degli dei e degli antenati, e queste credenze imbevettero di blu la religione, infatti il blu è presente nell'iconografia religiosa di tutto il mondo. Nella cristianità moderna è il colore della Madonna, la Vergine Maria allegoria del femminile che incarna l'ideale e le qualità della madre perfetta con tutti gli attributi della compassione, della devozione, della fedeltà. Come icona dell'acqua il blu è suggestivo di altri significati: smacchia, alimenta, alleva, purifica e tramuta.
La mescolanza di rosso e blu restituisce il viola, che è dunque palingenesi, transizione con umiltà verso la saggezza del divino.
Il bianco non necessita di commenti, tutti sappiamo che evoca la purezza, la verginità e la spiritualità.
Col verde, sinonimo di crescita, Giuditta rispetta e ama la natura.
Le spie di Turla sfruttano Adobe per diffondere i loro malware
Da sempre queste spie digitali utilizzano l'ingegneria sociale per ingannare gli utenti e condurli all'esecuzione di falsi programmi di installazione di programmi noti come ad esempio Adobe Flash Player. Pur conservando nel tempo lo stesso modus operandi, il gruppo ha escogitato nuovi mezzi per raggiungere i propri scopi, proprio come dimostra l'ultima ricerca ESET.
Attualmente i criminali stanno distribuendo una backdoor presentandola come un legittimo programma di installazione di Flash Player, ma in quest'occasione hanno aggiunto URL e indirizzi IP che sembrano realmente appartenere ad Adobe, inducendo le vittime a credere di scaricare il software direttamente dal sito adobe.com.
Le campagne che hanno sfruttato questo nuovo strumento sono iniziate già dal luglio del 2016 e presentano numerosi segni distintivi riconducibili al gruppo tra cui Mosquito, una backdoor ideata dallo stesso gruppo di spie, e l'uso di indirizzi IP precedentemente collegati al gruppo.
Vettori di attacco
I ricercatori di ESET hanno diverse ipotesi sulle modalità con cui viene diffuso il malware legato a Turla. Certamente si può escludere a priori un coinvolgimento di Adobe. Non è noto come il malware di Turla abbia alterato gli aggiornamenti legittimi di Flash Player, né se sfrutti delle vulnerabilità di prodotti Adobe noti. È stata scartata anche la possibilità che il sito per il download di Adobe Flash Player sia stato compromesso.
I possibili vettori di attacco che i ricercatori ESET hanno considerato sono:
· I criminali potrebbero compromettere il gateway di rete di un'azienda, che gli consentirebbe di intercettare tutto il traffico in entrata e in uscita tra l'intranet di questa organizzazione e Internet.
· L'intercettazione del traffico potrebbe anche verificarsi a livello di provider dei servizi Internet (ISP), una tattica che – come evidenziato dalla recente ricerca ESET nelle campagne di sorveglianza che utilizzano spyware FinFisher – non è impossibile.
· Le spie avrebbero potuto utilizzare anche un dirottamento BGP (Border Gateway Protocol) per reindirizzare il traffico a un server controllato da Turla, anche se questa tattica avrebbe probabilmente insospettito immediatamente i servizi di controllo Adobe o BGP.
ESET Italia consiglia soprattutto agli utenti aziendali la massima attenzione nella verifica del proprio traffico di rete ed un controllo periodico sui sistemi con una soluzione di sicurezza affidabile e che sfrutti avanzati algoritmi per l'identificazione euristica dei malware.
Per ulteriori informazioni sull'argomento è possibile visitare il blog di ESET Italia al seguente link: https://blog.eset.it/2018/01/le-spie-di-turla-sfruttano-adobe-per-diffondere-i-loro-malware/
INCENDIES regia di Massimiliano Vado_ 26 gennaio-4 febbraio_ Spazio Diamante
SPAZIO DIAMANTE
Viola Produzioni
in collaborazione con Festival Quartieri dell’Arte e Centro Sperimentale di Cinematografia
presentano
dal 26 gennaio al 4 febbraio
venerdì e sabato ore 21; domenica ore 18
INCENDIES
di Wajdi Mouawad
con Giulia Fiume, David Marzi
Giacomo Bottoni, Eleonora Belcamino, Federico Le Pera
e Massimiliano Vado
musiche Roberto Procaccini
voce Anna Vinci
traduzione, adattamento e regia: Massimiliano Vado
Dal 26 gennaio al 4 febbraio approda sul palcoscenico dello Spazio Diamante, Incendies, toccante spettacolo tratto dal testo del drammaturgo libanese Wajdi Mouawad, tradotto, adattato e diretto da Massimiliano Vado.
INCENDIES è una rappresentazione intima sotto forma epica, una ricerca delle origini, passando per la formazione di un popolo e la ricerca dell’individualità, e non solo: è una specie evoluta di Edipo al femminile, un punto di contatto obbligato tra più generazioni, più luoghi e più linguaggi.
Una epopea necessaria.
La storia, volutamente evoluta, segue il destino di una donna, Nawal, intrappolata in un conflitto che non ha scelto e che, per ritrovare un figlio scomparso, arriva ai limiti dell’assurdo orrore degli strazi senza fine che scandiscono la storia del mondo.
Ma è anche la storia dei suoi due bambini nati sotto il fuoco della guerra e alla ricerca della verità su questa madre, che ha nascosto loro la propria origine.
Una riduzione essenziale, cruda e disperata, di una passione che, negando se stessa, non preclude lo svelamento del segreto.
Giulia Fiume, David Marzi, Giacomo Bottoni, Eleonora Belcamino, Federico Le Pera e Massimiliano Vado portano in scena un viaggio emozionale per sconfiggere l’oblio, per non dimenticare, attraverso il respiro, l’affanno, le ustioni e gli incendi di queste vite.
Lo stesso Wajdi Mouawad, in Les Cahiers du théâtre français, nel 2008 affermava di aver acquisito, per la forza delle cose e delle circostanze, un’estrema conoscenza delle armi da fuoco: “Sapevo smontare, lucidare, pulire, rimontare e calibrare un kalashnikov […]. Durante la guerra civile libanese aspettavo con gli amici i miliziani di passaggio per occuparmi delle loro armi e per guadagnarmi qualche soldo; quando mi addormentavo sognavo il giorno ancora lontano in cui avrei avuto un kalashnikov tutto mio e avrei fatto parte di una valorosa milizia che, dopo numerosi massacri, di cui io sarei stato il geniale architetto, mi avrebbe fatto padrone del mio destino […] Ma i miei genitori, che nulla sospettavano, si sono trasferiti in Francia per aspettare la fine di questa guerra che non è mai terminata. Allora, per l’impazienza, ho teso la mano e ho afferrato il primo oggetto che poteva, anche di poco, assomigliare a un kalashnikov, ed era una penna pilote fine V5.
Le parole diventavano cartucce; le frasi caricatori; gli attori mitragliatrici, e il teatro giardino.”
In allegato il comunicato stampa, con cortese richiesta di pubblicazione diffusione, e foto.
Resto a disposizione per eventuali interviste ed accrediti stampa.
Cordiali Saluti.
Ufficio Stampa
Maresa Palmacci 348 0803972; maresa29@libero.it
INFO
Spazio Diamante
via Prenestina 230 B– Roma
Biglietti: Intero 14€ + 2 € di prevendita
Ridotto 11,5 €
Info. Tel 06.6794753
Il botteghino aprirà 1 ora prima della spettacolo
Prevendita:
Botteghino di Teatro Sala Umberto, via della Mercede 50 – Roma
Botteghino di Teatro Brancaccio, via Merulana 244 – Roma
Ticketone.it e presso i punti vendita tradizionali