sabato 30 luglio 2016

Al di là delle parole e dei gesti: le lacrime, eloquente espressione del cuore per uno scrittore di successo distrutto dal dolore dovuto alla perdita della sua famiglia: "Chiara, Amore mio, torna da me, sono il tuo Angelo Custode".

Un angelo dalle fattezze umane piange accasciato sopra una grande urna marmorea. Dalla sua schiena partono due ali enormi, bellissime, che ricadono ai lati della tomba; sul braccio destro piegato è appoggiata la fronte, i capelli sono acconciati alla moda in uso nell'età napoleonica: raccolti con semplicità dietro la testa, una riga diritta nel mezzo e una frangetta corta sulla fronte. Il braccio sinistro cade abbandonato sul lato breve del sepolcro. Il colore dello sfondo, un grigio intenso, sfumato di nero e di blu, mette in risalto il chiarore del marmo creando un'atmosfera romantica e dark, iperrealisticamente post-moderna. L'angelo umanissimo, che sta soffrendo intensamente, simboleggia l'impossibilità di separare le dimensioni fisica e spirituale del dolore. È questa l'idea portante del pensiero di Andrea Brusa: non esiste separazione tra dolore del corpo e sofferenza dello spirito; siccome la persona è unità di corpo, spirito e mente, il dolore colpisce l'essere tutto intero. E, per la stessa ragione, poiché nessuno è uguale a un altro, ogni dolore è unico, e ognuno lo vive a modo suo. E nell'ultimo libro uscito LA VIA DEI MIRACOLI dello scrittore Andrea Brusa vi si racconta la storia di un Angelo Custode che caduto in un pozzo di disperazione dopo essere precipitato qui sulla terra ricerca spasmodicamente di riconquistare la sua natura angelica ed agisce nel solo interesse di salvare la sua protetta... Vaga disperato perché sente che ha perso casa sua, ma non sa come ritornarci... Incontra tante persone e cerca di capire cosa sentono, che cosa li spinge a muoversi e si accorge che sono molto diverse da lui... Cammina desolato e costernato da tristezza perché si sente abbandonato e rifiutato, ma una forte spinta - come un fuoco che arde - lo spinge in avanti... Il fuoco è una fiamma eterna piena di vita, innocenza e purezza che si plasma intorno all'anima dell'Angelo caduto. Lui non ricorda perché, ma aiutare gli altri è ciò che gli viene naturale, spontaneo... Nei suoi occhi non c'è malizia o tenebra, ma c'è amore ed innocenza e fragilità, una fragilità che ti penetra nel cuore, uno sguardo che ti denuda, una debolezza piena di potere... Lui ha perso le ali, ma può ancora volare perché non ne ha più bisogno... Lui porta Dio dentro di se, ma non è abituato a sentirlo qui dall'inferno del mondo tridimensionale, dove ci vogliono occhi profondi e qualità più sviluppate che nell'aldilà per vedere la luce divina, per vedere l'inganno, per vedere come si è veramente. Lui è una delle chiavi per dare l'esempio che tutto è possibile, dovunque, comunque, in qualunque situazione... Lui si accorge che non è mai stato solo, ma si è sentito solo... Lui si accorge che l'amore lo ha sempre avuto, ma lo aveva trascurato e dimenticato... Lui diventa… fa felice la sua parte bambina quando si crogiola - anche se ormai solo più con la sua immaginazione o di notte - al suo ritornare Angelo a tutti gli effetti, tra le fidate braccia della sua amata piena di ardore e amore per lui... Non sembra esserci alcuna dicotomia tra il personaggio del libro e l'autore. Lui e' a tutti gli effetti l'Angelo Custode della sua famiglia... e noi tutti che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo possiamo certificare l'autenticita' delle sue parole e del suo vissuto peraonale. Un vissuto che lo sta portando sulla via dell'autodistruzione. Solo sua moglie Chiara potra' salvarlo. E noi facciamo il tifo per lui... per loro.

[Stampa - Nazionale] Il Ministro Alfano chieda scusa ai No Triv

Comunicato Stampa  

Le affermazioni del Ministro Alfano, in visita nei giorni scorsi in Basilicata, sul monitoraggio dei comitati no triv lucani hanno suscitato l'indignazione dei tanti attivisti che in questi anni hanno espresso sempre pacificamente il loro contrasto alle estrazioni petrolifere.

Il Coordinamento Nazionale No Triv stigmatizza e deplora le dichiarazioni rilasciate dal Ministro alla stampa, laddove dice testualmente che "questi fenomeni non sono movimenti pacifici di protesta".

Avevamo letto con stupore la relazione del Ministero dell'Interno sulla sicurezza e la criminalità organizzata, in cui si elencavano alcune associazioni, come Noscorie trisaia, Scanziamo le scorie e OLA, tra quelle particolarmente attive e da "attenzionare" per le loro attività di denuncia e di informazione. Lo stupore è diventato sdegno davanti alle parole del Ministro che hanno come unico obiettivo quello di  screditare e criminalizzare l'intero movimento no triv che il 17 aprile ha portato alle urne quasi 16 milioni di italiani. 

Il Ministro dovrebbe, invece, prendere atto che le citate associazioni lucane in questi anni hanno fatto un grande lavoro di informazione e di denuncia a difesa dell'ambiente, della salute e del diritto dei territori ad autodeterminarsi, sollecitando i/ le cittadini/e a partecipare alle mobilitazioni pacifiche per esprimere la preoccupazione che le trivelle fossero attività pericolose per l'ambiente e nocive per l'economia dei territori.

Preoccupazioni che si sono rivelate fondate, come dimostrano le recenti inchieste della magistratura lucana e della Procura Nazionale Antimafia.

L'associazione Noscorie Trisaia aveva nei giorni scorsi chiesto un incontro al Ministro Alfano e ai Presidenti di Camera e Senato, per avere chiarimenti ed ottenere la rettifica di quanto affermato nel rapporto del Ministero dell'Interno ma non ha ricevuto risposte.

Ora il Ministro Alfano rilascia delle dichiarazioni ai quotidiani locali, in cui continua a criminalizzare il lavoro volontario di attivisti che hanno avuto a cuore solo il bene comune, promuovendo iniziative e mobilitazioni, sempre autorizzate, che si sono sempre svolte in modo pacifico e non violento e nel rispetto dei valori democratici scritti nella nostra Costituzione.

Vergogna! Pretendiamo le scuse del Ministro che dovrebbe piuttosto preoccuparsi delle vere questioni di criminalità organizzata che affliggono ormai da tempo anche la Basilicata, e non solo.

Il Coordinamento Nazionale No Triv chiede a tutti i movimenti ambientalisti e alle forze democratiche di questo Paese di esprimere solidarietà nei confronti delle associazioni e dei comitati lucani oggetto di questa campagna infamante e calunniosa.

 

Coordinamento Nazionale No Triv




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Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui.

Si può morire d'amore? E guardate che non è mica una domanda da poco. Perché chi è stato sul serio innamorato almeno una volta nella propria vita lo sa bene quanto faccia male un cuore spezzato. E lo puo' testimoniare lo scrittore torinese Andrea Brusa che a pochi giorni dall'uscita dei suoi due ultimi romanzi dichiara: "Non ho più voglia di vivere, voglio morire. Voglio farlo perche' mia moglie sappia che la mia vita le appartiene, ora e per sempre".

AHI, L'AMORE! - E va bene, essere lasciati dalla persona che era diventata il nostro unico punto di riferimento, perdere per sempre l'abbraccio caldo e soffice di chi ormai aveva la nostra più completa fiducia, sentire improvvisamente tutto il peso della solitudine piombarci addosso… no, non è bello, affatto! Per chi la prende proprio male, la testa tra le mani che non trova pace né soluzione per il dolore che da dentro ci consuma e l'apatia che annebbia le nostre giornate sono i classici sintomi manifestati. Praticamente una mazzata tra capo e collo che ci stordisce a tal punto da perdere – momentaneamente, si spera – la ragione. Sì, fa proprio male il mal d'amore. Se poi pensiamo che il rapporto amore-morte è da sempre l'oggetto di intense riflessioni che hanno portato pensatori, poeti, scrittori e artisti a comporre le loro più grandi opere, non si può liquidare l'argomento pensando semplicemente "ma sì, poi tanto passa". Patimenti e angosce in questi casi sono forti al punto che, anche a distanza di tempo, non si dimentica quello che abbiamo dovuto sopportare sulla nostra pelle. Ma si può soffrire così tanto da perdere letteralmente la vita? O, sebbene il dolore sia insopportabile, non è comunque fatale? 

Dichiara lo scrittore Andrea Brusa in uno scritto nel sul ultimo libro LA VIA DEI MIRACOLI: "Strade della mia città, così lontane per la mia presunzione, io, forse un diverso o forse solo un Angelo Custode perso, un solitario a braccetto con la vita, ma mai nemico dei sogni… Verrà il tempo di pagare il conto, quando un tramonto non basterà più a farmi credere ancora nel bello… arriverà subito dopo la notte, fatta solo per dormire… e sarò battito, soffio… sarò semplice respiro. Con che cosa illuderò il mio cuore? Come mi riprenderò la fiducia della mia protetta... di mia moglie Chiara? Al margine della mia gabbia aperta, aspetto ancora, aspetto chissà cosa, prima d'aprire le mie ali... ma se sara' il caso daro' la mia VITA per lei!!".

“NON RIESCO A CONVINCERMI” È IL NUOVO SINGOLO DI UBALDO DI LEVA

 
Un brano caratterizzato da un’ecletticità sonora imponente che riesce però a conservare un profilo musicale estremamente essenziale.
 
«Mi è stato molto difficile scegliere un singolo nuovo da lanciare. Infatti, dall’uscita del mio primo album ho continuato a scrivere, ho scritto tanto; mi sono trovato, ad un certo punto, davanti a tantissime composizioni su cui lavorare; il materiale a disposizione era davvero parecchio, e per me tutto interessante. A vincere, però, come al solito, è stato l’istinto». Ubaldo Di Leva
 
 
 
Il cantante ha lavorato ad un suono decisamente “elettronico”, ma con quel pizzico di “acustico che molti apprezzano e del quale un compositore come lui mai potrà fare a meno.
Oltre a scrivere e musicare i brani, Di Leva è anche regista di tutta la parte tecnica che accompagna la fase di pre-produzione di tutti i suoi lavori. E anche per “Non Riesco A Convincermi” non poteva che essere così. La canzone è infatti prodotta insieme a Simone Durante, che ha arrangiato e risuonato le tastiere e synth regalandole un’atmosfera unica e brillante.
Il brano si arricchisce della collaborazione di Antonio Baglio, mastering engineer di fama mondiale, che da Miami (Florida) ha svolto il lavoro finale del master rendendo il nuovo singolo ancora più ricco di sonorità.
 
Il video è stato ambientato nel magnifico scenario del lago di Castel San Vincenzo in Molise ed è stato girato da Michele Feola con la supervisione di Ubaldo Di Leva, che ha curato il soggetto e la regia.
 
 
 
 
BIO
Classe ’94, Ubaldo Di Leva nasce a Caserta e fin da piccolo ha sempre avuto la passione per due cose che caratterizzano particolarmente la sua vita: tecnologia e musica.  
Inizia a far parlare di sé sin dal suo esordio come cantante, avvenuto il 10 settembre 2012, quando, appena compiuti i diciotto anni, ha deciso di iniziare il suo progetto musicale. Nel suo primo disco di cover dal titolo “Metà di me”, Ubaldo omaggia i grandi artisti italiani spaziando da Ferro a Renga, da Ranieri a D’Alessio. Inoltre l’amico autore Giovanni Vita gli regala la sua canzone “Metà di me” che Ubaldo riarrangia insieme a Simone Durante e la ripropone al pubblico, ispirando così anche il titolo del disco.
Nel 2013 pubblica la seconda parte di “Metà di me”, introducendo però due nuovi brani, “Scrivo di te” e “Quando ti incontrerò”, iniziando il progetto di inediti di cui è autore-compositore. L’ultima sua raccolta di cover è un doveroso e sentito omaggio alla musica italiana.
Il 4 settembre 2014 è una data fondamentale nella carriera artistica di Ubaldo Di Leva in quanto egli pubblica il singolo “Ma Perché”, che fa da apripista al suo primo album da cantautore. 
Il 15 dicembre 2014 esce in copia fisica e in digitale “A me piaci così”, un concept album dedicato all’amore che contiene dieci brani inediti. Il progetto, totalmente auto-prodotto, viene presentato il 19 dicembre presso il PlautoTeatroStudio (una delle prime Bose Hall europee) dove raccoglie numerosi consensi positivi anche dalla stampa. Il 26 ottobre 2015 sui migliori digital stores esce il mini-ep “July Seems September”.
Il 23 aprile 2016 si apre un nuovo capitolo nel percorso musicale di Ubaldo Di Leva. Esce in digitale Non Riesco A Convincermi”, il nuovo singolo masterizzato in America da uno dei più famosi mastering engineer internazionali, un guru del settore, Antonio Baglio. A corredo un eccezionale videoclip girato in un incantevole scenario del Molise.
 
 
Il singolo è presente sui più importanti digital stores:
 
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venerdì 29 luglio 2016

BlackRock donne italiane 37% ottimista sul futuro finanziario

Il 37% delle donne italiane si dimostra ottimista sul futuro finanziario, superando le spagnole (34%), le francesi (28%) ma meno rispetto alla media europea (43%). In merito alla capacità di prendere decisioni nel medio lungo termine le italiane rappresentano il 33% verso il 41% della media europea mentre sulla propensione a decisioni di lungo termine, le italiane seguono la Francia (53%) con il 52% e a fronte di una media europea del 51%. Sono alcune delle evidenze dell'"Investor Pulse 2016" di BlackRock, ricerca che indaga le abitudini di risparmio ed investimento degli Italiani

Le preoccupazioni. Tra le principali vanno segnalate: l'andamento economico del paese (53% rispetto ad una media europea del 42%), le politiche fiscali e l'elevato costo della vita (51%). Spicca inoltre rispetto agli altri paesi esaminati, l'apprensione per la forte incidenza della volatilità dei mercati (16% rispetto al 10% della media europea).

Le priorità finanziarie. Su questo tema le donne italiane non si discostano dalle europee in merito al risparmio in generale e al risparmio/investimento per la pensione, che in media si attesta intorno al 32%, mentre si distinguono per l'educazione dei figli, dove occupano il secondo posto con il 27%, dopo le spagnole al 32%, e rispetto ad una media europea del 19%. L'Italia è anche il paese che mostra, sempre con la Spagna, una significativa propensione alla cura degli anziani (7% verso 5% di media europea).

Come si risparmia e si investe. Per quanto concerne la capacità di detenere sia risparmi sia investimenti, l'Italia insieme alla Svezia mostra una maggiore propensione della media europea (35%), rispettivamente con il 38% e il 58%.Le donne italiane si collocano invece ai vertici della classifica, distanziando la media europea di ben 16 punti percentuali (45% verso 29%), nell'esprimere interesse nella gestione dei loro investimenti. E sono sempre le italiane ad occupare il vertice della classifica europea per quanto riguarda la diversificazione del portafoglio, seppure il cash detenuto superi il 50%, laddove la media europea è pari al 70%, con punte massime nei Paesi Bassi (89%), seguiti da Belgio (77%) e Regno Unito (73%).

Il cash in portafoglio. Le italiane si collocano in una buona posizione, alle spalle delle spagnole, anche per ciò che riguarda il cash realmente detenuto rispetto a quello che idealmente sarebbe opportuno allocare. Infatti alla domanda "Qual è la percentuale ideale sul totale dei risparmi/investimenti che dovrebbe essere detenuta in cash?", le italiane hanno risposto indicando un valore del 32%, che confrontato con quello realmente detenuto evidenzia una discrepanza di 21 punti, inferiore alla media europea (29 punti) e superata solo dalla Spagna con 19 punti.

La consulenza finanziaria. Se solo il 26% delle donne europee intervistate dichiara di aver condotto una revisione annuale del proprio patrimonio finanziario negli ultimi 12 mesi, le tedesche e le italiane appaiono più attente a questo aspetto, rispettivamente con il 35% e il 31%. Viceversa il 29% del totale delle intervistate italiane ha dichiarato di non aver avuto motivo per effettuare tale revisione. Italiane e spagnole si avvalgono frequentemente di un professionista finanziario per la gestione degli investimenti, risultando le europee che maggiormente usufruiscono di tali servizi (25% rispetto alla media europea del 19%). Per quanto riguarda le fonti di informazione in questo ambito, a livello europeo il principale interlocutore rimane la banca (42%), seguito da internet e famiglia ed amici (32%), valori ai quali le italiane sono mediamente allineate. Spicca invece una propensione da parte delle nostre connazionali nella raccolta di suggerimenti e consulenze presso le assicurazioni (13% verso 7% media europea).

L'investimento per la pensione. Se si guarda infine al tema delicato delle pensioni, le donne italiane accompagnate dalle spagnole si classificano ultime in Europa per quanto riguarda il risparmio destinato alla pensione (rispettivamente 40% e 43%), mentre le punte massime sono toccate da Svezia e Germania (69% e 68%). Conseguentemente, il 42% delle italiane non ripone fiducia nel raggiungere un reddito congruo per il periodo della pensione (la media europea è invece pari al 28%), con Spagna e Paesi Bassi che si attestano al 22%, seguiti dalla Germania al 21%. Tra le motivazioni c'è una scarsa comprensione su quanto destinare alla pensione e poca chiarezza sulla definizione dei piani pensionistici.

FONTEIl Sole24Ore

Unione Naz. Consumatori su Istat prezzi: speculazione su vacanze italiani


COMUNICATO STAMPA DELL'UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI  DEL 29-07-16

 

Prezzi: arrivata stangata sulle vacanze degli italiani

 

SALDI: sconti record del 21,9%, Istat conferma le previsioni UNC

 

Secondo i dati provvisori di luglio resi noti oggi dall'Istat, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), registra una diminuzione su base annua dello 0,1% (era -0,4 % a giugno).

"Ma per chi va in vacanza i prezzi salgono. Ancora una volta si specula sulle ferie degli italiani. E' inaccettabile che in un solo mese i prezzi del Trasporto aereo passeggeri salgano del 21,3%, il Trasporto marittimo del 26,5%, i Villaggi vacanza e campeggi del 19,4%, i Pacchetti vacanza dell'11,1%. Sono percentuali bulgare inaccettabili!" afferma Massimiliano Dona, Segretario dell'Unione Nazionale Consumatori

"Una notizia invece positiva, è che oggi l'Istat ha attestato che lo sconto medio praticato dai commercianti in occasione delle vendite di fine stagione, è il più alto mai registrato per quanto riguarda i saldi estivi, confermando le nostre previsioni" prosegue Dona.

Per la voce "Abbigliamento e calzature" il ribasso medio è stato del 21,9% (la stima dell'UNC resa nota il 29/6 era del 21,7%).

"I commercianti sono stati indotti dalla crisi a ridurre i prezzi in occasione dei saldi, per compensare le mancate vendite nel corso dell'anno, raggiungendo il primato per quanto riguarda i saldi estivi" prosegue Dona.

"Si conferma anche, purtroppo,  che gli sconti solitamente pubblicizzati in vetrina, 70% e 50%, sono gonfiati e ben lontani da quelli ufficiali registrati dall'Istat. L'abitudine, insomma, di ritoccare il prezzo vecchio, così da alzare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all'acquisto, è dura a morire" conclude Dona.

 

 

Tabella 1: sconto praticato nel periodo dei saldi dal 2011 al 2016

 

gen 2012

lug 2012

gen 2013

lug 2013

gen 2014

lug 2014

gen 2015

lug 2015

gen 2016

Sconto

lug 2016

Stima UNC

Abbigliamento e calzature:

20,7

17,6

21,7

19,1

22,3

20,5

23,4

21,3

22,3

21,9

21,7

Calzature

19,8

17,4

21,5

18,7

22,1

19,7

23,6

20,9

23

N.D.

21,4

Abbigliamento:

21

17,7

21,7

19,2

22,3

20,6

23,4

21,3

22,2

N.D.

21,8

 

Abbigliamento: indumenti

22,1

18,6

22,8

20,3

23,4

21,7

25,4

23,1

24,3

N.D.

23,7

 

Abbigliamento: accessori

12,5

11,5

12,1

11,1

12,8

12,1

13,7

13,1

13,9

N.D.

12,8

Fonte: UNC su elaborazione dati Istat

Nota: N.D. : non disponibile in occasione dei dati preliminari

 

 




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L’Arte Applicata al Costume del Carosello Storico dei Rioni di Cori

Sabato 30 Luglio l'atto finale della rievocazione storica lepina con il Palio di S.Oliva. Come tradizione le tre Porte del paese si sfideranno, oltre che nella corsa all'anello, anche nella sfilata dei costumi rinascimentali del corteo storico ai quali Porta Ninfina dedica da alcuni anni un Laboratorio di Arte Applicata. 

Ultimo atto del Carosello Storico dei Rioni di Cori 2016. Sabato 30 Luglio, nella suggestiva scenografia notturna dello stadio comunale di Stoza si disputerà il Palio dedicato a Sant'Oliva, realizzato quest'anno dal Maestro Luana Milita. Oltre all'attesa corsa all'anello, anima agonistica della rievocazione storica, la competizione tra le tre porte del paese, Ninfina, Romana e Signina, si gioca anche negli addobbi delle contrade e soprattutto nei costumi del corteo storico, che partirà da piazza Signina alle ore 19 per raggiungere il campo di gara dopo aver attraversato i centri storici seguendo il bravium.

Alcuni degli abiti rinascimentali e dei corredi indossati dai figuranti sono delle vere opere d'arte della sartoria artigianale del territorio. Ad essi già da tempo il rione di Porta Ninfina dedica un Laboratorio di Arte Applicata al Costume, che precede la manifestazione, tenuto dal Maestro Luana Milita, dove si studia il costume tra la fine del 1400 e la prima metà del 1500, con il contributo volontario di maestranze che mettono a disposizione la loro professionalità.

Il laboratorio lavora con la stessa minuziosa precisione di una sartoria teatrale e qui si realizzano anche accessori e gioielli accuratamente studiati che arricchiscono e impreziosiscono i costumanti, come quelli indossati in questa edizione dal Priore e dalla Priora di Porta Ninfina, Messer Luigi Nazzari e Madonna Lidia Cioeta. Parte integrante del laboratorio è costituita anche dai giovani che apprendono culturalmente un frammento di storia locale e le tecniche artigianali patrimonio di quest'arte amanuense che presuppone un apprendimento continuo. Il tutto al fine di esaltare quei particolari scenografici dell'età della Rinascenza che caratterizzano il corteo del Carosello Storico dei Rioni di Cori.

Marco Castaldi

Addetto Stampa & OLMR

Comunicato Stampa Teggiano Jazz 2016

Buongiorno
volevamo segnalare l'edizione 2016 di Teggiano jazz che si svolgerà nei giorni 06/08/15 e 07/8/15 a Teggiano nel castello Macchiaroli. :

Comunicato Stampa

Attesissimo appuntamento del panorama jazzistico nazionale e ormai attestatosi quale una delle realtà più longeve nel settore, il 6 e il 7 Agosto si terrà a Teggiano (SA) presso la suggestiva cornice del Castello Macchiaroli, il "Teggiano Jazz Festival 2016" a cura dell' Associazione " Teggiano Jazz P. Ruocco".

Nel corso degli anni, fin dalla sua prima edizione nel 1992, il Teggiano Jazz si è distinto sia per la qualità dei concerti proposti, che per la bravura dei musicisti che si sono esibiti, attirando il favore di un pubblico sempre più ampio. Le motivazioni sono da ricercarsi anche nell'eterogeneità della proposta intrattenitiva del Festival che nel tempo ha proposto non solo concerti, ma anche workshops di musica e fotografia, mostre e spettacoli di piazza, al fine di, come nelle lungimiranti intenzioni degli organizzatori, raccontare il jazz quale rito collettivo che abbraccia pubblico, musicisti e territorio. . Attraverso le sue numerose iniziative, l'associazione porta avanti il progetto di creazione di un polo culturale di prestigio che favorisca l'interscambio arte-turismo.

 

Il Festival celebra dunque, anche quest'anno, il suo profondo legame con il territorio e nello specifico con il borgo di Teggiano che, con le sue chiese, piazzette e scorci, diverrà in prospettiva più ampia il grande palco dei concerti. Tuttavia, si segnala che la location principe delle esibizioni sarà il meraviglioso Castello Macchiaroli che con il suo magnifico anfiteatro naturale continua a rappresentare un fondale scenografico ideale per il Festival.

È per questo che l'Associazione Teggiano Jazz P. Ruocco si pregia di aver plasmato, nella forma della rassegna, da un lato una grande festa dedicata al pubblico amante del miglior jazz, e dall'altro un momento indirizzato al turismo, incuriosito dalla scoperta di una località dall'atmosfera medioevale ricca di storia, suggestioni paesaggistiche e piccole bellezze architettoniche quale il pase di Teggiano.

La mission di questa futura edizione della rassegna "Teggiano Jazz 2016", sarà quella di sorprendere il pubblico, portando sul palco le esibizioni uniche di due protagoniste vere del panorama musicale internazionale, due interpreti di spessore che racconteranno un'edizione tutta al femminile: Sherrita Duran il 6 Agosto e  Simona Bencini il 7 Agosto.

Scheda Artisti

6 Agosto 2016 – ore 21.30  Castello Macchiaroli Teggiano

Sherrita Duran  "The look of love" 

Con Sherrita Duran – Vocal si esibiranno Alessandro Altarocca – Piano; Felice Del Gaudio - Double&Electric bass e Lele Veronesi - Drums.

Performante e calda come la California da cui proviene è la voce di Sherrita Duran. E quel suo timbro morbido e vellutato, aggiunto alla sua incredibile estensione e a una ottima tecnica, le permettono grande versatilità in ogni stile musicale. Sherrita Duran è un'artista completa, mossa da sempre da una fortissima passione per la lirica e i musicals e forte di un innato talento compositivo. La voce di Sherrita colpisce profondamente l'ascoltatore dapprima e lo rapisce poi del tutto, al punto che il critico musicale Mario Luzzatto Fegiz l'ha definita ''Un soprano acrobatico, una forza della natura capace di unire il bel canto alla musica black''.

 

7 Agosto 2016 – ore 21.30 Castello Macchiaroli Teggiano

Simona Bencini e L.M.G. 4tet  presenterà "Spreading Love"

Con Simona Bencini – Vocal, si esibirà il LastMinuteGig Quartet: Mario Rosini - Pianoforte, Tastiere, Voce; Luca Alemanno – Contrabasso; Mimmo Campanale - Batteria e Gaetano Partipilo – Sax.

Simona Bencini, conosciutissima e inconfondibile voce dei "Dirotta su Cuba", ha da qualche anno cominciato a cantare e ad appassionarsi al jazz, incontrando importanti professionisti quali Giuseppe Milici, Bruno De Filippi, Mario Rosini, Gigi Cifarelli, Demo Morselli, Alfredo Golino, Mimmo Campanale. Nel 2010 avvia con Mario Rosini ed altri validissimi jazzisti della scena pugliese un progetto di tributo a Duke Ellington, che diverrà un album di inediti e standards: "Spreading love", (Groove Master Editions, Egea Records 2011).

Eppure il fil rouge di "SPREADING LOVE" resta la potentissima e calda voce soul dell'avvenente Simona Bencini che, senza mai eccedere lega con naturalezza ed armonia mondi musicali diversi. Le incursioni vocali di Mario Rosini, al piano, sono volutamente e sapientemente dosate e per questo ancora più sorprendenti. 


sicuri di un Vs. pronto riscontro

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Associazione Teggiano Jazz "Peppino Ruocco"

SUD: Accesso penalizzato alle nuove terapie anticoagulanti

Forte diseguaglianza nell'accesso alle nuove terapie anticoagulanti tra Nord (43,7%) e Sud (39,3%), e sottoutilizzo dei farmaci anticoagulanti orali

Scarsa consapevolezza della relazione tra fibrillazione atriale e ictus, forte diseguaglianza nell'accesso alle terapie che possono prevenirlo tra Nord (43,7%) e Sud (39,3%) Italia, e sottoutilizzo nazionale dei farmaci anticoagulanti orali più sicuri e maneggevoli, con un mancato risparmio di 230 milioni di euro l'anno per il SSN, a causa di tagli indiscriminati alla spesa sanitaria e ostacoli normativi, questo è quanto emerge dal più grande tavolo interdisciplinare mai realizzato in Italia, grazie al coordinamento del prof. Francesco Perticone Presidente della SIMI e il supporto di Daiichi Sankyo Europa.

SUD terapie anticoagulanti accesso penalizzato

Roma, 28 luglio 2016 – Scarsa percezione, anche nella classe medica, della relazione tra fibrillazione atriale e ictus; forte diseguaglianza nell'accesso alle terapie che possono prevenirlo tra Nord e Sud Italia, e sottoutilizzo dei farmaci anticoagulanti, più sicuri e maneggevoli, con un mancato risparmio di 230 milioni di euro l'anno per il SSN, a causa di poco oculata gestione della spesa sanitaria e ostacoli normativi; sono alcuni importanti aspetti che emergono da un documento di prossima pubblicazione, frutto dell'ultimo dibattito tra sedici esperti tra le più importanti società scientifiche, associazioni pazienti, enti regionali, esperti del settore e farmacoeconomisti, il più grande tavolo interdisciplinare sul tema, realizzato con il coordinamento del prof Francesco Perticone, PO di Medicina Interna presso l'Università Magna Grecia di Catanzaro e Presidente della SIMI (Società Italiana di Medicina Interna) e grazie al contributo incondizionato di Daiichi Sankyo Europa, già promotrice del report europeo "Il futuro dell'Anticoagulazione".

Nel nostro Paese, dei 200mila casi di ictus mediamente stimati ogni anno, circa 36mila sarebbero imputabili alla fibrillazione atriale, e si stima che nel corso della vita circa 1 persona su 3 affetta da FA vada incontro ad un ictus cerebrale. Nonostante le linee guida internazionali raccomandino l'utilizzo della terapia anticoagulante come prevenzione dell'ictus nei pazienti affetti da fibrillazione atriale, la percentuale dei soggetti a rischio di ictus nei quali questa viene prescritta è solo del 55%, ed ancora inferiore nei soggetti di età maggiore dei 75 anni. La gestione di questa patologia, per la sua elevata prevalenza nella popolazione anziana, per l'impatto che essa ha su morbilità e mortalità, nonché per le notevoli conseguenze socioeconomiche in relazione a cure, ricoveri ospedalieri e disabilità, assume grande rilevanza soprattutto nel contesto meridionale, dove si registra un forte trend di crescita dell'indice di vecchiaia (+ del 30%, rispetto al 5,2% del Nord-Ovest, al 7% del Centro e -1% del Nord-Est), e dove i piani di spending review inducono le Autorità Sanitarie a tagli sulla spesa corrente che quasi sempre penalizzano l'impiego dei nuovi farmaci, senza considerare il risparmio effettivo legato al loro impiego nel medio-lungo termine.

La disponibilità degli anticoagulanti orali diretti (DOAC), più maneggevoli e sicuri rispetto all'attuale profilassi terapeutica con gli antagonisti della vitamina K (AVK) come il warfarin, impatta significativamente sulla qualità di vita dei pazienti, e fornisce una risposta più efficace per la prevenzione dell'ictus, quantificabile in circa 11.000 casi evitabili all'anno, che corrisponderebbero a un risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale di circa 230 milioni di euro l'anno, poiché se è vero che essi hanno costi iniziali più elevati (prezzo ex-factory di circa 66 euro mensili contro i poco più di 1 del warfarin), il loro utilizzo eviterebbe i costi diretti di ospedalizzazioni e cure a seguito di ictus acuti, e quelli indiretti dei numerosi monitoraggi e follow-up, richiesti dall'attuale standard terapeutico.

Le difficoltà di accesso alle cure. La prescrizione dei DOAC stenta però a decollare, per diversi ordini di ragioni che spaziano dalla mancata informazione ed educazione che tocca persino la classe medica, a meccanismi di natura economica e normativa: la falsa percezione che l'acido acetilsalicilico sia efficace, meno pericoloso e meno costoso degli anticoagulanti; la scarsa conoscenza e confidenza con «farmaci nuovi» che spinge a prediligere la prescrizione dei «vecchi anticoagulanti» come il warfarin; il complicato accesso alla nuova classe di farmaci, a causa dei tortuosi percorsi che il paziente deve affrontare per accedere alla terapia e alla complessa compilazione online dei piani terapeutici AIFA per la rimborsabilità, che spesso viene vissuto dai clinici come un vero e proprio deterrente alla prescrizione e ne scoraggia l'impiego appropriato su fasce di pazienti più ampie; la limitata autorizzazione alla prescrizione riservata solo ad alcune categorie di medici e specialisti, con l'aggiunta di ulteriori limitazioni nelle singole regioni e ASL, soprattutto meridionali, che hanno recepito le disposizioni AIFA in maniera difforme.

Il Sud fanalino di coda nelle cure per la fibrillazione atriale. Nel meridione sono circa 170 mila i pazienti ad alto rischio che non ricevono la prescrizione di una cura adeguata, pari a circa un caso su due. Al Nord e al Centro Italia, invece, i malati ricevono la terapia più adatta nel 60% dei casi e la maggioranza la segue per il tempo necessario e senza fare errori: l'aderenza alle cure arriva al 78% al Nord e al Centro, mentre si ferma al 60% al Sud dove i pazienti, rispetto al resto d'Italia, ricevono meno anticoagulanti orali e più antipiastrinici (fino a un terzo dei casi), che risultano assolutamente inefficaci a prevenire le complicanze di questa aritmia.
La quota dei pazienti trattati risulta fortemente difforme sia tra le varie regioni italiane, con un valore massimo del 52,5% in Veneto, ed uno minimo del 22,9% in Sicilia, sia all'interno di una stessa regione, come nel caso della Campania, che mostra una forte variabilità fra le varie ASL e i diversi distretti. A livello di ASL si passa dall'11,0% (Sicilia) al 62,5% (Friuli Venezia Giulia). Le Regioni meridionali hanno un tasso di trattamento del 39,3%, inferiore di 4,4 punti percentuali rispetto alla media nazionale. Anche il ricorso ai DOAC risulta fortemente difforme, pur essendosi quadruplicato fra il 2014 (9,3%) e il 2015 (36,4%). Il problema più significativo rimane però la profilassi dei pazienti a maggior rischio di ictus. I livelli sono ancora lontani dai target ottimali, con una media nazionale giunta al 43,7%, ma ferma al 39,3% nelle Regioni meridionali, dove rimangono sotto il 40% 4 Regioni su 8. Rispetto al 2014, si osserva una netta crescita della copertura ma non una riduzione significativa della variabilità regionale, che rimane molto elevata, con quasi 30 punti percentuali di differenza fra la regione con la maggiore e quella con la minore quota di trattati: rimangono quindi problemi di accesso rilevanti in determinate aree geografiche.

Le azioni necessarie. La rimozione di queste barriere, insieme ad un'efficace azione di sensibilizzazione sulla reale portata epidemiologica e prognostica della FA, può comportare un significativo risparmio per i Sistemi Sanitari Regionali. Infatti risulta chiara ancora la scarsa consapevolezza, di gran parte dei pazienti e di alcuni medici, dell'elevato rischio di ictus connesso alla FA e la sottodiagnosi della patologia dovuta anche alle caratteristiche di questa aritmia, che può essere asintomatica, soprattutto negli anziani. Il documento prodotto dal tavolo interdisciplinare, oltre ad una puntuale analisi dello stato dell'arte dell'anticoagulazione in Italia, propone alcune azioni specifiche per migliorare la gestione del paziente con FA, da attuare soprattutto nelle regioni meridionali: campagne di screening mirate alla sensibilizzazione della popolazione; definizione di percorsi formativi per potenziare l'appropriatezza terapeutica, eliminando il gap di conoscenza e informazione tra prescrittori autorizzati e Medici di medicina generale ; sviluppo di modelli di reti hub-spoke delle stroke unit; definizione di Nuovi Modelli gestionali per il follow-up dei pazienti in terapia anticoagulante che passano da VKA a DOAC; coinvolgimento dei cittadini e delle Associazioni Pazienti e, infine, una regia nazionale che dia indicazioni precise e omogenee su tutto il territorio nazionale, per evitare che l'eccessiva frammentazione in specifiche direttive a livello regionale incida negativamente sul tema dell'equità di accesso alle cure e sull'appropriatezza terapeutica. "La prima necessità è quella di garantire, a tutti i pazienti italiani, quell'uguaglianza nell'accesso alle cure e soprattutto alle nuove terapie, che oggi di fatto ancora non c'è. Ci siamo riuniti per dare il nostro contributo a questo obiettivo ambizioso ma possibile, e auspico che il nostro tavolo multidisciplinare resti attivo fino al raggiungimento di una piena uniformità, sia tra nord e sud, che all'interno delle singole regioni, dove le indicazioni terapeutiche spesso sono difformi nelle varie Asl e distretti" ha spiegato il coordinatore di questa iniziativa, Francesco Perticone, PO di Medicina Interna presso l'Università di Magna Grecia di Catanzaro e Presidente della SIMI, " Poiché, solo quando il trattamento dei pazienti sarà uniforme in tutta Italia, si potranno utilizzare nel modo migliore le risorse e garantire una reale appropriatezza terapeutica. E ciò sarà di beneficio non solo alla qualità di vita dei pazienti ma anche all'intero sistema sanitario nazionale, che potrà contare su un cospicuo risparmio sui costi gestionali".

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Daiichi Sankyo è un Gruppo farmaceutico attivamente impegnato nella ricerca, nello sviluppo e nella produzione di farmaci innovativi con la mission di colmare i diversi bisogni di cura ancora non soddisfatti dei pazienti, sia nei mercati industrializzati che in quelli emergenti. Con più di 100 anni di esperienza scientifica e una presenza in più di 20 Paesi, Daiichi Sankyo e i suoi 16,000 dipendenti in tutto il mondo, contano su una ricca eredità di innovazione e una robusta linea di farmaci promettenti per aiutare le persone. Oltre a mantenere il suo robusto portafoglio di farmaci per il trattamento dell'ipertensione e dei disordini trombotici, e con la Vision del Gruppo al 2025 di diventare una "Global Pharma Innovator con vantaggi competitivi in area oncologica", le attività di ricerca e sviluppo di Daiichi Sankyo sono focalizzate alla creazione di nuove terapie per l'oncologia e l'immuno-oncologia, con un ulteriore focus su nuove frontiere quali la gestione del dolore, le malattie neurodegenerative e cardiometaboliche, e altre patologie rare.

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giovedì 28 luglio 2016

Black Rock donne italiane si avvalgono maggiormente dei consulenti finanziari

Le donne italiane sono quelle che si avvalgono maggiormente dei consulenti finanziari rispetto alle investitrici europei. A confermarlo è la quarta edizione dell'"Investor Pulse" di BlackRock che ha indagato le abitudini di risparmio ed investimento degli italiani, con un focus dedicato alle donne.

Le donne italiane, in particolare, hanno dimostrato di essere più attente (31%) alla revisione del portafoglio rispetto alle cugine europee (26%). Italiane e spagnole sono anche le due nazionalità di donne che si avvalgono frequentemente di un professionista finanziario per la gestione degli investimenti, risultando le europee che maggiormente usufruiscono di tali servizi (25% rispetto alla media europea del 19%).

Dall'indagine emerge che rispetto alla media europea del 43%, il 37% delle donne italiane è ottimista sul proprio futuro finanziario. Il 33% ritiene di essere in grado di prendere decisioni nel medio lungo termine e in materia di investimenti a lungo termine, le italiane seguono la Francia rispettivamente con il 52% ed il 53% rispetto ad una media europea del 51%.

Ma quali sono le principali preoccupazioni finanziarie delle italiane?

Dallo studio si evidenzia: l'andamento economico del paese (53% rispetto ad una media europea del 42%), le politiche fiscali e l'elevato costo della vita (51%). Ma anche la volatilità dei mercati (16% rispetto al 10% della media europea).

Per quanto concerne la capacità di detenere sia risparmi sia investimenti, l'Italia insieme alla Svezia mostra una maggiore propensione della media europea (35%), rispettivamente con il 38% e il 58%. Le donne italiane si collocano invece ai vertici della classifica, distanziando la media europea di ben 16 punti percentuali (45% verso 29%), nell'esprimere interesse nella gestione dei loro investimenti. E sono sempre le italiane ad occupare il vertice della classifica europea per quanto riguarda la diversificazione del portafoglio, seppure il cash detenuto superi il 50%, laddove la media europea è pari al 70%, con punte massime nei Paesi Bassi (89%), seguiti da Belgio (77%) e Regno Unito (73%).

E' un tema delicato e caldo resta quello della previdenza. Le donne italiane si classificano ultime in Europa per quanto riguarda il risparmio destinato alla pensione (40%), e circa il 42% delle italiane non ripone fiducia nel raggiungere un reddito congruo per il periodo della pensione (la media europea è invece pari al 28%). A motivare queste risposte vi è l'incertezza e la scarsa comprensione su quanto destinare alla pensione e poca chiarezza sulla definizione dei piani pensionistici.

FONTEAdvisoronline.it