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lunedì 17 maggio 2010

Carcere,governo e deputati approvino emendamento di Donatella Ferranti sul ddl Alfano per il rafforzamento del personale civile Dap necessario a completare i percorsi di recupero (educatori e psicologi).



Comunicato del comitato vincitori idonei concorso educatori dap:  sostegno a Donatella Ferranti,PD, governo e deputati approvino emendamento di Donatella Ferranti sul Ddl Alfano per il rafforzamento del personale civile Dap necessario a completare i percorsi di recupero (educatori e psicologi).
 
 
L'on. Donatella Ferranti, capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera,ha ragione da vendere quando dichiara che stanno adesso valutando se aderire o meno alla richiesta di un voto in sede legislativa sul testo modificato del ddl Alfano nel corso dei lavori in commissione e che ci sono ancora troppe questioni aperte fra le quali l'adeguamento del personale del comparto civile dell'amministrazione penitenziaria"necessario a completare i percorsi di recupero (educatori e psicologi). .




Riteniamo infatti che il DDl Alfano non possa passare in sede legislativa senza l'approvazione dell'emendamento proposto dall'Onorevole Donatella Ferranti al Comma 8 bis , in quanto detto emendamento, inerente appunto all'adeguamento del personale civile dell'Amministrazione Penitenziaria, è indispensabile per l'attuazione dell'art. 1 comma 3 dello stesso DDL Alfano .

 Infatti, alla luce degli emendamenti presentati dal governo e già approvati in Commissione Giustizia sul DDL in questione, il Magistrato di Sorveglianza decide sulla relazione di comportamento inviatagli dall'istituto penitenziario che ospita il detenuto.

Pertanto a fronte di una popolazione detenuta che ha raggiunto ormai le 67.500 unità, e secondo i dati resi noti dall'Amministrazione Penitenziaria, riferiti al mese di marzo 2010,a fronte di una carenza nazionale di educatori penitenziari del 44,61% senza l'incremento di organico degli educatori non sarà possibile rispondere tempestivamente all'aumento delle incombenze del personale pedagogico direttamente interessato alla stesura di dette relazioni comportamentali.

Ricordiamo che secondo la vigente normativa penitenziaria, infatti, l'educatore è colui che osserva il comportamento del detenuto, utilizza i dati di conoscenza ed esperienza che altre persone a contatto con i soggetti in osservazione avranno modo di rilevare (Circ. DAP n. 2598/5051), è colui che coordina la propria azione con quella di tutto il personale addetto alla rieducazione ( art. 82 O.P.), formula le indicazioni in merito al trattamento del detenuto (art. 82 P.P., Circ. n. 2625/5078 del 1.8.79, D.P.R. 1219 del 29.12.84, Circ. 3337/5787del 07.02.92), compila e revisiona i programmi di trattamento rieducativo, invia i programmi di trattamento al Magistrato di Sorveglianza per l'approvazione, stende il rapporto di sintesi ( Circ. 3337/5787e Circ. 2598/5051).

La Magistratura di Sorveglianza, dunque, si avvale proprio delle diagnosi e della prognosi dell'educatore, ovvero quella figura professionale definita "tecnico del comportamento", il quale sollecita e promuove - nella materia della tossicodipendenza e alcool dipendenza - la collaborazione e la partecipazione di Regioni Province e Comuni, ASL Comunità Terapeutiche enti e associazioni (Circ. D.A.P. n. 3337/5787), attua ai sensi del T.U. 309 del 1990 il trattamento socio-sanitario e gli interventi di cura e riabilitazione in favore di detenuti e internati sia tossicodipendenti che alcooldipendenti al fine del loro recupero e reinserimento sociale.

Quando il terzo comma del D.D.L. Alfano parla della relazione dell'istituto da inviare al Magistrato di Sorveglianza intende proprio quella relazione di sintesi redatta dall'educatore. Con l'attuale rapporto tra numero di educatori presenti nelle nostri carceri e numero di detenuti, (stando a quanto emerge da uno studio condotto da Carcere Possibile Onlus, ad oggi il rapporto educatore/detenuto è di circa 1 a 1000) non è, e non sarà, mai possibile una corretta applicazione delle previsioni della legge. Attività di osservazione, formulazione di programmi di trattamento, applicazione di questi, valutazione e correzione dei medesimi, raccolta dei dati per l'applicazione delle misure alternative, ecc., senza l'approvazione dell'emendamento citato sono destinate a rimanere sostanzialmente sulla carta se non si arriva a rapporti numerici meno proibitivi, né tantomeno sarà possibile stendere relazioni comportamentali da inviare alla Magistratura di sorveglianza la quale non potendo decidere sul nulla, sarà costretta a rinviare la decisione e a non poter concedere la misura alternativa a cui il DDl suddetto fa riferimento. Senza l'incremento di unità di personale pedagogico la situazione del sovraffollamento carcerario non potrà essere risolta, né potrà trovare soluzione la drammatica situazione in cui versano le carceri italiane. Pochi educatori significa poche relazioni da inviare al Magistrato di Sorveglianza. Pochi educatori significa impossibilità di attuare l'Ordinamento Penitenziario .

Inoltre, l'affermazione del sottosegretario Caliendo sulla mancanza di copertura finanziaria per l'incremento del personale del comparto civile Dap,ed in particolare degli educatori, appare in palese contraddizione con l'emendamento gia' presentato dal governo relativo all'adeguamento di organico della polizia penitenziaria. Non si capisce infatti, quali siano queste ragioni tecniche ostative all'aumento di organico del comparto civile del dap né perché le stesse considerazioni non valgano anche per il Corpo di Polizia Penitenziaria.

 Si evidenzia, per di più, che il "decantato" vulnus di copertura finanziaria può essere sanato attingendo dai fondi della Cassa delle Ammende che secondo quanto disposto dall'art. 129, III comma del D.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, devono essere destinati ai programmi che tendono a favorire il reinserimento sociale dei detenuti e degli internati anche nella fase di esecuzione di misure alternative alla detenzione e non all'edilizia penitenziaria. Qualora il Governo non intenda attingere i fondi necessari dalla Cassa delle Ammende potrebbe, altresì, ricavarli dalle risorse del Fondo Unico Giustizia, visto che il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato il decreto che assegna per la prima volta le quote delle risorse sequestrate alla mafia e i proventi derivanti dai beni confiscati al Fondo Unico Giustizia, nella misura del 50% al Ministero dell'Interno e del 50% al Ministero della Giustizia.

Grazie all'uso di questi fondi non vi sarebbe alcun onere aggiuntivo in quanto gli stessi sono già previsti in bilancio, mentre le imprescindibili ragioni su esposte evidenziano la necessità di un piano straordinario di assunzione di nuove unità di educatori penitenziari, sino alla copertura delle reali esigenze degli uffici ed al completamento della reale pianta organica prevista, da attingersi dagli idonei della vigente graduatoria risultata dal concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di Educatore, Area C, posizione economica C1, indetto con PDG 21 novembre 2003, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 30 del 16 aprile 2004.




Per le ragioni suesposte riteniamo che l'emendamento presentato dall'on. Donatella Ferranti e Schirru sia una vera proposta "bipartisan" che debba necessariamente trovare accoglimento da parte di tutti i deputati a prescindere dal partito politico di appartenza,senza distinzione fra destra e sinistra, e dallo stesso governo per un chiaro e ben preciso impegno di responsabilita'.


Firma

 (membro del Comitato vincitori e idonei concorso educatori penitenziari)


 REFERENTE:

avv. Anna Fasulo
via Torrearsa, 67
91027 Paceco (Trapani)
Cell. 349 2640509








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