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venerdì 9 luglio 2010

A quando il circo animalista?


A quando il circo animalista?

Il Circo di Moira Orfei si sposta in Provincia di Varese e gia' si legge che nel weekend gli animalisti organizzeranno l'ennesimo "presidio informativo per dire basta allo sfruttamento degli animali nei circhi". Non e' una novita': capita ormai a quasi tutti i circhi, ovunque attendino.
E non sono piu' una novita' nemmeno le panzane che gli animalisti scrivono nei loro comunicati sulle sofferenze degli animali al circo. Sono state recentemente smentite per l'ennesima volta da uno studio scientifico realizzato nel Regno Unito, ma loro perseverano. Dove vorranno arrivare?
A un circo senza animali? Beh!, questo e' quello che dicono loro!...
Nei fatti si e' gia' potuto constatare che se e' un imprenditore a gestire un canile, per gli animalisti egli sicuramente specula sulla pelle degli animali; se e' un'associazione animalista a gestire lo stesso canile lo fa per missione: "poveri volontari!..."
Il Comune da' esattamente gli stessi soldi all'uno e all'altro ma, evidentemente il nome di chi li riceve fa la differenza...
Per gli animalisti un allevatore o un commerciante non potranno mai regalare un animale: guai!, non si responsabilizzerebbe il nuovo proprietario...
Ma se invece della parola "regalare" usiamo "affidare" o "adottare", e a cedere l'animale e' un'associazione animalista, cambia tutto. Si puo' addirittura arrivare a dare anche soldi a chi si prende l'animale, pur che se lo prenda (e, naturalmente, pur che i soldi li metta qualcun altro).
Ci sono addirittura associazioni animaliste che fanno import export di cani, ma per loro non si parla di "tratta" o di "traffico": sono "adozioni internazionali".
Ce n'e' una che importa in Italia levrieri su prenotazione a fronte di denaro. Come fa?
Basta chiamarsi "animalisti" e non "importatori", basta sostituire la parola "prezzo" con la parola "contributo" o "donazione", e raccontare che lo si fa per "salvare i poveri cani".
Di colpo non esiste piu' l'"interesse", i cani non fanno piu' viaggi allucinanti, non sono piu' sfruttati, anzi...
Ce n'e' un'altra la cui presidente ha recentemente dichiarato: "le donazioni di chi accoglie un cane all'estero non sono una vendita ma vanno a coprire le spese sostenute dall'associazione italiana per mandare cani sani."
Come se chi "vende" non avesse le medesime spese...
Risulta tra l'altro che lei stessa abbia come unico datore di lavoro l'associazione.
Evidentemente anche il suo "sostentamento" fa parte delle "spese" per portare avanti la missione.
E pensare che tutte queste associazioni animaliste non fanno altro che invocare nuove leggi, dicono loro, a tutela degli animali. Naturalmente pero', sempre da applicare agli altri!
Non sarebbe sufficiente che quelle che ci sono (e ci sono!) venissero applicate a tutti, compresi loro e le loro attivita', con uguale metro e uguale rigore?
Se e' solo una questione di nomi o di autoreferenzialita', ci aspettiamo presto anche il circo animalista.
Chiedendo scusa ad animali e clown, non si sa come potrebbero chiamarlo, ma sembra che "bestie" e "pagliacci" gia' non li manchino!...


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FederFauna
Confederazione Europea delle Associazioni di Allevatori, Commercianti e Detentori di Animali
European Confederation of Associations of Animals Farmers, Traders and Holders
Via Goito, 8 - 40126 Bologna
Tel. 895.510.0030 (servizio a pagamento) - Fax 051/2759026

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