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sabato 23 aprile 2011

comunicato stampa ( Caserta No Caste)

Domenico Letizia ( No Caste) firma per Pietro Gori a Empoli

 

Domenico Letizia co-fondatore e candidato alla carica di consigliere comunale per la lista Caserta No caste, lista laica ambientalista e antiproibizionista ha sostenuto e firmato per l'istallazione di una lapide al grande poeta e militante dell'anarchia Pietro Gori ad Empoli. Appena sono venuto a conoscenza dell'iniziativa ho deciso di sostenerla con la mia firma, dichiara Letizia. Pietro Gori sconosciuto ai più, rappresenta una figura chiave della storia della libertà degli oppressi. La sua vita avventurosa e tragica, la sua militanza come pensatore, agitatore, comunicatore di straordinarie grandezze e scrittore, contribuì alla nascita di un mito duraturo che appartenne e appartiene, trasversalmente, non solo agli anarchici della "sua" Toscana, ma a tutti coloro che aspirarono e lottarono col pensiero e con l'azione per l'edificazione di una società in cui giustizia e libertà non fossero solo parole vuote destinate a pochi, ma principi fondamentali della vita collettiva. Invito tutti i cittadini soprattutto Casertani che di libertà hanno tanto bisogno a sostenere e firmare sul sito http://www.pietrogori.it questa campagna. Ricordiamo la figura di Gori anche a Caserta e alle nuove generazioni.

LA PADANIA 24 APRILE GRAVINA AGNELLO PASQUALE E I “PRES-UNTORI” DI SASSARI E DEL WEB

 
Una Pasqua molto profana e poco cristiana per gli animali, ancora una volta ostaggio di istituzioni arroganti o omissionarie, insomma di pres-unti rappresentanti del popolo ligi al dovere e di, ma non è una new entry, di pres-unti volontari, di pres-unte associazioni, di pres-unti paladini di pres-unte verità da esibire per guadagnare pres-unte identità.

D'altronde l'etimo, è uguale: chi pres-ume lo fa spesso con pres- upponenza o con pres-unzione.

Si. Estrema, pres-unzione!

Buona lettura e Buona Pasqua anche se per l'empatia con gli animali, il buono, è ancora un giudizio lontano dall'essere meritato.

Che qui, siamo ancora lontani, dal misero sufficiente.

Chiliamacisegua

www.chiliamacisegua.org

 

La Padania 24 aprile

VIAGGIO NELL'ITALIA BESTIALE OTTANTATREESIMA PUNTATA

A CURA DI STEFANIA PIAZZO

GRAVINA, AGNELLO PASQUALE

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Neanche Riina è finito in galera così in fretta

I "PRES-UNTORI" DI SASSARI E DEL WEB

CHI DEPORTA LA VERITÀ? IL CASO DELL'INTERVENTO DELLA TASK FORCE SUI 230 ANIMALI DI "LI GADDUFFI"

s.piazzo@lapadania.net;

(83 - continua)

 

GRAVINA, AGNELLO PASQUALE

NEANCHE RIINA È FINITO IN GALERA COSÌ IN FRETTA

….."A dirla tutta, neanche Totò Riina è finito in galera così velocemente. Liborio Di Battista di Gravina di Puglia lo ha battuto.

Incensurato e pacifico cardiopatico presidente della locale sezione della Lega del cane, ha passato due giorni in galera a Bari, a 70 anni, per essere intervenuto con colpevole sollecitudine per dirimere lunedì scorso una controversia sulla strada tra alcune volontarie della sua associazione e due accalappiacani del Comune.

Una scena surreale. Finita in lite e trauma cranico al pronto soccorso per le due giovani volontarie.

Una macchina fotografica, di Liborio, sequestrata prima che potesse documentare i fatti.

Complimenti. Esercizio di libera democrazia.

Caro sindaco, non eravamo testimoni e non processiamo senza prove. Ma non abbiamo visto ancora un gestore di canile lager finire in galera in Italia. Né mai siamo certi ci finirà. Non abbiamo mai visto sindaci inadempienti o asl pagare per il loro reato ed essere trascinati in galera dai carabinieri per omissione d'atti d'ufficio o falso ideologico.

Non abbiamo mai visto con così tanta sollecitudine militaresca tradurre in galera il membro di un'associazione che previene il randagismo sul suo territorio, che si sostituisce cioè ai doveri del sindaco. Alla cura dei cani del sindaco. E delle asl.

Quanti cani sono sterilizzati e da chi sul territorio? Quanti i randagi stimati? Quante le verifiche sulla microchippatura?

Chi applica le norme contro il randagismo? Fino in fondo, s'intende? Quanti patentini ha dispensato il suo Comune?

Tutti santi e perfettini, a Gravina di Puglia. Come mai, come recita la sua ordinanza di accalappiamento, nel suo Comune, ci sono "quindici randagi aggressivi", che circolano indisturbati "nel centro urbano"?

Randagismo sotto controllo. Pare evidente. Sempre che la valutazione dell'aggressività sia stata refertata dall'asl. E che il personale che ha accalappiato sia competente, e che i mezzi siano adeguati. Non c'è dubbio che è tutto secondo le regole, Gravina è un modello per l'Italia.

Ma chi alza la voce, ci si chiede, va in galera filato? Una discussione è degenerata in lite. I cani, sia chiaro, secondo l'associazione, sarebbero stati trattenuti con una catena al collo, sarebbero stati catturati con bocconi di carne e, nel trascinamento, qualcuno si sarebbe pure lacerato.

Immagini di sangue persistente permangono ancora sul marciapiede dove si sarebbe consumato il fatto.

È pomodoro?

Liborio il "paciere" in galera nel carcere di Bari, è stato poi rilasciato il giorno dopo. Evidentemente non c'era pericolo di fuga del che reiterasse il reato.

Il Comune, intanto, avrebbe sospeso gli accalappiamenti.

«Peccato – commenta Laura Rossi, presidente nazionale della Lega del cane, non sia stato permesso ai cittadini di scattare alcuna foto. Ci chiediamo "Perché mai?" Considerando che il dott. Divella  con orgoglio e chiarezza avrebbe potuto illustrare tutte le fasi dell'accaduto, in cui tecnici specializzati hanno con professionalità accalappiato cani feroci e mordaci..... come Spino, a cui è stato reciso il tendine di Achille da un filo di ferro conficcato e attorcigliato di proposito da qualche folle. Curato a spese dei volontari. La zampa è irrecuperabile. Celestina e suo figlio Nero i beniamini del quartiere. Jambo anziano e malato... Io sto con i miei volontari e con il signor Di Battista portato in galera come un delinquente, solo per aver difeso dei poveri animali sanguinanti e volontarie disperate. Vergogna».

Ma la legge è la legge e il sindaco sta con la legge. Quella che fa rispettare tutti i giorni, amando, rispettando e accudendo i suoi randagi.

La Puglia d'altra parte è in questo ai primi posti in Italia come modello di lotta al randagismo.

E il canile di Altamura, dove il sindaco di Gravina conferisce i suoi randagi, è modello di avanzato benessere, dove le adozioni e non il commercio sono la chiave del successo pugliese.

Quanti cani fa Altamura?

Dicono mille."

 

Chi deporta la verità? Il caso dell'intervento della Task Force sui 230 animali di "Li Gadduffi"

I "pres-untori" di Sassari e del web

La vicenda dei 230 cani di Sassari ha un nome: i "pres-untori".
Antonio Gramsci, innamorato degli umili, non si offenderà se nel camminare tra  la sua Sardegna e dentro alcuni Palazzi condividiamo con lui che «L'indifferenza  è il peso morto della storia».

E i "pres-untori" ci hanno dato, dentro e fuori  dalle istituzioni, dalla più grande alla più piccola, nel raccontare la loro  versione dei fatti.
E qui, di indifferenza gramsciana, se ne è consumata una valanga. E di pesi  morti da rimuovere, per amor di verità, ce ne sono.
Sulla storia dei cani sardi spostati a Sassari da una struttura fatiscente a  nuovi spazi con il supporto della Task Force del ministero della Salute c'è  stato troppo silenzio e troppo baccano.
Indifferenza rispetto alla verità da ricostruire, indifferenza rispetto al  lavoro che si è demolito. Le parole, che le pronunci un sindaco o che siano  diffuse come verità biblica apocalittica sul web, sono lo strumento di  persuasione che genera lo sconcerto del vero o l'inganno del verosimile.

Con la  differenza che si passa dai fatti al depistaggio. E, nel peggiore dei casi, c'è  il silenzio di Gramsci che genera l'isolamento, la negazione che qualcuno che  lavora con senso dello Stato sia mai esistito.

E "depistaggio" sgretolatore, a Sassari, c'è stato.
Sull'intervento della Task Force che ha positivamente risolto una vicenda che  si trascinava da anni si è letto di tutto.
Si va dall'intervento giudicato dal sindaco come "presunto" da parte del  ministero sino alla "deportazione" degli animali spacciata dal web, passando per  il mettere in discussione la veridicità dei contenuti del comunicato stampa del  ministero della Salute che annunciava il buon fine dello spostamento dei 230  cani della struttura "Li Gadduffi" in altre realtà tranne che al canile "Europa"  di Olbia.

Mai così tanto odioso livore si era registrato per un'operazione di veterinaria  pubblica arrivata da fuori.


La Padania prova a raccontare i fatti di questa discussa trafila sarda. Per  niente presunta.
A noi non risulta fatto presunto che la Task Force fosse a conoscenza della  situazione per i ripetuti scambi di informazioni con il Presidente del  Comitato Sardegna Animali e con la rappresentante legale dell'Associazione Amico  cane ONLUS.
Ci risulta non fossero presunti i contatti con il Servizio Veterinario della  Regione e con il responsabile del Servizio Prevenzione dell'assessorato  regionale dell'Igiene e sanità e dell'assistenza sociale per arrivare ad una  soluzione condivisa. Parlano i tabulati telefonici.

I "pres-untori" lo sanno.

La sera di venerdì 15 aprile i volontari allertavano sia la Padania, che aveva  seguito da tempo dietro le quinte, perchè interpellata dai volontari, la vicenda  di "Li Gadduffi", sia la Task Force: la situazione era precipitata dopo una  lettera inviata al Comune di Sassari da parte del Servizio Prevenzione  dell'assessorato.

Il sindaco, dopo nota della Regione, aveva emesso l'ordinanza n. 42 del 15  aprile 2011 di sgombero immediato della struttura abusiva in località Li  Gadduffi (SS).

Non era contemplata la possibilità di un trasferimento graduale gestito in  collaborazione con l'Associazione Amico cane che da anni si occupava degli  animali, conoscendone carattere, grado di socializzazione, gruppi già formati.

Ma più di tutti, non era stata accolta la loro richiesta di non trasferire in  altre zone della Sardegna circa 130 cani che a breve avrebbero potuto essere  collocati in una struttura privata sita in località Campanedda, in corso di  autorizzazione nel comune di Sassari.
Bisognava mediare.
A la Padania risulta che sin dalla mattina del sabato successivo la Task Force  fosse in contatto telefonico con l'Amministrazione comunale (assessore Monica  Spanedda Monica) e con il Servizio Veterinario Ufficiale (dr. Antonio Fadda),  oltre che con i Volontari del canile, svolgendo un decisivo ruolo di  sensibilizzazione per scongiurare la deportazione in massa e per spostare i cani  nel pieno rispetto delle loro esigenze etologiche e del loro benessere.

 I "pres-untori" possono visionare il traffico telefonico.

Di certo il servizio veterinario avrebbe dovuto anche giustificare il  trasferimento con mezzi idonei sì ma per ovini. È vero che la Sardegna ne è  ricca, ma i cani chiedono altre condizioni di trasporto, oltre che, magari,  l'opportunità di verificare, cane per cane in uscita, la microchippatura.
Sarebbe stato impossibile.
Infine, a la Padania risulta non sia presunta la nota inviata ufficialmente  lunedì 18 aprile alle autorità territorialmente competenti perché rivedessero la  loro posizione di sgombero immediato di tutti i cani, peraltro quasi tutti di  età avanzata.
Sul territorio del Comune di Sassari la struttura privata in località Campanedda  era ultimata e disponibile ad accogliere i cani non appena concluso l'iter autorizzativo: mancava la firma sull'impianto già terminato e in regola sullo  smaltimento dei reflui. In sostanza, un atto formale.
Lo spostamento provvisorio dei cani in altri canili della regione, in previsione  di un successivo rientro a breve nel territorio comunale, non sarebbe stato  inopportuno e per di più oneroso per il Comune? Che senso "presunto" avrebbe  avuto? Inopportuno per il benessere degli animali sottoposti al trasporto e  inutile per lo spreco di denaro pubblico.
Per nulla presunto era anche l'indicazione, come risulta a la Padania, impartita  ai carabinieri del NAS di Sassari, incaricati dal Comando centrale, per  vigilare in loco sulle operazioni di trasferimento dei cani. Sono presunti  anche i carabinieri?
Eppure le notizie sulla stampa e sul web smontavano i fatti fino al lancio di  ingiurie, illazioni e accuse degne di una diffida legale. Una demolizione  livorosa che sconcerta anche gli osservatori più esterni. Per alcuni casi estremi, presunti patologici."

 

 

Chiliamacisegua sostiene la protesta della Lega Nazionale per la difesa del cane

E divulga il comunicato ricevuto che spiega nei dettagli l'incredibile, increscioso, vergognoso accadimento in quel di Gravina, Puglia, terra ancora non toccata dallo standard di legalità e di civiltà che la Legge 281/1991 prevede per la tutela e benessere animale.

La Puglia tutta, evidentemente, per gli animali ha le orecchie a... svendola.

 

GRAVINA COMUNICATO LEGA NAZIONALE PER LA DIFESA DEL CANE

A seguito dei drammatici fatti accaduti a poveri cani e ai nostri volontari della sezione di Gravina, chiediamo ci aiutiate a diramare ad amici, parenti e tutti coloro che pensiate possano contribuire ad una forte protesta.

Grazie

Laura Rossi

Presidente Lega Nazionale per la difesa del cane

 

                                     COMPLIMENTI SINDACO!

Il Sindaco di Gravina in Puglia Giovanni Divella quale massima autorità sanitaria della sua città, crede fermamente di aver organizzato un brillante intervento a tutela del suo territorio.

Di seguito il Sig. Sindaco potrà meglio leggere ciò che è avvenuto realmente. I fatti. Peccato non sia stato permesso ai cittadini di scattare alcuna foto. Ci chiediamo "Perchè mai?" Considerando che il dott. Divella con orgoglio e chiarezza avrebbe potuto illustrare tutte le fasi dell'accaduto, in cui tecnici specializzati hanno con professionalità accalappiato cani feroci e mordaci..... come ad es. Spino, a cui è stato reciso il tendine di Achille da un filo di ferro conficcato e attorcigliato di proposito da qualche folle. Curato a spese dei volontari LNDC. La zampa è irrecuperabile. Celestina e suo figlio Nero, i beniamini del quartiere. Jambo anziano e malato.

Ringraziamo il Sindaco di Gravina in Puglia anche per la sensibilità dimostrata verso i nostri volontari, suoi cittadini. E' proprio vero se lo meritano. Da anni i volontari della Lega Nazionale per la Difesa del Cane si sostituiscono alle istituzioni latitanti.

"Ma Lei, caro Sindaco, sa quanti branchi di cani avrebbe dovuto accalappiare, e quanto denaro pubblico avrebbe dovuto spendere se queste persone meritevoli non avessero per anni sterilizzato, curato e accudito centinaia di animali, tolto dalle strade centinaia di cuccioli e cagne gravide, e indotto - con la loro opera di sensibilizzazione e informazione - proprietari di cani a non abbandonare i propri animali? Accollandosi oneri e responsabilità, spendendo migliaia di euro ogni mese, per anni, sacrificando la propria esistenza.

Abbassiamo pure i toni, noi siamo persone miti, i nostri volontari sono studenti, persone anziane, insegnanti, liberi professionisti, ma soprattutto cittadini onesti e generosi. Però ora chiarezza la si deve fare, la esigiamo tutti, desideriamo siano individuate le responsabilità per tanti atti crudeli, violenti, incivili e davvero inutili.

Lei Sig. Sindaco dia pure ragione a chi crede, noi andremo avanti, e mi creda, siamo davvero molti. Ed io Laura Rossi Presidente Nazionale Della Lega Nazionale per la Difesa del Cane sto con i miei volontari e con il signor Di Battista, un inerme signore di settant'anni, cardiopatico, portato in galera come un delinquente, solo per aver difeso dei poveri animali sanguinanti e volontarie disperate. Vergogna!!

Laura Rossi

Presidente Nazionale

Lega Nazionale per la Difesa del Cane

 

 

I FATTI

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On. Giovanni Divella - sindaco di Gravina in Puglia

 

1) Lunedi 18 aprile c.a. alle ore 10,30 circa, in Gravina (BA), le sigg.re Rosa Vacca e Nicoletta Meliddo, socie della Lega Nazionale per la Difesa del Cane – sez. di Gravina in Puglia, si recavano presso la scuola "Padre Pio" per svolgere attività di formazione e informazione sanitaria relativa al problema del randagismo.

Lungo il tragitto, mentre percorrevano la via T. Albinoni, avvistavano un furgoncino bianco recante del "Servizio Veterinario ASL BARI", targato CP405KM, un automezzo blu dei Vigili Urbani di Gravina ed un'altra auto. Scorgevano fuori dal veicolo alcune persone che stavano procedendo alla cattura di cani randagi. Le ragazze notavano due cani legati, con catene di ferro attorno al collo e all'apparenza storditi (seppure uno di loro cercasse di dimenarsi per liberarsi dalle catene), al palo della segnaletica stradale e ad un palo di legno. A quella scena, la sig.ra Vacca parcheggiava la propria auto tra quei veicoli e si recava subito verso i cani per accertarsi del loro stato di salute.

2) Le due ragazze Vacca e Meliddo si qualificavano come volontarie della Lega del Cane sezione di Gravina e chiedevano ai due presunti accalappiacani di identificarsi, poiché erano sprovvisti dei cartellini identificativi e di uniforme. Non avendo avuto risposta, le due ragazze, pacatamente, riferivano che i cani coinvolti erano accuditi a titolo di volontariato dalla Lega del Cane, che si era anche fatta carico delle cure sanitarie degli stessi cani e chiedevano, quindi che gli animali fossero affidati, così come era sempre stato, alla loro responsabilità. Avuta risposta negativa, le due ragazze si rivolgevano la stessa richiesta alla veterinaria, presente sul posto, alla quale facevano notare che i cani mostravano ferite evidenti e abbondante fuoriuscita di sangue dalla bocca e dalle zampe. La sig.ra Vacca accarezzava il muso, il collo e la pancia di uno dei due cani legati alla catena (il pastore tedesco di grossa taglia) e mostrava le mani sporche del sangue del cane alla dott.ssa che, alla vista del liquido, urlava le seguenti parole: "toglietemi quelle mani piene di sangue davanti agli occhi!!" e si allontanava.

Una delle due ragazze telefonava alla Presidente della sezione gravinese della Lega informandola che i cani erano in pericolo di vita, feriti e sanguinanti oltre che palesemente scioccati.

3) I presunti accalappiacani trascinavano di forza con la catena e il corpo supino sull'asfalto il cane che sanguinava vistosamente, gettandolo riverso nel furgoncino (non munito di alcuna gabbia ma solo di catene). Nel furgoncino le ragazze scorgevano altri cani, per cui chiedevano alla dott.ssa di poter verificare che all'interno dello stesso non vi fossero cani innocui e accuditi dall'associazione, ma ricevevano l'ennesimo rifiuto con parole irriferibili.

Una delle due ragazze, alle ore 10.38, chiamava con il proprio cellulare il sig. Dibattista Liborio, socio della LNDC mettendolo al corrente dell'accaduto e richiamavano la Presidente.

4) Nel frattempo le ragazze si avvicinavano ai cani e li abbracciavano per tranquillizzarli, al ché uno dei due operatori, l'uomo più alto, tirava il cane con la catena, procurandogli ulteriore sofferenza e, infatti, il cane guaiva debolmente e si dimenava.

In quel frangente, arrivava sul posto il sig. Dibattista Liborio, il quale munito di fotocamera, si portava presso le ragazze. Il sig. Liborio notava che l'operatore strattonava il cane con la catena al collo, provocando il soffocamento del cane stesso, per cui, proprio allo scopo di salvare la vita all'animale, metteva le mani tra collo e catena nel tentativo di allargarla e, contestualmente, chiedeva all'operatore di evitare ulteriore sofferenza all'animale. L'accalappiacani, a quel punto, reagiva stringendo con maggiore forza il cappio con la catena, mentre il cane continuava a dimenarsi e guaire.

Alla vista di ciò, le sigg.re Vacca e Meliddo, scioccate per tale comportamento, imploravano il Vigile urbano presente di liberare l'animale dalle catene, chiedendone l'affido. In quel frangente, il sig. Dibattista veniva scaraventato per terra dall'operatore più alto, che, poi si girava verso le ragazze, le afferrava per un braccio e proferendo le seguenti parole "ora mi avete rotto i coglioni", le scaraventava a terra, procurando loro lesioni per le quali le stesse sono state costrette a far ricorso alle cure del locale nosocomio. Dopo aver aggredito le ragazze, lo stesso operatore immobilizzava con una catena al collo il sig. Dibattista, il quale era già sofferente a causa della caduta, e proferiva la seguente frase: "Se non te ne vai, farai la stessa fine dei cani". La sig.ra Vacca, alla vista di simile violenza, alle ore 10.42 telefonava al 112, richiedendo l'intervento dei Carabinieri.

Dopo pochi minuti, giungevano sul posto due auto dei Carabinieri i quali portandosi verso gli uomini, senza chiedere alcun chiarimento ai presenti, semplicemente strappavano dalle mani del sig. Dibattista la fotocamera, lo spingevano verso l'auto lì presente, intimandogli di salire in auto perché lo avrebbero condotto in caserma.

Il sig. Dibattista si limitava a chiedere la restituzione della macchinetta fotografica di sua proprietà, che però veniva restituita allo stesso, solo 5 ore più tardi in caserma e con la memoria scarica. Le ragazze, mentre i carabinieri trattenevano il sig. Dibattista, riferivano di aver allertato loro le forze dell'ordine e che l'aggressione era stata fatta dall'operatore, non dal sig. Dibattista, ma non venivano ascoltate.

5) Nel frattempo giungevano sul posto anche la sig.ra Lucia Pallucca e il sig. Vacca Donato, le ragazze venivano identificate dai Carabinieri i quali ordinavano a tutti i presenti di seguirli in caserma. Solo il sig. Dibattista veniva trasportato con la pattuglia di servizio. In realtà, gli accalappiacani non si recavano in caserma ma in zona Castello per prelevare altri cani, tra cui un rottweiler nero.

In caserma, il sig. Dibattista veniva portato in una stanza isolata, sanguinante e lasciato lì per circa 3 ore, contestualmente giungevano nella sala d'attesa della caserma anche le ragazze, accompagnate dalla Presidente sig.ra Pallucca.

Pochi istanti dopo, giungeva anche la socia Creanza che, preso atto dell'evidente stato d'agitazione delle ragazze, le quali accusavano forti dolori in varie parti del corpo, ne richiedeva l'accompagnamento al pronto soccorso. Dal locale pronto soccorso, le ragazze venivano dimesse con diagnosi di "trauma cranico minore" con riscontro delle ferite al capo per la sig.ra Meliddo ed al capo e al dito della mano destra per la sig.ra Vacca.

Le stesse tornavano in caserma e attendevano circa un'ora e mezza, prima di ricevere notifica dei reati di cui ai agli artt. 110, 340, 336, 337, 612, 594, 582 c.p., senza essere mai state ascoltate sui fatti da alcun pubblico ufficiale. La sig.ra Vacca richiedeva di poter rendere spontanee dichiarazioni ma le veniva risposto che avrebbe soltanto sporgere querela, a mezzo di un legale di fiducia.

6) Alle ore 11.30 circa, la sig.ra Creanza, allertata dalla Presidente della sezione di Gravina, insieme all'Avv. Francesco Marino, recatisi sui luoghi ove si erano svolti i fatti, notavano, in via L. Longo, il furgone della Asl e la pattuglia della Polizia Municipale.

Fermata l'auto a pochi metri, l'Avv. Marino e la sig.ra Creanza scorgevano un operatore che trascinava sull'asfalto e poi issava di forza sul furgoncino, non munito di alcuna gabbia regolamentare, un cane di taglia medio - grande, di colore chiaro, mentre altri cani erano già "stivati" all'interno del furgoncino stesso, legati dal collo con catene e poco a poca distanza l'uno dall'altro. I due scorgevano nel furgoncino, anche un cane tipo pastore tedesco di grossa taglia e un cane nero. Alla vista della sig.ra Creanza, munita di macchina fotografica, l'operatore chiudeva di fretta il furgoncino ed entrava nel veicolo per proseguire la marcia, ma la Creanza scattava foto della targa e dei luoghi.

Nel frattempo, sul posto si era formato un capannello di persone che confermavano al Vigile Urbano che i cani prelevati erano mansueti e considerati cani di quartiere. La sig.ra Creanza si rivolgeva al Vigile e ai due operatori, chiedendo loro la cortesia di recarsi in caserma per la ricostruzione dei fatti.

Alle ore 12,00 circa, L'Avv. Marino e la sig.ra Creanza, unitamente alla pattuglia della Polizia Municipale e al furgoncino della ASL, si recavano in caserma. Entrati nella sala d'attesa, la sig.ra Creanza chiedeva ad un carabiniere che si procedesse ad ispezionare il furgoncino parcheggiato fuori dalla caserma, in cui erano ancora chiusi i cani legati.

All'incirca dopo 15 minuti alcuni cittadini, tra cui i sigg.ri Ciaccia Antonio e Ceci Nicola si recavano presso la locale caserma dei carabinieri per denunciare l'accaduto e, in particolare, modalità di cattura crudeli, nonché l'uso di carne cruda con sostanze nocive.

Uno degli operatori presenti ammetteva l'uso della carne cruda ma negava la presenza di altre sostanze dannose.

Nel primo pomeriggio, il sig. Dibattista veniva tradotto al carcere di Bari. Soltanto il giorno successivo (il 19.04.11) il sig. Dibattista veniva rilasciato, in quanto il fermo non veniva convalidato.

Si riferisce, infine, che a pochi metri dal luogo dei fatti, veniva rinvenuto un cane addormentato e collassato. Testimoni riferivano di averlo visto cadere in terra e dimenarsi. Il cane in questione è stato soccorso dai volontari della locale sezione della LNDC.

Avv. Cosimo Martino

Lega Nazionale per la Difesa del Cane-Puglia

 

Chiliamacisegua per amore di verità, diffonde i comunicati ricevuti dal Comitato Sardegna Animali Onlus

 

LI GADDUFFI: COMUNICATI DEL COMITATO SARDEGNA ANIMALI ONLUS

 

Dopo giorni di duro confronto tra il Comune di Sassari, rappresentato dal Sindaco G. Ganau, l'Assore Ambiente Dott.ssa M. Spanedda, la Dirigente Dott.ssa M. Cannas, i volontari del rifugio "Li Gadduffi", la Task Force del Ministero della Sanità nella persona della Dott.ssa Matassa, il Comitato Sardegna Animali nella persona del suo Presidente V. Lubrano, si è svolto ieri a Sassari nel Palazzo Ducale l'incontro tra l'assessore all'Ambiente del Comune la dott.ssa M. Spanedda, il Dirigente M. Cannas, i rappresentanti della Nuova Agricultura di Montevarchi, società agricola che ha realizzato il primo lotto del canile di Campanedda pronto ad accogliere i cani provenienti da Li Gadduffi.

 Ha partecipato anche Vincenzo Lubrano con l'incarico di presidente del Comitato Sardegna Animali Onlus che ha seguito tutta la vicenda in stretto contatto con la Task Force del Ministero della Salute.

Sono state così chiarite le motivazioni (sollecito da parte della Regione di una veloce soluzione) che hanno spinto l'Amministrazione all'accelerazione delle pratiche del trasferimento dei cani in altre strutture autorizzate. Di converso il rappresentante del Comitato Sardegna Animali ha recepito il gravoso impegno economico assunto dal Comune di Sassari nel farsi carico dei 250 animali, palesando la propria disponibilità alla collaborazione nella lotta al randagismo e alla tutela del benessere degli animali.

L'Assessore Spanedda a conclusione della riunione ha confermato che:

I 130 cani rimasti a Li Gadduffi potranno trovare casa entro i primi giorni di maggio nella struttura creata per loro dagli imprenditori toscani che s'impegnano peraltro a terminare il secondo lotto entro sessanta giorni e ad accogliere tutti gli altri cani che per ora sono stati trasferiti in altre strutture autorizzate.

Vincenzo Lubrano Presidente Comitato Sardegna Animali

 

Comunicato Comitato Sardegna Animali Onlus

Con l'incarico di presidente del Comitato Sardegna Animali, e in nome delle quattordici associazioni e dei volontari a esso aderenti, rivolgo un caloroso ringraziamento Alla Task Force per la tutela degli animali d'affezione del Sottosegretario di Stato On.le Francesca Martini ed in particolare alla Dott.ssa Matassa per l'impegno profuso, alla ricerca di una soluzione atta ad evitare la programmata deportazione, in vari canili della Sardegna, dei 230 cani da anni accuditi da volontari animalisti in una struttura non autorizzata in un terreno nel Comune di Sassari. Impegno profuso per quasi tutto il mese di aprile, anche con frequenti contatti telefonici con lo scrivente, culminato nella mattinata del giorno 17 aprile c.a., col favorire il prevalere del buon senso grazie al quale è stata raggiunta l'intesa fra gli animalisti e gli organi preposti per competenza territoriale e Il Comune di Sassari.

Confidando in un vostro continuo monitoraggio sul rispetto dell'intesa raggiunta cordialmente 

 Vincenzo Lubrano Presidente comitato Sardegna Animali

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NYALA cs mostra giuseppe ferrando sino al 30 aprile

La poesia e l’incanto di Ferrando

sino al 30 aprile al Nyala Suite Hotel

 

Un giorno, da bambino, trovai un pezzo di carbone e cominciai a disegnare barche, case, fiori sul selciato. Altri bambini stavano a guardare. Da allora molto tempo è passato ma ancora mi avvicino alla pittura con lo stesso spirito, con il desiderio di riprodurre su di una tela un foglio, un muro, le immagini e le sensazioni che una natura meravigliosa, imprevedibile e misteriosa mi propone”.

 

Così l’artista ligure Giuseppe Ferrando racconta il suo approccio all’arte in occasione della mostraL’incanto della pittura”, ideata e curata dal critico d’arte Giorgia Cassini ed allestita sino al 30 aprile presso il Nyala Suite Hotel di Sanremo (via Solaro 134).

 

Un’esposizione di una trentina di opere di oli e acquerelli che sta riscuotendo molto interesse, sia per la raffinatezza del tratto e la ricercatezza del colore che per i dettagli colti dal vero ed il realismo capace, di tanto in tanto, di cedere il posto ad una morbida grazia.

 

La mostra, elegantemente allestita presso le Sale d’Arte del Nyala Suite Hotel, permette di cogliere tutti gli aspetti del ricco percorso artistico di Ferrando, un pittore che ha ottenuto importanti riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale e la cui produzione ha attirato l’attenzione di famosi critici, permettendogli di legare il proprio nome ad alcune delle più importanti Associazioni e a Centri Culturali nazionali (www.giuseppeferrando.com).  

 

Come ha sottolineato la dottoressa Cassini “evidenza plastica, ricchezza cromatica, sensibilità luministica, acuta osservazione del vero, raffinata passionalità, dolcezza intrisa di tenui note elegiache sono gli elementi costitutivi dell’incanto della pittura di Giuseppe Ferrando”. 

 

Una pittura che manifesta l’amore per la natura, le maschere, i clown, i personaggi perduti nella memoria, i giochi dell’infanzia che rivivono sulla tela ridestando sensazioni e sentimenti in grado di trasportare in una dimensione surreale e poetica. E, naturalmente, l’amore per la figura femminile. La donna, rappresentata sia come espressione di erotismo, di maternità o di perfezione estetica, è sempre considerata simbolo di amore e di bellezza, affascinante e perfetta in ogni dettaglio.

 

Una produzione varia quella di Ferrando, fortemente sentita ed accuratamente resa sulla tela perché, come afferma lo stesso pittore, non sia “una semplice rappresentazione di immagini il cui unico scopo è stupire lo spettatore” bensì “ il risultato di un percorso sofferto, di una profonda ricerca interiore capace di far scaturire qualcosa che oggi, a mio avviso, è molto carente nella pittura: la poesia”.

 

Sino al 30 aprile, tutti i giorni, dalle ore 10 alle 19. Ingresso libero

 

Info: Tel. +39 0184 667 668, fax +39 0184 666 059; info@nyalahotel.com; www.nyalahotel.com

 

 



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Comunicato stampa Tudig segnala Mostra Artistica Collettiva dal 29-04 al 2-05 2011

TUDIG ONLUS
segnala
Mostra Artistica Collettiva "Il Tempo"
Dal 29 Aprile al 2 Maggio 2011
a Pagani (SA).

 

L'associazione TUDIG onlus  segnala la Mostra Artistica Collettiva "Il Tempo".
Venerdì 29 Aprile 2011 alle ore 18:00, a Pagani (SA), presso il Portone Don Prisco, ubicato in Corso Ettore Padovano al civico n° 10, sarà inaugurata la Mostra Artistica Collettiva intitolata Il Tempo.
Gli artisti Monica Di Chiara (pittrice), Antonella Rita Rea (pittrice), e Pietro Damiano (Digital art - Foto) esporranno le loro opere creative, legate tra di loro da un filo conduttore: il tempo.
La mostra si terrà nell'ambito degli eventi organizzati per la festa tradizionale di Pagani dedicata alla Madonna delle Galline e sarà allestita nel Tosello Casa Pecoraro, tosello organizzato dal devoto Domenico Carrara e dedicato alla memoria di "Giacchino" Moscariello.
A seguire ci saranno brevi interventi musicali a cura del collettivo TUDIG.
La mostra sarà visitabile a partire dalle ore 18 dal 29 Aprile 2011, fino al 02 Maggio 2011.
 
Programma delle serate 

18:00 - breve presentazione della mostra;
18:15 - apertura della mostra;
brevi interventi musicali.

Ingresso libero.

Comunicato stampa Amabili Resti

Amabili Resti
realizzato da Letizia Tavani e Alessandro Galli
foto di Letizia Tavani.

DODICI POSE

via Casilina 117, Roma.(piazza Lodi)
Annual card + Drink=5 euro
ore 21.30/02.00

giovedì 28 Aprile Inaugurazione Mostra Fotografica.
venerdì 29 Aprile Concerto Metonimie con Annamaria Ciampaglia.

"Amabili Resti" è l'incontro di diverse sensibilità che si esprimono secondo propri canali attorno al tema del corpo della donna come confine identitario su cui insiste, influisce la Società tra adattamenti e violenze, imposizioni e vincoli a cui allude il percorso per parole e immagini "Amabili Resti" realizzato da Letizia Tavani e Alessandro Galli su un'idea di Letizia Tavani, ma anche come (ri)scoperta di orizzonti, territorio di (ri)costruzione di "Mondi di-Versi", titolo di uno spettacolo musicale di Annamaria Ciampaglia, che, dopo l'esperienza di Metonimie, torna sul palco proponendo con una nuova formazione musicale e un nuovo spirito i suoi brani cantautori ali.
Le immagini, le parole, la musica non vogliono né commentarsi né descrivere quanto accompagnarsi vicendevolmente in un tracciato di rimandi reciproci.


Letizia Tavani.
L'espressione artistica è relazione: con se stessi, con il mondo che ci circonda e che viviamo, con gli altri con cui condividiamo le nostre esperienze. Un confronto, una discussione aperta e permeabile. L'opera d'arte è - fin dal momento in cui viene creata, pensata, scoperta... - qualcosa che ci parla di noi, del mondo, degli altri, con gli altri, con il mondo, con noi stessi. Qualcosa che sedimenta e (ri)lancia continuamente verso un nuovo orizzonte di significati, da cui riprendere - di volta in volta – questa nostra appassionata, innamorata conversazione, colorata - ogni volta – di valori, emozioni, riflessioni, rielaborazioni, legami, episodi, ricordi... In questo senso l'arte è sempre e comunque militanza, appassionata, innamorata ricerca di capire e di capirsi, di aprire e di aprirsi. Con gli altri, con il mondo, con noi. Questo è quello che ho sempre cercato e tentato di costruire e comunicare. Sia nel mio personale percorso espressivo lavorando, da una parte, come donna (s)oggetto d'arte, sul corpo della donna e sull'identità femminile, dall'altra indagando sempre di più il rapporto tra evento teatrale e momento fotografico ricercando ed ideando performance che siano spunti e/o soggetti da ritrarre.



Di seguito la presentazione dei singoli contributi.

Annamaria Ciampaglia il 29/4/11 esibizione Live unplugged.
Ogni brano è un piccolo, profondo squarcio oltre la cortina del quotidiano, una storia o un' immagine a volte fantastica che ritrova però sempre il suo senso nella realtà: streghe condannate dal rifiuto della diversità (Mondi Diversi), inquietudine e terrore di notti d´insonnia (Conchiglie), il compromesso tra il lavoro di tutti i giorni che succhia tutto il tempo e le emozioni e l' esperienza di una vita liberata che urla nel bisogno d´ arte, musica e poesia (In cerca di fate) e tante altre canzoni composte nell´arco di 10 anni...
Info&Contatti: www.myspace.com/metonimie
www.myspace.com/fydar


Amabili Resti (di Alice Sebold) è la storia terribile di una violenza che provoca la morte di una bambina.
Ma amabile resto è anche il corpo della donna oggi, costretto dentro canali e stereotipi, soggetto ad imposizioni ed impostazioni, forme geometriche nelle quali rientrare, collocarsi, ritrovarsi.
Briglie culturali e sociali più o meno palesate, più o meno violente.
Corpo gettato che vuole riscattarsi con tutta la sua sensualità bellezza mistero.
Corpo che vive nel quotidiano e nell'attuale tutte le domande di emancipazione e passione che si porta dietro da secoli.
Il percorso della mostra è accompagnato da un pensiero di Alessandro Galli.


Ufficio Stampa La Compagnia densa

Alessandro Galli & Ilaria Antoniani

Europa - U.E. Schengen e la Francia - Le sanzioni all'Italia. Assoedilizia

A s s o e d i l i z i a

Dichiarazione del presidente di Assoedilizia e di Federlombarda Edilizia Achille Colombo Clerici:



« Ma cosa e' mai questa Europa?
Quando ci sono norme violate dall'Italia si minacciano e si irrogano sanzioni di centinaia di milioni di euro, come sta avvenendo per la questione degli "sforamenti" sull'inquinamento atmosferico in val Padana, dovuti anche alle condizioni geo-morfologiche del territorio, o per la questione dei rifiuti in Campania.

Mentre di fronte a norme non convenienti alla Francia, anche se sono in ballo diritti umanitari e rapporti internazionali e non semplicemente questioni ambientali interne, come avviene per le disposizioni del trattato di Schengen sulla libera circolazione in Europa attualmente contestate, si pensa nientemeno che di sospenderle e di modificarle.
Al di la' delle sottili questioni giuridiche che potrebbero sollevarsi cavillando sulle differenze tra prescrizioni ordinamentali e pattuizioni internazionali, e' la sostanza che non quadra.»
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Settimane Musicali al Teatro Olimpico XX Edizione - Vicenza, Teatro Olimpico, 18 maggio - 13 giugno 2011

 

 

 

Settimane Musicali al Teatro Olimpico

XX Edizione

Vicenza, Teatro Olimpico - 18 maggio - 13 giugno 2011

 

"Ambasciatori di note"

Musicisti italiani nelle capitali d'Europa

Seconda tappa: Praga

 

 

L'affascinante città di Praga sarà il tema dell'edizione 2011 del festival musicale "Settimane Musicali al Teatro Olimpico" che festeggia quest'anno lo storico traguardo dei venti anni.

I concerti di musica da camera, l'opera e le conferenze avranno luogo a Vicenza dal 18 maggio al 13 giugno 2011 nella splendida cornice del Teatro Olimpico di Andrea Palladio.

La prestigiosa rassegna vicentina, che richiama ogni anno un numeroso e affezionato pubblico italiano e internazionale, proporrà nel 2011 il secondo ciclo del progetto "Ambasciatori di note": un percorso musicale, iniziato nella scorsa stagione con Parigi, che tocca idealmente le capitali europee dove grandi musicisti italiani hanno lavorato e lasciato un segno della nostra cultura. Praga, storicamente città d'adozione di musicisti italiani e da sempre centro musicale di primaria importanza, sarà il filo conduttore che unirà i numerosi appuntamenti previsti per questa edizione del ventennale.

 

Il 27 e il 30 maggio alle ore 20.00 andrà in scena il Don Giovanni di Mozart nella versione praghese, che fu per la prima volta rappresentata "con il successo più clamoroso possibile" (W.A.Mozart) al Teatro degli Stati Generali di Praga il 29 ottobre 1787. 

I cantanti protagonisti dell'opera saranno il celebre basso Lorenzo Regazzo, al suo debutto nel ruolo dell'impenitente libertino, Marco Filippo Romano nel ruolo di Leporello, Silvia Beltrami nel ruolo di Donna Elvira, il giovane soprano catalano Isabel Rodríguez García nel ruolo di Donna Anna,  Dionigi D'Ostuni nel ruolo di Don Ottavio, Abramo Rosalen nel ruolo del Commendatore, Omar Camata nel ruolo di Masetto e Diana Mian nel ruolo di Zerlina.

Maestro concertatore e direttore dell'Orchestra Regionale Filarmonia Veneta sarà Giovanni Battista Rigon, reduce dal grande successo ottenuto al San Carlo di Napoli con La Serva Padrona di Pergolesi. Come da tradizione del festival il 27 maggio la recita sarà preceduta, alle 18.30 nell'Odeo del Teatro Olimpico, da una conferenza introduttiva all'opera mozartiana tenuta dal critico musicale Alessandro Cammarano. Don Giovanni sarà ancora il protagonista nella conferenza "Tutte le donne di Don Giovanni" - Le eroine del capolavoro di Mozart attraverso le grandi interpreti, tenuta dal musicologo Matteo Marrazzi martedì 7 giugno alle ore 18.30 nella sala dell'Odeo del Teatro Olimpico.

 

Praga e la musica ceca saranno presenti anche nei concerti di musica da camera e già nel programma del concerto d'inaugurazione organizzato, con il sostegno di Florence e Paolo Marzotto, il 18 maggio alle ore 21.00 e intitolato "Tre solisti per due compositori".

La serata vedrà il ritorno di un prestigioso trio di virtuosi -  Sonig Tchakerian, Mario Brunello e Andrea Lucchesini - con un programma dedicato a Janáček e Smetana. Il concerto sarà preceduto da una conferenza introduttiva, alle ore 19.30 presso l'Odeo del Teatro Olimpico, tenuta dal pianista e musicologo Giovanni Bietti.

 

Domenica 22 maggio alle ore 21.00 il concerto "Progetto Bach", realizzato in collaborazione con l'Associazione Mousikè, vedrà la straordinaria partecipazione del direttore d'orchestra viennese Michael Radulescu, accompagnato dall'Ensemble Strumentale Il Teatro Armonico. Saranno eseguite musiche di J.S.Bach e di Georg Muffat, musicista attivo a Praga nella seconda metà del XVII secolo. Lo stesso Maestro Radulescu terrà la conferenza introduttiva alle ore alle ore 19.30 presso l'Odeo del Teatro Olimpico.

 

Anche il concerto del 9 giugno alle ore 21.00, organizzato con il contributo della ditta Zeta Farmaceutica e intitolato  "Vivaldi e Praga", avrà un legame con il tema del festival, in programma infatti i concerti dell'op. VIII di Antonio Vivaldi dedicati al conte boemo Wenzel von Morzin.

Il concerto, preceduto dalla conferenza di Paolo Cognolato e Andrea Giacomini alle ore 19.30 nell'Odeo del Teatro Olimpico, avrà per protagonista l'orchestra d'archi Interpreti Veneziani, prestigioso gruppo orchestrale attivo da molti anni a Venezia.

 

Le "Settimane Musicali" dedicano il concerto del 29 maggio alle ore 21.00, organizzato in collaborazione con il Festival Biblico, al bicentenario della nascita di Franz Liszt. Saranno sul palco con un programma interamente dedicato al musicista ungherese la pianista coreana Ilia Kim e la violinista Sonig Tchakerian. Prima del concerto il pubblico potrà assistere a una conferenza sulla vita e l'opera del compositore, tenuta dal saggista e critico musicale Piero Rattalino nell'Odeo del Teatro Olimpico alle ore 19.30.

 

La violinista  Sonig Tchakerian sarà anche la protagonista di una proposta artistica molto originale: mercoledì 1 giugno 2011 alle ore 21.00 eseguirà la Partita in re minore BWV 1004 di J. S. Bach per violino solo in un Teatro Olimpico completamente  al buio.

Si calcola che oltre dieci milioni di byte giungano ogni secondo dal mondo esterno al nostro cervello, prevalentemente attraverso il senso della vista, obbligandolo all'elaborazione di una massa enorme di dati. Il buio totale libera dal condizionamento delle immagini e permette una concentrazione assoluta sul suono e sull'ascolto. L'idea è quella di cercare di annullare il senso della vista per accedere a una comprensione dei fenomeni diversa e più profonda, il pittore Paul Gauguin diceva di chiudere gli occhi per vedere meglio.

Per rendere ancora più significativa questa esperienza, la Partita in re minore sarà eseguita una prima volta con le normali luci da concerto e successivamente al buio. Tra le due esecuzioni la violinista Sonig Tchakerian – che è anche collaboratore artistico del festival per la musica da camera - presenterà al pubblico l'opera eseguita di J. S. Bach.

Il concerto vuole essere anche l'occasione per una riflessione sulla condizione dei non vedenti e sui limiti e i vincoli  che gli organi sensoriali impongono alla natura umana. Per approfondire tali aspetti e per preparare il pubblico al concerto, nella sala dell'Odèo del Teatro Olimpico la sera del concerto alle ore 19.30 avrà luogo la conferenza "Vedere con i suoni". I relatori saranno Giuseppe Nicotra e Antonio Quatraro, quest'ultimo presidente dell'Unione italiana ciechi di Firenze ed entrambi autori di numerosi studi sul tema della musica per i non vedenti.

 

Ampio spazio del programma del festival viene dedicato ai giovani talenti emergenti. In collaborazione con Intesa Sanpaolo, verranno organizzati tre concerti di musica da camera: giovedì 2 giugno, domenica 5 giugno e sabato 11 giugno alle ore 17.00 presso il Palazzo Leoni Montanari di Vicenza si esibiranno i vincitori di prestigiosi concorsi musicali, il "Concorso Pianistico Lamberto Brunelli", il "Premio Venezia" 2010 e la borsa di studio "Settimane Musicali al Teatro Olimpico" in collaborazione con l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

 

Il festival del ventennale si concluderà lunedì 13 giugno alle ore 21.00 con un concerto del Quartetto d'archi della Fenice, formato dalle prime parti dell'orchestra del teatro veneziano.

Il programma prevede il quartetto in re maggiore di Gaetano Donizetti, proseguirà con il Quartetto in mi minore di Giuseppe Verdi, per concludersi in un ideale ritorno a Praga con uno dei capolavori della musica boema, il Quartetto op. 96 di Dvořàk, detto "l'Americano". Il concerto sarà come di consueto preceduto da una conferenza presso all'Odeo del Teatro Olimpico alle ore 19.30 tenuta dal musicologo Gian Paolo Minardi.

 

 

Per ulteriori informazioni e immagini:

www.olimpico.vicenza.it

info@olimpico.vicenza.it

 

 

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