sabato 13 maggio 2017

comunicato su evento teatrale a Milano (venerdì 19 maggio)

Spett. Blogger

chiedo gentilemente la pubblicazione del comunicato sotto riportato e relativva immagine

grazie  molte

Paolo Avanzi


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In scena allo SpazioQua di Via Solari 2/a a Milano, venerdì 19 Maggio, una nuova performance teatrale di Paolo Avanzi. Serata una unica nella sede della Compagnia teatrale SpazioQua. 

I testi sono stati scritti dallo stesso autore-attore che si esibirà in sei monologhi dal carattere tragicomico.
Una rappresentazione a prove aperte che offrirà l'opportunità a Paolo Avanzi di parlare di questa sua esperienza fatta già nell'hinterland milanese.

Il tema dominante è quello del rapporto uomo-donna vissuto dall'uomo in un terreno di confronto impari destinato al fallimento. Non a caso il titolo della rappresentazione fatta in precedenza era "6 Personaggi in cerca di... virilità".

A cinque monologhi (già rappresentati) se ne aggiunge uno nuovo di carattere più "politico". Il protagonista è infatti un sindaco. Questo nuovo monologo, mai messo in scena finora,  si inserirà in un set di altri cinque nuovi monologhi che saranno rappresentati nella prossima stagione.

In tutti questi testi il trait d'union rimane la crisi dell'uomo contemporaneo che continua a crogiolarsi nelle propria illusione di onnipotenza mentre il suo piccolo mondo sta andando a rotoli. Un senso di autosufficienza unito a mancanza di consapevolezza sulla propria condizione. Come se fosse più rassicurante focalizzarsi sul piccolo orizzonte quotidiano (gestito a meraviglia) piuttosto che aprire gli occhi su una realtà sempre più turbolenta e incontrollabile. Di fronte a sfide sempre più ardue, la tentazione è appunto quella di ritirarsi in se stessi e celarsi dietro una cortina di vacua onnipotenza. 

Ma anche il piccolo orizzonte dell'uomo della strada, con i suoi tic e i suoi manierismi, ha al proprio interno una straordinaria complessità. Dimensioni psicologiche che Paolo Avanzi si sforza di rendere visibili nella loro eccentricità non solo attraverso la parola ma anche attraverso una appropriata fisicità.
E il rapido cambio di scena da un personaggio all'altro impone la messa in gioco di consolidati meccanismi di identificazione e alienazione. Una sfida nella sfida in cui l'autore-attore intende cimentarsi senza perdere mai il filo conduttore.

La sede dello Spazio Teatrale è a pochi metri dalla fermata MM S. Agostino. Ingresso a offerta libera con 2 euro di tesseramento. Inizio alle 20.30, venerdì 19 Maggio.

venerdì 12 maggio 2017

Nota stampa - Manovra: M5S, Dare a Tpl soldi destinati a Tav e grandi opere

Nota stampa

Manovra: M5S, Dare a Tpl soldi destinati a Tav e grandi opere


Alcuni dati: dal Governo altri 2 miliardi alla Tav Torino-Lione in aggiunta a 840 milioni complessivi per il 2013-2015. In emendamenti M5S la stessa cifra al Trasporto Pubblico Locale più detrazioni fino al 100% per pendolari e incentivi per Tpl gratis a disoccupati


Roma, 12 maggio – "Il Governo continua a ridurre le risorse economiche al Trasporto Pubblico Locale per stanziarne altre alla Tav Torino – Lione e alle grandi opere. Un nuovo schiaffo al popolo dei pendolari e quelle comunità locali che sono stanche di vedere violentato il proprio territorio da infrastrutture inutili. Per questo abbiamo presentato degli emendamenti che vanno nella direzione opposta: più soldi pubblici al Tpl togliendoli a Tav e grandi opere". Lo dichiarano i deputati del M5S della Commissione Trasporti in riferimento alla manovra economica. "Con questo provvedimento il Governo Gentiloni riduce il Fondo per il Trasporto Pubblico Locale di 100 milioni di euro l'anno e stanzia quasi 2 miliardi di euro per la Tav Torino-Lione (150 milioni l'anno fino al 2029) in aggiunta agli 840 milioni di euro complessivi già destinati dal Governo Renzi per il periodo 2013-2015 (60 per il 2013, 100 per il 2014 e 680 per il 2015). È ora di capovolgere il paradigma portato avanti dal Pd – denunciano i deputati 5stelle Diego De Lorenzis e Paola Carinelli, primi firmatari degli emendamenti 'salva pendolari' – Per questo abbiamo presentato sia emendamenti soppressivi, cioè che eliminano quelli che prevedono la riduzione dei soldi del fondo per il Tpl e che stanziano nuovi fondi a Tav e altre infrastrutture, sia emendamenti che propongono l'aumento di risorse al Tpl di un miliardo di euro per il 2017, da sottrarre alla Tav Torino-Lione, e un aumento di 500 milioni di euro annui per il 2017-2018 per l'anno 2017 e di 500 milioni di euro a decorrere dall'anno 2018 riducendo le risorse del Fondo 'da ripartire per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese'. "Tra le altre misure 'salva pendolari' proposte dal M5S: agevolazioni fiscali con detrazioni al 100 per cento per ciascun componente familiare, un emendamento a prima firma Michele Dell'Orco che riserva il 3% dei soldi del fondo alle aziende che garantiscono TPL gratuito ai disoccupati, incentivi a quelle aziende che investono in sostenibilità ambientale e lotta all'evasione fiscale".


Gli esercizi pubblici hanno l’obbligo di avere una toilette funzionante, ma possono impedirne l’accesso a coloro che non sono clienti!

Da: avv. Eugenio Gargiulo (eucariota@tiscali.it)

Gli esercizi pubblici hanno l'obbligo di avere una toilette funzionante, ma possono impedirne l'accesso a coloro che non sono clienti!

Sia la normativa di legge, attualmente in vigore,sia la giurisprudenza non riconoscono un diritto all'utilizzo del bagno nei locali pubblici, tranne che per i clienti degli esercizi commerciali. In buona sostanza non esiste, ex lege,  alcun diritto all'utilizzo del bagno in bar e ristoranti, a meno di non aver consumato qualcosa presso l'esercizio commerciale.

L'argomento è tutt'altro che banale ed è di interesse diffuso perché praticamente a tutti è capitato di aver necessità di espletare necessarie esigenze fisiologiche fuori casa e di doversi infilare nel primo locale a disposizione.

La premessa necessaria dalla quale argomentare  è che, allo stato, la legge impone che nel locale, in quanto pubblico, debba sempre essere presente una toilette, ma nessuna norma impone al proprietario del bar/ristorante/negozio di farvi accedere chiunque ne abbia necessità, compreso chi soffra di problemi alle vie urinarie.

Ben differente è,invece,  il discorso in cui il personale nel bar o ristorante imponga il diritto al bagno solo solo ai clienti che abbiano "consumato", ossia acquistato qualcosa, anche solo un caffè, un pacchetto di gomme o altro esborso anche minimo che in qualche modo "giustifichi" l'utilizzo del servizio igienico.

Il proprietario del bar o ristorante è tenuto ad avere una toilette a norma e funzionante, che possa essere utilizzato dal personale e dai clienti. In caso contrario, infatti, è passabile di sanzioni: l'avventore che si è visto rifiutare l'uso del bagno, ad esempio perché non c'è o è fuori uso, potrà chiamare le forze dell'ordine per una verifica.

A giusta ragione è maggiormente tutelato il "cliente" ossia colui che ha ordinato e pagato una consumazione. Solo a costui, infatti, (salvo modifiche apportate dalle normative locali) l'art. 187 del Tulps (Testo unico delle leggi sulla Pubblica Sicurezza) riconosce il diritto ad avere un bagno messo a disposizione, gratuitamente, dal gestore dell'esercizio. Secondo la norma, infatti, gli esercenti non possono, senza un legittimo motivo, rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo!

Di contro, il semplice "passante" che nulla acquista o consuma, invece, non potrà rivendicare alcun "diritto al bagno", anche se affetto da serie patologie, a meno che l'esercente non sia particolarmente disponibile o comprensivo.

Una simile disciplina ha sollevato polemiche da più fronti: se da un lato gli esercenti dei locali si difendono sottolineando le spese di varia natura (manutentive, elettricità, acqua, sapone, carta igienica) a cui andrebbero incontro rendendo "promiscuo" l'accesso alle toilette, dall'altro  molti uomini di legge e giuristi noti, come l'avv. Eugenio Gargiulo, 47 anni di Foggia, ritengono che "un locale pubblico debba sempre mettere i bagni a disposizione di tutti, salvo ovviamente casi eccezionali" per sensibilità verso i potenziali clienti.

Sulla delicata questione giuridica ,va evidenziato che è intervenuta perfino una sentenza del Tar Toscana, n. 691 del 18/2/2010. Il giudice amministrativo è partito dal presupposto che il pubblico esercizio è un'attività economica, preordinato alla soddisfazione dei clienti, pertanto i servizi igienici sarebbero riservati solo a quest'ultimi. Ancora, prosegue il provvedimento, "è agevole ribattere che una cosa è l'attività di pulizia e manutenzione di un locale destinato ad uso bagno, se ne possono far uso un numero limitato ed in una certa misura preventivabile di persone, tutt'altra cosa è tale attività, se a poter fruire del locale destinato a bagno è la generalità del pubblico, cioè, all'occorrenza, masse di persone ingenti e non predeterminabili (si pensi ad es. agli afflussi di pubblico, formato non soltanto da turisti, in occasione di famose manifestazioni culturali e cerimonie)".

Una sentenza che ha alimentato ancor di più le polemiche, soprattutto in virtù delle conseguenze che potrebbe subire il rifiuto dell'uso della toilette a persone affette da determinate patologie, o comunque in condizioni fisiche particolari, e non in possesso dei soldi per consumare. Per effetto del rifiuto, ad esempio, il "passante" costretto a trattenersi potrebbe anche subire un malore o altre conseguenze fisiche.

E' per motivazioni  importanti come questa , nonché  a causa della cronica assenza o insufficienza di bagni pubblici nelle principali città italiane  ( come ad esempio Foggia!) – conclude l'avv. Eugenio Gargiulo – che l'uso delle toilette degli esercizi pubblici, dovrebbe essere accessibile a tutti senza limitazioni di sorta.  "Resta inteso che l'utente che utilizza una toilette, dovrebbe prestare la massima attenzione nel mantenere pulito e funzionale il servizio, a maggior ragione se tale servizio viene usato gratuitamente"!!!

Foggia, 12 maggio 2017                                            avv. Eugenio Gargiulo

Stipo, armadio cucina e non solo..

        

 

 

Stipo, armadio cucina e non solo..

 

Dal mese di Maggio, presso Vaselli Casa a Rapolano Terme (SI), è esposto il nuovo modulo contenitivo della collezione Impluvium.

 

 

 

Rapolano Terme, Maggio 2017. Vaselli amplia la gamma Impluvium con l'aggiunta di un nuovo elemento contenitivo.

 

Disegnato da Emanuel Gargano e Marco W. Fagioli, Stipo è un armadio in Pietra Lipica Patinata con maniglie in ferro, pensato per abbinarsi con la cucina Impluvium Isola, ma adatto anche alla zona living, notte e bagno grazie alla sua linea minimale.

La scelta di tale pietra dona all'oggetto un tono moderno e la particolare finitura gli conferisce un aspetto più caldo, riportando alla mente le sensazioni che si hanno quando si va ad accarezzare un tessuto pregiato.

 

"La maniglia dell'armadiatura ha la stessa peculiare svasatura della cucina Impluvium – queste le parole di Emanuel Gargano mentre evidenzia i tratti distintivi di Stipo – e, altra caratteristica fondamentale, è la scansione delle lastre in pietra, che diventano veri e proprio moduli ripetibili liberamente in altezza e larghezza."

 

Impluvium deve il proprio nome alla vasca di raccolta delle acque piovane delle antiche ville romane, che hanno ispirato il taglio a 25° che delinea l'inclinazione presente sui lati del piano di lavoro dell'Isola e disegna la presa delle maniglie in ferro dell'armadio Stipo.

 

Più informazioni sulla collezione Impluvium: http://www.vaselli.com/kitchen/impluvium/ 


È possibile toccare con mano l'armadio Impluvium Stipo e Impluvium Isola nello spazio Vaselli Casa che, diviso su tre livelli, raccoglie gli elementi delle collezioni Vaselli in modo da risultare un ambiente a misura di persona.

Vaselli Casa è uno spazio aperto ad architetti, designer ed appassionati, offrendo la possibilità di visitarlo tramite prenotazione, insieme alle vicine Cave di Travertino di Rapolano.

 

 

About Vaselli:

 

La famiglia Vaselli si è innestata con la pietra di Rapolano da oltre cento anni, continuando una tradizione antichissima che risale agli etruschi e che nei secoli ha rivestito di splendide tonalità le architetture della Toscana e del mondo.

 

"La nostra tecnica si è evoluta e modernizzata, ma la passione è la stessa dell'età della pietra, sedimentata nella nostra storia familiare. - ci racconta Danilo Vaselli, uno dei soci fondatori, che conclude così – Per altri la Pietra è una conseguenza, per noi è la causa."

 

http://www.vaselli.com/



Press Contact & Info:

Andrea Vaselli

Vaselli Marmi srl

andreavaselli@vaselli.com

M. 333 2994867

T. 0577 704109

Tullio Mastrangelo accetta la sfida elettorale


TULLIO MASTRANGELO ACCETTA LA SFIDA ELETTORALE: 
«IN CASO DI VITTORIA, SARÒ ASSESSORE ALLA SICUREZZA»
L'ex comandante della polizia locale di Milano, tra i protagonisti della sicurezza di Expo 2015, aderisce al progetto politico di Gina Falbo, candidato sindaco a San Donato Milanese con il supporto di tre liste civiche
 
SAN DONATO MILANESE (MI), 11 maggio 2017 - Una nuova avventura reclama Tullio Mastrangelo. Che risponde positivamente, mettendo a disposizione dei cittadini la propria esperienza, a salvaguardia dell'integrità del territorio. La storica figura istituzionale, a capo dei "ghisa" meneghini per circa dieci anni e garante della sicurezza a Expo, accoglie positivamente la fiducia accordatagli e aderisce alla candidatura di Gina Falbo alle elezioni amministrative del prossimo giugno.
L'ufficialità è arrivata ieri sera in una sala consiliare gremita, durante l'incontro "Sicurezza & Legalità", moderato dal giornalista di Panorama Sergio Luciano.
«In caso di vittoria - commenta Tullio Mastrangelo, che ha partecipato anche alla stesura del programma, sarò onorato di ricevere deleghe e dedicarmi alla sicurezza urbana».
Una città bella, nel senso di vivibile, attrattiva e sicura, è quella auspicata nel progetto delineato dall'ex comandante e dal candidato sindaco Gina Falbo. «Donne, ragazzi, anziani devono essere messi in condizioni ottimali per poter beneficiare del territorio in cui risiedono, senza aver paura - spiega Tullio Mastrangelo -. È inoltre fondamentale considerare la percezione delle persone, ovvero le situazioni di degrado avvertite come potenziale criminalità, che inibiscono, se non addirittura ostacolano, la fruizione degli spazi. Diventa dunque necessario rilevare costantemente le criticità attraverso un sistema di analisi ed elaborazione dei dati, al fine di realizzare una mappatura di San Donato Milanese, che permetta di intraprendere azioni volte a mitigare i problemi».
La partita sulla sicurezza, però, non si gioca tutta su polizia e sorveglianza, perché tocca tanti diversi ambiti di competenza, di carattere urbanistico, sociale, tecnologico, etc.
«Guardiamo i fatti - esemplifica -: un'area vissuta tiene lontano degrado e criminalità. Al contrario un'area desertificata, priva di oratori, centri ricreativi, piscine, attività commerciali, finisce preda di malviventi e prostituzione. L'urbanistica, intesa come pianificazione e design, assume perciò grande rilevanza».
Anche l'apporto tecnologico, oggigiorno, offre grandi possibilità: le telecamere, ad esempio, consentono interventi tempestivi. Altrettanto preziosa è la collaborazione con il cittadino; a quest'ultimo, infatti, spettano la cura degli spazi e le segnalazioni di situazioni problematiche individuate, attraverso anche un semplice whatsapp.
Insomma, il prospetto che Tullio Mastrangelo ha illustrato, con numerosi esempi concreti di quel che può essere messo in pratica, include sinergie tra sistemi consolidati e nuove tecnologie, tra forze dell'ordine e cittadinanza, tra scelte urbanistiche e coinvolgimento del comparto commerciale. «Costituiremo - precisa - un team integrato. Gina Falbo è illuminata, perché ha completamente sposato queste idee. Comprende l'importanza della progettualità, che non significa solo dotarsi di un piano di sicurezza urbana, ma anche di andare a verificare gli effetti delle azioni messe in campo».
«Se governeremo la città - chiosa Gina Falbo, sostenuta dalle liste civiche "Insieme per San Donato", "San Donato Milanese ci piace", " San Donato Vola", ci dedicheremo alla sicurezza, con fatti e non parole. In particolare, intendiamo aumentare l'efficienza della polizia urbana, creare una rete di telecamere di sorveglianza monitorate in tempo reale, illuminare maggiormente le strade a rischio e intervenire sulla viabilità delle stesse, insistere sulle iniziative per il controllo del vicinato. Il nostro piano è interamente volto ad intraprendere una lotta senza quartiere al degrado urbano». Tolleranza zero è uno slogan facile da dirsi, ma che di solito resta senza esito: i risultati si possono ottenere solo con azioni concretamente possibili, accuratamente pensate e coordinate tra loro da veri esperti del settore. «Non si tratta di cercare di mettere qualche toppa qui e lì in funzione delle emergenze del momento. C'è invece un lavoro complesso da fare: rimbocchiamoci le maniche e facciamolo». Questo è l'indirizzo che Gina Falbo con le sue tre liste civiche vuole fermamente perseguire.   

 
Il candidato sindaco Gina Falbo con l'ex comandante Tullio Mastrangelo




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www.CorrieredelWeb.it

giovedì 11 maggio 2017

Sentenza epocale :in caso di separazione giudiziale, l’assegno di mantenimento verrà determinato in base al criterio di “autosufficienza” dell’ex moglie e non più del “precedente tenore di vita coniugale”!!!

Da: avv. Eugenio Gargiulo (eucariota@tiscali.it)

Sentenza epocale :in caso di separazione giudiziale, l'assegno di mantenimento verrà determinato in base al criterio di "autosufficienza" dell'ex moglie e non più del "precedente tenore di vita coniugale"!!!

La Suprema Corte di Cassazione compie una vera e propria "svolta epocale"  in materia  di assegno di divorzio che fino ad oggi, con 30 anni di indirizzo costante, era collegato nella sua entità al parametro del "tenore di vita matrimoniale".

Un principio  giuridico e giurisprudenziale che, finalmente,  da oggi  viene abbandonato per  lasciare il posto a un "parametro di spettanza" basato sulla valutazione dell'indipendenza o dell'autosufficienza economica dell'ex coniuge che lo richiede. Il matrimonio quindi non è più la "sistemazione definitiva": sposarsi, scrive la Corte, è un "atto di libertà e autoresponsabilità".

Di fatto ed in buona sostanza, quindi,  con la recentissima sentenza della Suprema Corte di Cassazione è stato "abolito" il criterio del tenore di vita goduto durante le nozze.

Difatti, la Cassazione con la sentenza n. 11504/17, ha rivoluzionato il diritto di famiglia in tema di riconoscimento dell'assegno divorzile e dei criteri per la sua quantificazione. La Suprema Corte ha infatti cambiato il criterio per riconoscere l'assegno al coniuge economicamente più debole e ha ritenuto che non sia più possibile valutare come parametro il tenore di vita dei coniugi goduto in costanza di matrimonio.

E' opinione degli 'ermellini' del Palazzaccio che  l'assegno divorzile possa essere riconosciuto soltanto se chi lo richiede dimostri di non poter procurarsi i mezzi economici sufficienti al proprio mantenimento .  Così, viene spazzato via un principio sancito nel 1970 dalla legge 898 che ha introdotto il divorzio in Italia.

Ecco i principali "indici" - forniti dal verdetto 11504 della Cassazione sull'assegno di divorzio - "per accertare" la sussistenza, o meno, "dell'indipendenza economica" dell'ex coniuge richiedente l'assegno e quindi l'adeguatezza, o meno, dei "mezzi", nonché la possibilità, o meno, "per ragioni oggettive, di procurarseli. Sono quattro: "1) il possesso di redditi di qualsiasi specie; 2) il possesso di cespiti patrimoniali mobiliari ed immobiliari, tenuto conto di tutti gli oneri 'lato sensu' imposti e del costo della vita nel luogo di residenza, inteso come dimora abituale, della persona che richiede l'assegno; 3) le capacità e le possibilità effettive di lavoro personale, in relazione alla salute, all'età, al sesso ed al mercato del lavoro indipendente o autonomo; 4) la stabile disponibilità di una casa di abitazione".

Alla stregua dei suddetti "indici" , pertanto, chi chiede di "essere mantenuto" dovrà fornire prove concrete per dimostrare di non poterlo fare per proprio conto, compresi pure i vani tentativi di procurarsi un lavoro. Tocca infatti all'ex coniuge che chiede l'assegno, "allegare, dedurre e dimostrare di non avere i mezzi adeguati e di non poterseli procurare per ragioni obiettive". "Tale onere probatorio - spiega la Cassazione - ha ad oggetto i predetti indici principali, costitutivi del parametro dell'indipendenza economica, e presuppone tempestive, rituali e pertinenti allegazioni e deduzioni da parte del medesimo ex coniuge, restando fermo, ovviamente il diritto all'eccezione e alla prova contraria dell'altro" ex coniuge al quale l'assegno è chiesto. In particolare, prosegue la Suprema Corte, "mentre il possesso di redditi e cespiti patrimoniali formerà oggetto di prove documentali, soprattutto le capacità e le possibilità effettive di lavoro personale formeranno oggetto di prova che può essere data con ogni mezzo idoneo, anche di natura presuntiva, fermo restando l'onere del richiedente l'assegno di allegare specificamente (e provare in caso di contestazione) le concrete iniziative assunte per il raggiungimento dell'indipendenza economica, secondo le proprie attitudini e le eventuali esperienze lavorative".

Sull'argomento interviene anche il noto legale foggiano, avv. Eugenio Gargiulo il quale evidenzia come la recentissima sentenza della Suprema Corte rappresenti una vera e propria rivoluzione copernicana in materia di determinazione dell'assegno di mantenimento divorzile: " …Si tratta quindi di un terremoto giurisprudenziale in linea con gli orientamenti degli altri Paesi europei nei quali l'assegno divorzile dipende essenzialmente dai patti prematrimoniali".

« La donna resta comunque tutelata – conclude l'avv. Eugenio Gargiulo – perché, quando nel 1975 fu decretato il principio dell´uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, veniva affermata la dignità delle donne. Ma la dignità sta proprio nell´autoresponsabilità e nell´autonomia economica».

Pertanto ,con la sentenza  rivoluzionaria della Cassazione le donne finalmente impareranno a difendere il loro diritto alla dignità, all´autonomia e al lavoro!

Foggia, 11 maggio 2017                                avv. Eugenio Gargiulo

 

OFFICINA36: uomini che amano le tendenze moda. Come Gabriele Corsi.

Buon pomeriggio ,

agli uomini attenti alle tendenze moda piace lo stile OFFICINA36. Tra questi anche Gabriele Corsi.

Per saperne di più leggi il comunicato qui sotto. Per le foto, trascinale sul desktop del tuo computer.

Un caro saluto.

Guendalina 
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MUSICA E TV NEL MONDO DI OFFICINA36

 

Agli uomini attenti alle tendenze moda piace lo stile OFFICINA36. Lo confermano le tante collaborazioni attivate con personaggi del mondo della musica e dello spettacolo che apprezzano un total look classico e contemporaneo dove la ricerca di tessuti innovativi e la cura di dettagli e rifiniture caratterizzano e rendono unico ogni capo della collezione.

 

Giacche decostruite e sfoderate, jeans e pantaloni dalle vestibilità fit ma anche morbide e comode, e ancora maglie, felpe e camicie, accessori e calzature, consentono infinite possibilità di abbinamento ad un uomo che, dalla riunione di lavoro all'aperitivo, vuole sentirsi a suo agio in ogni situazione.

 

Tra i talent che hanno scelto capi della collezione del brand marchigiano anche Gabriele Corsi talentuoso istrione che spazia dalla radio alla tv. Conduttore radio insieme a Furio e Giorgio, ovvero il Trio Medusa, con il programma mattutino di Radio Deejay, "Chiamate Roma Triuno Triuno', Gabriele è anche apprezzato conduttore tv.

 

A breve inizieranno infatti le riprese della terza edizione di Take Me Out, il dating game show di successo in onda su Real Time, dove Corsi indosserà nuovamente anche capi firmati OFFICINA36.

 

 

www.officina36.com


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Guendalina Perelli

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