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sabato 16 luglio 2016

Lo scrittore Andrea Brusa, a qualche settimana di distanza dall'uscita del suo ultimo libro LA VIA DEI MIRACOLI - a giorni in tutte le librerie e per il momento in formato Ebook - confessa di sentirsi inerte di fronte alla semplicita' spiazzante dei bambini. "Quanto mi manca l'innocenza di mia figlia e il CUORE di mia moglie.... O quanto vorrei che anche lei ritrovasse quell'innocenza e non si facesse più contaminare dal germe dell'indifferenza".

Ci si trova di fronte alla semplicità spiazzante della loro tenerezza e si rimane inerti e senza parole davanti alla scoperta delle loro verità. Siamo la società che vive in automatico e in automatico rispondiamo "presente" ai modelli che pochi benpensanti hanno ritenuto di propinarci. In genere questi opinion-leader sono coloro che da secoli, ormai, conducono il teatrino del liberalismo e del consumismo che, tradotto in soldoni, conducono per mano, direttamente o indirettamente, le masse popolari. Capita così che, sebbene individualmente, si pensi di essere astuti, svegli e liberi di pensiero, allo stato dei fatti, spesso ci mostriamo degli esseri poco pensanti, in balia delle interferenze esterne, dei moduli precostituiti e raramente si è davvero in grado, o si ha la voglia, di confrontarsi con gli standard sociali. Diveniamo vittime sociali, tutti per necessità uguali, e assai frequentemente, in fin dei conti, abbandoniamo o sotterriamo le capacità individuali di riflessione e il nostro potenziale intellettivo. Si va in automatico, seguendo le mode, i sistemi educativi che ci vengono imposti e prontamente stacchiamo la spina alla mente, lasciandoci condurre dal cosiddetto sistema, dalla sua mano invisibile; tutto ciò su svariati fronti, su parecchie tematiche ed ambiti del modus vivendi quotidiano. Ma a volte, ci pensano i più puri ed ingenui ad aprire il cuore e gli occhi, davanti al mondo, i bimbi. Sì, proprio quelli che, sin dalla tenera età, cerchiamo a tutti i costi di "incarognire" alla vita con le nostre devianze risultanti da un utilizzo delle intelligenze a senso unico, da una scarsa sensibilità e dalla crisi di Amore. Ci si trova di fronte alla semplicità spiazzante della loro tenerezza e si rimane inerti e senza parole davanti alla scoperta delle loro verità, tanto evidenti e logiche quanto scomode e, a tendere, potenzialmente pericolose per il sistema.
Amo la semplicità dei bambini. Lo dico in tutte le salse, lo scrivo in ogni dove rimarcando il fatto che, in fondo, sono invidioso della loro genuinità e della loro spensieratezza. La fatidica frase "Ah che bello quando ero piccolo, non avevo tutte queste preoccupazioni!" sarà uscita dalla bocca di tutti gli adulti almeno una volta nella vita. Ma pochi, pochissimi avranno provato a prendere sul serio il significato della loro semplicità. Un invito a guardare la realtà così come si presenta, senza pregiudizi o scappatoie. Un atteggiamento che non ha paura, tipico di chi ha il cuore libero perché segue nella vita quotidiana l'invito che Gesù fa ai suoi discepoli «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.»  Mia figlia mi richiama proprio alla semplicità del bambino tipo e al suo modo di guardare il mondo che lo circonda. Quando io e mia moglie disabile andavamo in giro, spesso avevamo gli occhi puntati addosso che nascondevano mille pregiudizi. È in questo momento che avviene la scissione tra grandi e piccoli (ma chi sono i grandi e chi i piccoli?). I genitori, imbarazzati e inteneriti, si limitavano a guardare mia moglie, i bambini come mia figlia continuavano a giocare perché per loro non c'è alcuna differenza tra la smorfia di un adulto e quella di una bambina disabile. Per loro la disabilità è un pezzo di realtà da guardare, da seguire. Da amare. E per mia figlia, come per me, sua madre ovvero mia moglie, è una persona a cui non manca nulla.... Anzi! Essere semplici non vuol dire essere stupidi, idioti, ma razionali senza furbizia e malizia che generano preconcetti e inganni. Ci vergogniamo della nostra semplicità per timore di non essere accettati, considerati. Tendiamo a valorizzarci alterando il nostro modo naturale di comportarci e di ragionare. La semplicità apre le porte alla sensibilità e spontaneità come regalare un sorriso, ma è così raro trovarlo sul volto della gente. La semplicità è una virtù che poche persone hanno, ma che soltanto i bambini conoscono. Perché siamo così strani e complicati, scappiamo dai problemi, ma ci attira il mistero… ci perdiamo in fantasie intriganti e ci ritroviamo prigionieri di manie e fobie.
Vi racconto un aneddoto che mi ha raccontato una maestra a cui stavo parlando di mia figlia... allora... non tutti nella sua classe fanno religione... e durante quell'ora chi non la fa segue un programma di intercultura, ad esempio quest'anno parlavano della spagna perché ci sono alcuni bimbi spagnoli... quando arriva la maestra di religione di solito fa chiamare dalle maestre i bimbi che la seguono in un'altra stanza. Una volta erroneamente si era messo in fila pure un bimbo che non la fa... al che lui si è messo dire a voce alta "oh! io no, io no! io son buddista!" ed è uscito dalla fila...!!     e allora tutti a dire che volevano essere buddisti ecc… ecc… che forza i bambini!!!
Quanto mi manca l'innocenza di mia figlia e il CUORE di mia moglie.... O quanto vorrei che anche lei ritrovasse quell'innocenza e non si facesse più contaminare dal germe dell'indifferenza che sembra farla da padrone in lei.

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