"Mariella Ghirardani. Perlux, cod. 8300. La natura intima della materia"
19 ottobre - 10 novembre 2017
Pittura come materia. Materia come pittura. Che in questi ultimi lavori di Mariella Ghirardani prende a prestito dalle nuove tecnologie materiali inediti e dagli effetti sorprendenti.
Pigmenti nanotecnologici iridati, come Perlux cod. 8300, fogli termici di graphene trasparente e graphene copper, impiegati in ambito aerospaziale, che emanano ultrasuoni impercettibili per l'uomo.
Materie particolari che conducono il lavoro dell'artista, ne guidano il procedimento operativo, l'attenzione mirata ad un impiego che ne esalti le qualità più profonde, l'imprevedibilità nel risultato finale inedito.
Un esito che, ancora una volta, ricerca la dimensione spaziale sulla piattezza della tela, in linea con la formazione dell'artista, allieva dello scultore Hidetoshi Nagasawa.
Ma non è lo spessore materico ad interessarla, lo "strato" fisico dell'opera, la corteccia accidentata di rilievi e profondità colorate, è invece la sua pelle, una pelle sottile e diafana, dalla grana fine e luminosa.
Come in "Oceano luce", in cui la particolare qualità del pigmento, mai alterata dal tocco del pennello, restituisce una luminosità purissima, dai riflessi opalini che esaltano la luce rendendola vibrante, come una pura energia inseguita e in qualche modo fissata sulla tela.
E in "Lost Horizon", dove un effetto di purissimo bianco-luce si sovrappone al bianco grezzo della tela, creando incontri tra zone luminose e opache, in un gioco di raffinate modulazioni. Interrotte dalla lieve ombra del filo bianco e sottile, che proietta la sua direzione orizzontale, distinguendo alto e basso.
Mentre in "h2O", l'immagine della molecola dell'acqua traspare con i suoi tre cerchi celati dalla stesura reticolare, tra colpi di luce dove il colore perlaceo assume riflessi caldi e dorati.
E poi "Rose vibration" e "Minimal Blue", in cui la superficie sottilmente stratificata del colore è interrotta dall'inserto di aste di ferro che definiscono direzioni e profondità, e da forme rilevate che accidentano la tela creando effetti tridimensionali. O in "Air mouvement" mossa dagli effetti cromatici; e ancora, in "Svolto" con la tela pigmentata in rosso che si srotola da un tubo, creando un notevole dinamismo.
Infine, "Re- reading", dal fondo rosa pallido, è posta su un cavalletto tradizionale, schizzato di macchie colorate, offrendosi allo sguardo come nella migliore tradizione espositiva, ed evidenziando un senso di profondità, aperto dal riquadro di ferro sovrapposto alla tela, quale quadro nel quadro, ridondante e ironico.
E invece, nelle sculture si contrappongono le diverse qualità dei materiali, come in "Single Power", che pone a confronto la consistenza sorda e spessa del cemento con la materia vibrante del graphene, dorato e trasparente.
Un corpus di opere che conferma, ancora una volta, la capacità dell'artista di affrontare ogni nuova materia, facendola propria, valorizzandone le caratteristiche più intrinseche per piegarle nell'atto creativo all'idea, all'intuizione generata dalla stessa materia. Senza tralasciare l'interesse per una spazialità dilatata che va oltre i limiti stessi della superficie, in una ricerca di profondità tridimensionali che annulla i limiti tra pittura e scultura, generando opere vibranti e cariche di energia.
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