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sabato 21 febbraio 2009

IL SALAR DELLO UYUNI Diario di un viaggio in Bolivia. Invito 18 Marzo

 

INVITO


Mercoledì 18 Marzo 2009,

Presso la Libreria BIBLI
Via dei Fienaroli, 28 (Trastevere) - 00153 Roma

A partire dalle ore 18.00

"Il Salar dello Uyuni"

Diario di un viaggio in Bolivia

Il libro che racconta, attraverso immagini, taccuini e disegni, il percorso di turismo sostenibile che il COSV sta realizzando in Bolivia, con le comunità del Salar dello Uyuni e Asur, l'associazione degli Antropologos del Sur Andino.

Ne parlano:

Esteban Almer Catarina – Ambasciatore della Bolivia in Italia

Anna Segneri - Product manager - Sud America - Kel 12

Claudia Cui – Responsabile Sud America del COSV - Solidarietà Italiana nel mondo

Anna Maspero – viaggiatrice, scrittrice e autrice di Guide e libri sul viaggio

C'e un luogo, nascosto da montagne alte fino a 5.000 metri, piatto e bianco; un luogo che quando piove diventa "lo specchio più grande del Mondo"; un immenso lago senza traccia d'acqua, dove galleggiano, nel biancore di un sole troppo vicino, isole ricoperte di altissimi cactus abitate da genti che non amano navigare. Esiste un luogo in cui le giornate scorrono senza altri rumori che il vento, la pioggia, e il passo leggero dei fenicotteri rosa che s muovono tra le lagune dai tanti colori: verde, rossa, azzurro. Esiste questo luogo, e noi l'abbiamo visto; un deserto immenso, di solo sale, dove la vita non pare possibile, senza più punti di riferimento; dove perdersi puo voler dire smarrire la propria strada o il senso (che poi e la stessa cosa)…per sempre.

"Il Salar dello Uyuni"

un libro a cura del COSV-Solidarietà Italiana nel Mondo,

foto di Eduardo Osorio e di Angelita Piattti

Per tutti noi, per i nostri partner boliviani e per le comunita con cui abbiamo lavorato, il termine "Turismo Responsabile" non ha nulla di ideologico, significa semplicemente favorire migliori condizioni di sviluppo - sostenibile - per quelle popolazioni indigene che vivono ai margini di risorse naturali praticamente uniche, anche per bellezza, al punto da rappresentare potenzialmente una vera e propria fonte di ricchezza. Abbiamo avuto la fortuna di costruire insieme a loro un percorso che racchiude in sé tante piccole e grandi tappe, sfide e ostacoli, che sono state percorse una dopo l'altra, recuperando le culture ancestrali delle comunita del Salar. Yura, Colchani, San Juan, Aguaquisa, Atulcha, Inkahuasi sono nomi di localita che purtroppo non raccontano più la forte identita culturale e la ricchezza di tradizioni di chi le abita. Attraverso ricerche, interviste, il recupero delle tradizioni e dei riti che - trasmessi oralmente - rischiavano di perdersi, le abbiamo restituite alle comunita che ne sono ora le legittime proprietarie. Il futuro del turismo nel Salar vorremmo fosse fatto di persone, di uomini e di donne consapevoli, persone che – con dignita e consapevolezza - tornino ad esserne le principali custodi di quell'immenso monumento di sale che un giorno, forse, conobbe la nascita del mondo e che oggi, più brutalmente, rappresenta il più importante giacimento di litio al mondo; quasi la meta delle risorse mondiali, indispensabili per la produzione di batterie per computer e cellulari.

Per informazioni: Laura Cardito 06 85358411 – cell 339-7039756

COSV <cosvngo@tin.it>


MARCANTONIO PINTO VRACA consuntivo danni economici del Blocco Economico del Marocco

Oggi presso la sala meeting del residence Plaza  di Parigi  Marcantonio Pinto Vraca ha presentato in una conferenza stampa i risultati ancora parziali aggiornali al 31 dicembre della CAMPAGNA MONDIALE BLOCCO ECONOMICO DEL MAROCCO.Eccellenti  secondo i dati snocciolati con minuziosa cura e scentifica preparazione .Danni di alcune centinaia di milioni di euro, per un economia ancora piccola come quella del Marocco grandi numeri.Il risultato e' ancora incompleto ma molto incoraggiante.Alcuni gruppi indipendenti stanno realizzando i calcoli mancanti  che completeranno il risultato finale dell'iniziativa (dati aggiornati al 31 dicembre 2008) , saranno presentati dallo stesso promotore della Campagna Mondiale  Marcantonio Pinto Vraca il prossimo mese in una conferenza stampa a New York .L'iniziativa naturalmente continua fino al raggiungimento dell'obbiettivo del miliardo di euro di danno economico ,se' il Marocco  non cambia posizione riguardo alla questione Saharawi anche le iniziative  collaterali  del  Blocco Economico continueranno.
 
Ufficio Stampa

LA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI IN PIAZZA MAZZINI A MODENA

LA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI

In piazza Mazzini a Modena

E' per domenica 22 febbraio, a Modena, l'appuntamento con "Gioventù per i Diritti Umani", progetto dell'Associazione per i Diritti Umani e la Tolleranza onlus. Nella rinomata piazza Mazzini sarà allestito un gazebo da dove verrà distribuito materiale informativo gratuito sui dritti umani e saranno mostrati su grande schermo i 30 diritti in versione video.

Lo scopo della campagna "Gioventù per i Diritti Umani" è di far conoscere e promuovere la Dichiarazione Universale, sottoscritta nel 1948 dalle Nazioni Unite, documento cardine su cui poggiare le basi di una civiltà libera dalla guerra e dall'ingiustizia.

Ispirandosi alle parole dell'umanitario L.Ron Hubbard " I diritti umani devono essere resi una realtà, non un sogno idealistico", con Gioventù per i Diritti Umani si è ha dato vita ad una serie di iniziative per rilanciare i dritti umani a livello internazionale, tra cui la creazione di un DVD dal titolo UNITED, un DVD con i 30 diritti in versione video , una serie di opuscoli che promuovono la Dichiarazione Universale ed una mini serie di lezioni educative intese ad insegnare ai bambini ed ai ragazzi i fondamenti su cui costruire il prossimo domani all'insegna del rispetto e della pace.

Durante la manifestazione chiunque potrà sottoscrivere una petizione popolare affinché vengano intraprese azioni efficaci per far sì che la Dichiarazione Universale venga divulgata, esposta, letta e discussa in primo luogo nelle scuole e negli istituti educativi e che vengano fatti sforzi attraverso l'insegnamento e l'educazione per promuovere il rispetto per questi diritti e libertà, così da assicurarsi che siano riconosciuti ed applicati.

per maggiori informazioni :

www.dirittiumanietolleranza.org
www.youthforhumanrights.org
dirittiumani.mo@gmail.com

MARCANTONIO PINTO VRACA chiarimenti su inchiesta colpo di stato

Comunicato stampa ufficiale di Marcantonio Pinto Vraca
In riferimento alle ultime indiscrezioni sul sequestro di conti a Montecarlo a me' intestati per l'importo di 3,5 milioni di euro che sarebbero serviti per finanziare una parte delle spese del golpe tentato in Guinea Equatoriale, e' di cui io sono al momento indagato come ideatore e organizzatore,la mia cascenza mi impone di chiarire la situazione :
1) Ho sempre confermato che ci sono conti a Montecarlo ed in altri paesi Europei e non, che erano nelle mie disponibilita',
che l'importo complessivo di questi conti e' nettamente inferiore a quanto si dice, complessivamente l'importo e' poco meno di 7 milioni di euro,
che questi soldi servivano per finanziare il blocco economico del paese e non un colpo di stato.
Comunque resto a disposizione degli inquirenti della Guinea equatoriale per chiarire la mia posizione fermo restando che il mio obbiettivo principale e' abbattere la dittatura che soffoca quel paese.
MARCANTONIO PINTO VRACA

Lecce: Scuola vince premio internazionale della cultura


Comunicato stampa
 

Ancora una volta premiati docenti e alunni leccesi - Soddisfatto il dirigente Greco

Al Costa di Lecce il

Premio Internazionale della Cultura

L'Associazione AEDE premia la scuola leccese per il portale

"Discover Salento" realizzato dal prof.ssa D'Errico insieme a dieci studenti

 

 
La bella notizia è giunta questa mattina, l'A.E.D.E. Association Européenne des Enseignants, in persona della vice presidente Clara Minichiello, ha comunicato di aver assegnato all'Istituto Tecnico Commerciale "Costa" di Lecce il "Premio Internazionale della Cultura 2009" - sez. programmazione didattica.
 
Motivo dell'assegnazione del prestigioso premio è la realizzazione e pubblicazione del portale turistico "Discover Salento" (www.discoversalento.org), un'elaborazione originale, interamente in lingua inglese, che per la prima volta presenta il territorio salentino al di fuori del circuito nazionale. Fino ad oggi, infatti, non vi era in rete alcun sito istituzionale che promuovesse in lingua inglese la storia, la cultura, l'arte, i prodotti e le tradizioni di questo particolare lembo di terra italica.
 
I testi sono stati elaborati direttamente in lingua dalla prof.ssa Elisabetta D'Errico, docente dell'Istituto Costa e da sempre appassionata dell'arte e della cultura salentina. La prof.ssa D'Errico ha selezionato località turistiche e storiche, luoghi di interesse artistico e culturale, musei, siti archeologici, insieme a prodotti dell'artigianato e della gastronomia locale, per rappresentare le tante e variegate ricchezze del territorio, in un quadro che risultasse completo e significativo e al contempo accattivante ed invitante.
 
Per quanto concerne, invece, la progettazione grafica del sito e la sua implementazione nel linguaggio Html per la pubblicazione in rete, il lavoro è stato svolto dagli alunni della classe 5B che in questo modo hanno dimostrato ancora una volta di saper applicare praticamente e concretamente le nozioni informatiche apprese in aula. Inoltre, da questo momento in poi, i ragazzi si stanno attivando già per la futura attività di web marketing, ossia stanno raccogliendo migliaia e migliaia di contatti in tutto il mondo e a breve saranno avviate le iniziative di e-mailing e newslettering che avranno lo scopo di invitare tutti a visitare il territorio salentino. Questi i nomi degli alunni che hanno lavorato al progetto: Paolo Anguilla, Giuseppe Barbara, Roberta Bray, Giulia Calogiuri, Pierandrea Folle, Serena Quarta, Federica Rizzo, Francesco Rizzo, Monica Tedesco e Luca Viva.
 
Il prof. Nicola Greco, dirigente della scuola, è oltremodo onorato ed orgoglioso del corpo docente e del lavoro degli studenti per questo ulteriore prestigioso premio. Ancora una volta l'istituto tecnico più antico del Salento ha ricevuto un meritato riconoscimento per tutti gli sforzi compiuti nell'orientare il proprio percorso formativo in direzione delle nuove tecnologie di comunicazione e del turismo
 
L'AEDE (Association Européenne des Enseignants) fondata a Parigi nel 1956, è un'associazione professionale internazionale, senza fini di lucro, che opera nel campo dell'istruzione e della formazione. Tra i suoi obiettivi, l'associazione si propone di adeguare la preparazione professionale e l'azione didattica all'unificazione federale europea, di educare alla pace e alla convivenza democratica nella società europea multiculturale e multilingue e di stimolare la cittadinanza europea attiva e consapevole.

 
 

I.T.C. "Costa"
Piazzetta De Sanctis, 10 - 73100 Lecce
Tel. 0832/306014 - Fax: 0832/303935



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Redazione del CorrieredelWeb.it
www.CorrieredelWeb.it

"NEAPOLITAN BOX" - SALVATORE TULIPANO "UNTITLED 2009"


COMUNICATO STAMPA

"NEAPOLITAN BOX"

a cura di Ciriaco Campus

Artista: SALVATORE TULIPANO

Titolo: "Untitled 2009"

Opera: Installazione

Luogo: Spazio installativo "Neapolitan Box", Aula 2 – Spazio e Comunicazione

Accademia di Belle Arti di Napoli

Inaugurazione: Mercoledì 25 febbraio 2009 ore 11

Periodo: dal 26 febbraio al 3 aprile 2009

Orario: dal lunedì al venerdì ore 10/13

Il giorno 25 febbraio 2009 alle ore 11 si inaugura l'intervento di Salvatore Tulipano nello spazio Neapolitan Box all'Accademia di Belle Arti di Napoli.

"Neapolitan Box" è uno spazio installativo ideato dal prof. Ciriaco Campus all'interno della propria aula di Scultura, per consentire ai propri allievi più interessanti di confrontarsi con lo spazio di una scatola bianca.

Dopo Nicola Uzunovski, il suo Pennacchio Argentato, Riccardo Albanese, Tommaso Cardone, Giulio Del Vecchio, Cristina Rauso, Antonio Patrizio, il gruppo Cerbero, Elpidio Ziello è il momento di Salvatore Tulipano.

Tulipano inserisce all'interno dello spazio del Box un corpo plastico aggettante che si fonde con il volume geometrico del Box stesso, trasformandolo da "contenitore" in opera.

La ricerca di Tulipano ruota da un paio d'anni attorno alla rilettura di quel linguaggio definitosi attorno alla Minimal americana ed europea degli anni '60/'70 con la differenza, rispetto a quella esperienza, di aver aggiunto all'aspetto plastico/oggettuale della scultura una visione più "architettonica", nel senso di opere che si pongono come modelli in scala di costruzioni complesse di grandi dimensioni.

Esempi, in questo senso, sono esposti in uno spazio attiguo al Neapolitan Box.


Quale l'ingiustizia più grande

QUALE L'INGIUSTIZIA PIU' GRANDE?

21 febbraio 2009
Come molti di voi sanno, gli occhi e le preghiere della comunità Baha'i di tutto il mondo, così come altri, sono in questi giorni rivolta verso i perseguitati membri della comunità Baha'i iraniana.

Le persecuzioni si sono intensificate e sono culminate nell' arresto, nove mesi fa, di sette eminenti baha'i, i quali restano in carcere e in grave rischio di essere ingiustamente condannati nei giorni a venire.
In un recente articolo della International Herald Tribune, ufficio ministro degli Esteri britannico Bill Rammell dice, a proposito della persecuzione dei baha'i in Iran: "È difficile non concludere che queste persone sono state detenute esclusivamente in ragione del loro credo religioso o del loro pacifico esercizio del diritto alla libertà di espressione e di associazione ".
La storia delle persecuzioni dei baha'i in Iran risale ai primi giorni della Fede, a metà del 19° secolo - una storia che consiglio vivamente a tutti voi di studiare.
Il nucleo della Fede Bahá'í e il suo scopo finale è l'unità e il benessere dell'umanità.
A dispetto di questo messaggio di pace, il fondatore, Bahá'u'lláh e i suoi credenti, agli inizi sono stati perseguitati con l'esilio, la tortura, la sofferenza e il martirio.
Anche se per molti versi unici, le loro storie di eroismo e di fede, ci ricordano il sacrificio di altri fenomeni simili nella storia dell'umanità.
I fenomeni che ho in mente, in particolare, sono li esempi di tutte le precedenti Manifestazioni di Dio, Insegnanti spirituali di ogni età, che durante la loro vita sono stati sottoposti a opposizione e tortura da parte della leadership contemporanea.
"Non una sola manifestazione di Santità è apparso senza essere stata afflitta dalla smentite, dal ripudio e dalla veemente opposizione delle persone intorno a lui".
- Baha'u'llah
L'opposizione, tuttavia, non ha mai fatto smettere a questi Esseri illuminati di proclamare il loro messaggio di amore e di unità, né è stato in grado di ostacolare la loro enorme influenza di diffondersi in lungo e in largo.
Una ben nota vicenda che testimonia questo è la storia di Gesù Cristo che, quando apparve in mezzo al popolo di Israele, fu sogetto a proteste e false accuse.
Essi erano così ingannati e accecati dal proprio orgoglio e interessi egoistici che non sono riusciti a riconoscere la grandezza del suo messaggio - un messaggio di amore e di armonia.
Anche in questo caso, la loro opposizione non ha impedito il diffondersi della religione e la sua influenza sulle persone in tutti gli angoli della terra, fino ai giorni nostri.
" ... Considerate la difficoltà e l'amarezza della vita dei Rivelatori della Bellezza divina. Riflettete, come, soli di fronte al mondo e a tutti i suoi popoli, hanno promulgato la legge di Dio! ..."
- Baha'u'llah
La stessa ingiustizia ha colpito molti religiosi e altri gruppi che desiderano il bene in tutta la storia del genere umano, e ora ha colpito i membri della Fede Baha'i in Iran.
Una questione che è difficile da capire è il motivo per cui le persone che promuovono la pace, l'armonia e l'unità possano essere ricompensate con le dure ostilità?
La ragione non può essere altro che l'orgoglio, l'ignoranza e l'ingiustizia?
In preghiera per la sicurezza dei baha'i in Iran, baha'i sono invitati a rimanere fermi e cercare ancora di più di vivere quei principi per cui i loro colleghi stanno sacrificando la loro vita:
" Associatevi, o miei amici, con tutte le religioni con gioia e fragranza. Badate di non rendere la Parola di Dio causa di opposizioni o contrasti, o per lo scopo di provocare odio tra di voi. ..".
Negi
http://www.bahaiperspectives.com/current-affairs/2009/02/21/what-injustice-could-be-greater/
foto: Prigione di Baha'u'llah - Akka, Israele
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www.bassanobahai.blogspot.com
www.levirtu.blogspot.com

venerdì 20 febbraio 2009

PIRATERIA INFORMATICA, il male assoluto?

La presente trattazione è il risultato di una serie di personalissime riflessioni su come leggi e tecnologie complottino insieme per costruire un regime protezionistico che favorisca gli interessi di pochi a discapito del diritto di informazione dell'individuo. La criminalizzazione di alcune condotte di condivisione dell'informazione è lo strumento per impedire alla cultura di essere accessibile a hiunque non possa o non voglia pagare. La pirateria non va incoraggiata, né idolatrata, ma è giusto punirla con sanzioni penali?

1) Introduzione: diritto e circolazione delle idee Il diritto è la sovrastruttura di qualsiasi manifestazione

dell'agire umano. Ogni fenomeno sociale ha, infatti, bisogno di essere contenuto all'interno di una architettura normativa che serva ad inquadrarlo e dargli delle regole. Attraverso questo meccanismo è possibile che ogni fatto umano sia compreso ed accettato dalla maggioranza dei consociati. Ciò è accaduto e sta accadendo per l'internet. Ciò è accaduto e sta accadendo per lo scambio di files su reti peer to peer, ovvero il file sharing. A fronte di un sostanziale disinteresse iniziale, 'attenzione del legislatore si è ben presto tramutata in diffidenza verso i sistemi di condivisione, fino a giungere all'attuale criminalizzazione. La questione mai risolta è la seguente: la condivisione di opere protette da diritto d'autore è reato? Forse, posta in tal guisa, la domanda non è pregnante perché la risposta è nelle stessa legge. Condividere opere coperte è reato, non c'è dubbio alcuno. La vera domanda, piuttosto, è se debba essere considerato un delitto condividere liberamente le idee altrui, senza aver previamente ottenuto l'autorizzazione alla diffusione dell'opera di ingegno. That is the question... Per cercare una risposta al quesito, occorre effettuare un piccolo passo indietro. Il primo punto da esaminare è la condizione giuridica dell'idea, ovvero come un'idea viene protetta dal sistema delle leggi attualmente in vigore nel nostro ordinamento interno. D'impulso si può sostenere che l'idea in se stessa non sortisce alcun tipo di rotezione giuridica. Né mai potrebbe. L'idea, infatti, ha una natura meta-fisica ed immateriale che impedisce qualsiasi tipo di limitazione o restrizione. Nessuno può impedire che un'idea, una volta diffusa, possa essere recepita, assorbita ed mmagazzinata da chiunque ne venga in contatto. Non si può, ad esempio, impedire che le emozioni dell'artista musicale trapelino attraverso la sua arte. Tristezza, llegria o collera sono i sentimenti che sostanziano la componente ideativa dell'opera e che non possono essere legati o ristretti. L'unico modo è non far circolare l'opera che li veicola oppure limitarne in qualche modo la circolazione. In effetti, questa è la soluzione adottata per la protezione giuridica del diritto d'autore. L'opera di ingegno, infatti, ha bisogno di un supporto materiale che ne consenta la diffusione. Il supporto materiale è nulla più che un bene passibile di imposizioni giuridiche come qualsiasi oggetto della realtà quotidiana. Su di esso possono essere imposte restrizioni. Il concetto di fondo è questo: siccome l'idea è per sua natura diffusiva ed immateriale, l'unico modo di limitarne la circolazione è quello di porre delle barriere al regime di circolazione del suo supporto materiale. Se non posso fermare l'aria, posso racchiuderla dentro un contenitore ermetico. Questa struttura di protezione ben si è adattata al modello economico imperante per secoli. Stante la sostanziale difficoltà nel riprodurre materialmente un'opera, in passato la duplicazione poteva essere tenuta sotto controllo. Il diritto corrente, dunque, si adattava perfettamente al paradigma commerciale. Il sistema di circolazione delle opere di ingegno si è, quindi, strutturato in senso piramidale. Il singolo autore, infatti, incappava nella insormontabile difficoltà di doversi occupare della distribuzione dell'opera. Molto più agevole, invece, affidarsi a società di intermediazione che, acquisiti di diritti di sfruttamento commerciale dell'opera, si occupassero del "merchandising". Nel tempo, questo sistema ha prodotto la nascita di un oligopolio di "major", ovvero colossi dell'editoria e dell'entertainment che hanno ottenuto il controllo del mercato a livello internazionale. Ovviamente, dal momento in cui la divulgazione delle idee è divenuto un businness, l'imperativo categorico è divenuto la protezione del prodotto commerciale da possibili duplicazioni non autorizzate. Ecco coniato il concetto di copyright, letteralmente diritto di copia, spesso erroneamente associato allo stesso diritto d'autore. In realtà, il diritto di copia è solo un aspetto del poliedrico corpus del DDA. In buona sostanza, le major del mondo dell'editoria e dell'entertainment hanno esercitato pressione sui legislatori internazionali per costituire un sistema di norme che tutelassero gli investimenti nel settore, a detrimento della possibilità che le idee sottostanti l'opera commercializzata potessero liberamente circolare. I primi passi sono stati affrontati in alcuni accordi internazionali (Gatt, Trips) realizzati nell'ottica di imporre ai paesi aderenti alle istituzioni internazionali (Wipo) una legislazione armonizzata a tutela degli interessi dei colossi. Di seguito, la pressione è calata direttamente sui governi locali, imponendo sistemi normativi altamente restrittivi e penalizzanti le condotte ritenute reato. Nel frattempo, però, qualcosa ha sparigliato il campo

di questo beato paradiso monopolistico mondiale. Le tecnologie digitali e l'internet hanno imposto nuovi modelli di circolazione delle idee in cui il supporto materiale diviene un accessorio non sempre necessario. Una rivoluzione. Una rivoluzione che i colossi internazionali non hanno capito o non hanno voluto capire. Dapprima il disinteresse, poi la cautela ed, infine, la demonizzazione Le nuove tecnologie sono pericolose perché consentono a chiunque di ottenere informazioni gratis, di

conoscere senza pagare, di condividere senza pegno. Questo è male e deve essere osteggiato. Si leggono in questa direzione campagne informative pubblicitarie tese a mettere in cattiva luce chi adopera sistemi di condivisione peer to peer, il quale viene esplicitamente identificato in un pericoloso criminale, un asociale che crea danni irreparabili all'intero assetto costituzionale (si veda in questo senso la pagina del sito ufficiale della Business Software Alliance che invita alla delazione dei possessori di software abusivo, reperibile all'indirizzo: http://w3.bsa.org/

italia/segnalazioni/). Nel mentre, oltre i mezzi di comunicazione ed il marketing

demonizzante, le major del settore si sono mosse su due fronti. Uno è quello prettamente tecnologico. L'altro, quello normativo. 2) La risposta al mondo nuovo: Drm ed enforcement del diritto · 2.1 TECNOLOGIA La risposta delle multinazionali al fenomeno di libera condivisione delle opere di ingegno ha tardato a giungere, ma quando è giunta ha colpito nel segno. In primo luogo, vi sono i sistemi tecnici, quindi gli interventi legislativi. Quando parliamo di sistemi tecnologici, parliamo di MTP (misure tecnologiche di protezione) che si sostanziano nei DRM (digital rights management, ovvero gestione dei diritti digitali) e Trusted Computing.

I DRM, in modo molto riduttivo, sono una serie di presidi tecnologici che impediscono (o dovrebbero impedire) l'accesso e/o la duplicazione abusiva dell'opera.

In principio, i primi DRM rappresentavano ostacoli facilmente aggirabili. In seguito, la loro pervasività è divenuta molto più performante, fino a divenire parte

integrante del dispositivo cui vengono associati. Il dubbio è che oggi, nella realizzazione di un nuovo dispositivo informatico, il progetto prenda forma attorno

ai sistemi DRM piuttosto che a ciò che l'apparecchio dovrebbe fare. I DRM sono tanto più efficaci, quanto più ad essi si associ una piattaforma integrata di servizi, e, ad esempio, il download di opere multimediali solo da siti attendibili o la ossibilità di riproduzione limitata nel tempo. La tendenza è, appunto, quella della creazione di tante piattaforme proprietarie quanti sono i protagonisti del mercato, ognuna delle quali non è in grado di comunicare o interfacciarsi con le altre.

Nel mezzo, il normale utente informatico viene spesso abbindolato dalle spettacolari campagne pubblicitarie che decantano le virtù del prodotto, senza minimamente

mettere in luce i limiti dello stesso. Accade, così, che un lettore MP3 non venga riconosciuto dal proprio pc che monta il sistema operativo del concorrente, oppure che il videogioco tanto caro (in tutti i sensi) non giri sulla console rivale.

Il paradosso lo si raggiunge con la cosiddetta regionalizzazione. Il supporto ottico di un'opera multimediale acquistata in Nord America, non funzionerà in Europa e viceversa. In questo caso, un accordo congiunto fra i produttori di hardware consente limitazioni che possono scadere nel ridicolo. Di fatto, chi acquista

negli Usa o in Giappone potrebbe non riuscire a vedere il film tanto agognato.

Il fastidio maggiore lo si raggiunge allorquando un DVD o un CD audio regolarmente acquistato non ne voglia sapere di funzionare sotto il sistema operativo

libero Gnu/Linux. In questo caso, pur possedendone i diritti (pagati a caro prezzo) l'utente viene privato del godimento del bene. Ad ogni buon conto, la presenza di DRM su un supporto digitale può rappresentare un grave ostacolo all'esercizio del diritto di fair use, Ovvero di copia privata dell'originale dell'opera posseduta

previsto dall'art 71-sexies LDA (legge sul diritto d'autore n. 633/41 e successive modifiche). 2.2 DIRITTO Come dicevamo sopra, le major del settore non si sono limitate all'offensiva tecnologica. Hanno intrapreso una decisa azione lobbistica per

piegare le normative nazionali alle loro necessità nel nome della battaglia alla pirateria, particolarmente quella on line. Nel merito della questione giuridica occorre sottolineare come il nocciolo della struttura del diritto d'autore non sia mai stato modificato nel corso degli ultimi anni. Ciò che è stato introdotto ex novo è tutta una serie di disposizioni che limitassero la possibilità di circolazione

delle opere protette. Per i fini di questa trattazione, prenderemo, sinteticamente

ed a titolo esemplificativo, in esame solo due delle leggi di nuova introduzione.

La prima è la legge n. 128 del maggio 2004 che ha recepito il famigerato "decreto Urbani", dal nome del Ministro dei Beni Culturali cui, sconfinando in un campo non suo, è attribuito il merito della norma. L'art 1 della legge ha modificato il testo dell'art 171- bis LDA nelle parole "fine di lucro", che sono state sostituite dall'espressione "per trarne profitto". L'art 171 ter LDA è norma di penalizzazione delle condotte di duplicazione abusiva di opere di ingegno diverse dal software. Con la modifica introdotta dal decreto Urbani, per la prima volta si è abbassata la soglia di punibilità al semplice fine di profitto, piuttosto che ad attività a carattere spiccatamente commerciale. Poche parole, dunque, sono state sufficienti per gettare incertezza sul comune utente di sistemi di file sharing, il quale si è trovato letteralmente esposto alla possibilità di un'azione penale a suo carico per

la condivisione in rete delle opere. La stessa legge, infatti, ha saggiamente provveduto a riconoscere reato nella messa in condivisione di opere attraverso reti telematiche. In un sol colpo, dunque, viene esposto al rischio di un imputazione penale non solo chi della duplicazione abusiva fa commercio su scala rilevante (spesso sotto il controllo di organizzazioni criminali) ma anche chi scarica un CD musicale senza pagarne i diritti e lascia il pezzo downlodato nella cartella accessibile per la condivisione del suo sistema di sharing. Per fortuna, la legge 128/2004 è stata ridimensionata dalla legge 43/2005 che ha reintrodotto il concetto di scopo di lucro. Eppure questo resta un buon esempio di come si creano i pirati.

C'è di peggio. Con la legge 140/2006, l'Italia ha recepito la direttiva comunitaria 2004/48/CE, la cosiddetta Ipred1. Questa direttiva ha un nome che è un programma:

intellectual propriety enforcement directive. La traduzione letterale sarebbe "esecuzione della proprietà intellettuale", ma preferisco di gran lunga tradurre in

"forzatura della proprietà intellettuale". In fin dei conti, lo scopo precipuo è quello. Creare un sistema di norme armonizzato a livello internazionale che consenta a chi si senta leso nel diritto d'autore di attivare a sua tutela una serie di percorsi giudiziari agevolati. Grazie alla Ipred1 ed al suo recepimento interno, un

soggetto internazionale dell'entertainment, la società tedesca Peppermint, ha potuto incaricare una società svizzera affinché invadesse i sistemi peer to peer di file traccianti che individuassero gli scaricatori abusivi delle opere di cui Peppermint è detentrice dei diritti. Così, in Italia, circa 4.000 persone si sono viste recapitare una richiesta di risarcimento per aver scaricato, senza permesso, opere protette di cui la Peppermint deteneva i diritti di sfruttamento economico. Alcuni di questi malcapitati sono stati trascinati dinnanzi al Giudice del Tribunale di Roma per ottenere dal rispettivo internet access provider i dati relativi l'intestazione dell'utenza telefonica corrispondente agli indirizzi IP tracciati.

In buona sostanza, questo caso (primo in Italia) ci mostra come la modifica della legislazione in senso esclusivamente favorevole ai giganti possa portare alla caduta dei diritti digitali individuali. Fra questo il primo ad essere messo in discussione è quello dell'anonimato in rete. C'è ancora di peggio. Nel maggio di quest'anno, il parlamento europeo ha approvato la direttiva Ipred

2). Si è trattato di una mossa a sorpresa. Difatti, è stata adottata una procedura accelerata che non prevedeva

il confronto in aula. Evidentemente, l'esperienza del movimento popolare che ha affossato la direttiva sul brevetto di software ha lasciato il segno. La Ipred2 apre scenari ancora più allettanti ai soggetti che si ritengono potenzialmente lesi nel proprio diritto d'autore. Costoro, infatti, potranno munirsi di agenzie di monitoraggio delle attività criminali di condivisione che affiancheranno le autorità nazionali preposte. Il tutto dovrebbe essere limitato alle attività su scala

commerciale, anche se la direttiva non chiarisce il senso dell'espressione "scala commerciale".

3) A chi appartiene l'idea? Questo resoconto è solo una sintesi del vasto panorama che involge l'argomento. In realtà, la questione è estremamente complessa e tocca ognuno di noi. La combinazione dei sistemi DRM con le normative

vigenti ed a venire è letale per le ambizioni di crescita della collettività digitale. Ciò che oggi consideriamo normale, accessibile e gratis, domani sarà copyrighted e sottoposto a severi, insormontabili vincoli. Eppure, il tema iniziale non è stato in alcun modo scalfito da tutto ciò che è emerso nel corso della trattazione. Condividere le idee può essere considerato un reato? Per rispondere a questa domanda occorre muoversi seguendo differenti approcci. Il primo è legato alla sociologia del diritto: condividere opere di ingegno senza autorizzazione è avvertito come comportamento socialmente riprovevole? La violazione delle norme che presidiano la tutela del diritto d'autore non è certamente una fattispecie scendente

dal diritto naturale. In parole povere, non mi pare che si possa dire che ogni uomo ha nel suo animo la percezione dell'illiceità di una condotta di tal verso. Pensiamo ad un individuo che proviene da una parte del mondo nella quale il problema del file sharing non è minimamente avvertito. Costui, sicuramente, saprà nel profondo intimo della sua persona che uccidere costituisce reato. Egli, dunque, associa un disvalore innato all'atto dell'uccisione di un suo simile. Non credo, però, che si possa dire lo stesso della condivisione di opere. Lo stesso diritto d'autore altro non è che una fictioiuris, una finzione giuridica. La legislazione moderna pretende, dunque, di associare alla violazione di una finzione giuridica una sanzione penale, anche particolarmente pesante. Il fatto, poi, che il diritto d'autore nasca come artifizio

giuridico, ci dice dell'altro. Nessuno, infatti, può materialmente dirsi padrone di

un'idea. Einstein è padrone dell'idea sottostante alla teoria della relatività?

I Depeche Mode sono padroni delle sensazioni che hanno generato con la canzone "Enjoy the silence"? La risposta è immediata: no! Nel momento in cui l'idea viene divulgata, essa diviene parte della persona che la recepisce. In un certo senso, si potrebbe placidamente affermare che l'idea non è di chi la proclama, ma di chi la riceve. C'è dell'altro. Nessuna idea, per quanto originale e creativa, è frutto di un'improvvisa ed estemporanea esplosione dell'ingegno dell'autore. Egli, infatti, è sempre debitore di ciò che altri hanno pensato ed intuito prima di lui. In altre parole, ogni atto di pensiero, per quanto innovativo e rivoluzionario, deve qualcosa a quanto già esistente. Nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma.

Anche le idee. In ragione di ciò, il tributo che ogni singolo autore deve agli autori che lo hanno preceduto nella stessa corrente artistica, branca scientifica o tecnica, è sicuramente maggiore di quanto costui ritenga di poter lucrare dalla sua "originale" espressione di pensiero. Ma c'è ancora di più. Ogni idea rappresenta un contributo per la collettività. Un piccolo mattoncino che contribuisce alla crescita

individuale e collettiva dell'uomo. Questo fattore di sviluppo è costituzionalmente garantito. Esso è un elemento di promozione della crescita che non può e non deve essere contenuto dal pur meritevole interesse del singolo o di singoli individui.

Il valore della libertà di iniziativa economica, dunque, non potrà che essere recessivo rispetto il bene della collettività rappresentato dalla conoscenza, valore

che lo Stato deve proteggere ed incentivare per l'incremento della scienza e delle arti. Tutto ciò, sia ben chiaro, non ha nulla a che vedere con la legittima aspirazione a che il frutto dell'ingegno sia degnamente retribuito. Il problema non è quello di pagare o non pagare i diritti. Il problema è se sia giusto affibbiare quattro anni di carcere a chi condivide file multimediali senza autorizzazione.

Anche dal punto di vista della giustizia penale, appare oltremodo iniquo che il soggetto che condivide opere on line sia trattato più severamente del truffatore

comune o di altri delinquenti. Come detto, spesso difetta la consapevolezza di

intraprendere una condotta penalmente sanzionabile, perché detta condotta non è percepita come tale né a livello individuale che collettivo. Per quanto sia consapevole di tutta questa trama normativa, io stesso stento a riconoscere in condotte di condivisione fattispecie penalmente rilevanti. Difetta, infatti, quel grado di disvalore che usualmente si associa ad una fattispecie criminale universalmente avvertita.

4) Il paradosso del sistema: autore ed intermediario In realtà, l'attuale stato della normazione è teso alla tutela di interessi molto particolari e molto mirati.

Quali?

I soggetti protagonisti del mercato dell'editoria e dell'entertainment sono fondamentalmente autori, intermediari ed utenti. Esaminiamo la prima categoria. Cos'è un autore? Per autore deve essere inteso il soggetto che realizza un'opera di ingegno che abbia un carattere di novità e creatività. Autore è colui il quale riesca a tradurre in segni, espressioni o suoni l'idea o il sentimento che ad essa si associa. Risulta evidente che l'artista animato dall'amore per l'arte (art for art sake, diceva Oscar Wilde) abbia tutto l'interesse a che la sua opera abbia la maggior diffusione possibile. Copie illegali di film vendute sulle bancarelle Non credo che ad Omero importasse molto il fatto che tutto il mondo a lui successivo potesse liberamente declamare i versi dell'Iliade. La stessa Odissea può essere letta come una sorta di guida ante litteram delle civiltà mediterranee. A nessuno è mai venuto in mente di limitarne la diffusione. Ad ogni buon conto, non sfugge il fatto che per ottenere la massima diffusione di un'opera sia necessario

affidarsi a terzi intermediari che si occupino esclusivamente della distribuzione del supporto materiale della stessa. Questi intermediari acquistano il diritto di sfruttamento commerciale dell'opera e ne divengono, a tutti gli effetti, unici titolari. Questi soggetti, inoltre, sono spesso beneficiati da una serie di altri diritti che gravitano attorno al diritto d'autore (i cosiddetti diritti connessi), quali in diritto del produttore di fonogramma o di opere cinematografiche, oltre che degli interpreti ed esecutori. Va da sé che siano proprio costoro ad essere maggiormente colpiti dalla condivisione di file. Sono questi i protagonisti della battaglia alla pirateria. Questi i padroni della conoscenza che intendono mettere i lucchetti all'informazione. Creare barriere per impedire la duplicazione, infatti,

ha come effetto collaterale la costruzione di barriere all'accesso della conoscenza le cui chiavi sono accessibili a chi può permettersi il pagamento delle pillole di informazione. Pay per use. Scenario futuro molto fosco, nel quale la società si articolerà per censo e chi potrà pagherà il diritto ad un futuro migliore. L'era dell'accesso è appena iniziata. Forse non per tutti, però.

5) Conclusione

Il guazzabuglio di idee che ho riversato in queste pagine altro non sono che una personalissime considerazioni su un tema di grande respiro ed importanza che, però, appare essere sconosciuto ai più. In realtà, la questione della proprietà ntellettuale e delle restrizioni ad essa imposte è un tema di strettissima

attualità ed inciderà notevolmente sui futuri assetti della società. Per questo motivo, discuterne e rendere pubblica la battaglia sotterranea che coinvolge

ognuno di noi è il miglior modo per non essere impreparati a ciò che verrà.

Il futuro, infatti, si paventa quanto mai oscuro. Gli interessi di pochi sono in grado di condizionare la vita della collettività, impedendo di fatto e di diritto

l'accesso alla cultura ed all'informazione per chi non potrà permetterselo.

Ma non tutto è perduto. Con l'affermarsi del software libero e dell'open content,

infatti, si sono imposti nuovi modelli di divulgazione delle idee.

Il paradigma della privatizzazione può essere superato dalla liberalizzazione delle idee: l'interesse precipuo dell'autore non è più quello di chiudere, ma di

aprire agli altri il risultato del suo processo creativo. Le limitazioni, in questi casi, sono viste con pregiudizio in quanto non consentono la rapida diffusione del

contenuto ideativo dell'opera. Molto interessante il fatto che, sulla scia di questi

nuovi modelli di distribuzione, possano svilupparsi nuovi modi di concepire il mercato dell'editoria, del software e dell'intrattenimento. Il rapporto autore-utente, infatti, non ha bisogno di essere mediato in alcun modo da parte di soggetti

terzi. Anzi, nella maggior parte dei casi alla distribuzione dell'opera non sarà legato un vero e proprio compenso economico. In definitiva, il movimento FLOSS ed Open Content insegna che la restrizione della circolazione delle opere non è sempre conferente con gli interessi degli autori. Certamente non lo è mai con gli interessi dei fruitori. Lo scambio di opere protette dal diritto d'autore, dunque, non ha ragione di essere considerato reato penale. Solo le ambizioni economiche dell'autore, semmai,avrebbero titolo per essere reclamate in sede civile. Ma questo non comporta ipso iure che chi condivide conoscenza senza trarne profitto diverso dalla sua crescita spirituale debba essere considerato un criminale. La risposta, dunque, è chiara: condividere cultura non è reato!

Nuccio Cantelmi Presidente Hacklab Catanzaro


Postato da Andrea CANTELMI Emarketer


MARCANTONIO PINTO VRACA indiscrezioni su inchiesta Golpe

Ulteriori indiscrezioni sono trapelate su l'inchiesta del presunto golpe in Guinea Equatoriale che coinvolge Marcantonio Pinto Vraca nel doppio ruolo di ideatore ed esecutore in conbutta con un manipolo di "mercenari" questo il termine usato dal giudice isruttore di Malabo. Informatori dentro la procura ci informano che sarebbero stati sequestrati in una banca di Montecarlo due conti con depositi per 3,5 milioni di euro nella disponibilita' di Marcantonio Pinto Vraca che secondo le fonti sarebbero serviti per il pagamento di 60 mercenari e il noleggio di 4 aerei bombardieri da utilizzare nel mancato colpo di stato.Abbiamo cercato l'interessato per sapere la sua opinione su queste nuove notizie ma lo stesso attraverso la sua segreteria ci ha comunicato che per il momento preferisce non rilasciare nessun commento.
Ufficio Stampa

Giornata Internazionale della Lingua Materna ed Esperanto

Gli esperantisti sostengono la Giornata Internazionale della Lingua Materna - 21 febbraio 2009.

Come affermato da Koichiro Matsuura, direttore generale dell'Unesco," più del 50% delle 7000 lingue parlate nel mondo rischiano di scomparire nel corso di qualche generazione. Attualmente meno di un quarto di esse viene usato nelle scuole e nella rete e la maggior parte è usata solo sporadicamente. Migliaia di lingue - sebbene usate come mezzo di comunicazione quotidiano da vaste popolazioni - sono assenti dai sistemi educativi, dai mezzi di comunicazione, dalle pubblicazioni e dalla vita pubblica in generale".

I parlanti della lingua internazionale neutrale, esperanto, condividono il timore che l'umanità debba presto affrontare un impoverimento culturale disastroso. Questa perdita della diversità linguistica (che avviene molto più rapidamente della perdita della diversità biologica) ha già ispirato dei programmi internazionali come l'Educazione per Tutti (EpT) e si ritrova anche negli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OSM) approvati dalle Nazioni Unite nel 2000.

La Federazione Esperantista Italiana crede che il sostegno della lingua materna giochi un ruolo essenziale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile, che tutti si ripromettono. Noi siamo perfettamente d'accordo che è necessario sviluppare e realizzare "politiche linguistiche che permettano a ogni comunità di usare la propria lingua materna il più ampiamente e frequentemente possibile, anche nell' educazione, e di apprendere altresì una lingua regionale o nazionale ed una lingua internazionale".

La situazione italiana a questo proposito non è delle migliori in considerazione della diminuzione di prestigio internazionale e di uso dell'italiano nell'ambito dell'Unione Europea, a cui si aggiunge una politica di insegnamento delle lingue straniere nelle scuole italiane che, in dispregio delle direttive europee sull'insegnamento delle lingue, tende a ridurle al solo inglese in omaggio ad una idea di mercato globale già in declino.

Come rappresentante della comunità dei parlanti della lingua internazionale esperanto, comunità diffusa in tutto il mondo e che per più di un secolo ha presentato un esempio di efficace comunicazione interculturale, la Federazione Esperantista Italiana riafferma il suo deciso convincimento della necessità di un plurilinguismo di alto livello basato sulle lingue materne, su una pluralità di lingue straniere ed invita tutti a studiare i meriti della lingua internazionale esperanto come soluzione sostenibile nel lungo periodo per una comunicazione equa in Europa e nel mondo.

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Esperanto Italia - FEI

Via Villoresi, 38, 20143 Milano
www.esperanto.it, ufficio.stampa@esperantoitalia.it
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DIETERICH BUXTEHUDE: l'opera omnia per organo in 10 concerti di Simone Stella a Firenze

Partirà il 1 marzo 2009 il ciclo di 10 concerti con tutte le opere per organo del grande compositore barocco Dietrich Buxtehude eseguite dal giovane organista Simone Stella sull'organo Tamburini della storica Chiesa di Orsanmichele a Firenze.

Sarà Simone Stella il protagonista di questa maratona organistica, accolta dai Vespri Musicali della chiesa di Orsanmichele a Firenze, che prevede l'esecuzione integrale di tutte le opere per organo del grande compositore danese Dietrich Buxtehude (1637 – 1707).
I concerti cominceranno con la 1^ domenica di quaresima del 2009 (1 Marzo) e si concluderanno con la festività del Corpus Domini del 2010 (6 giugno). I concerti avranno sempre luogo alle ore 17,30 e saranno ad ingresso libero.


Di seguito il calendario dell'evento con i numeri d'opera che saranno eseguiti in ogni data:

2009

1 Marzo
BuxWV 140, 145, 177, 178, 180, 185, 201, 203, 212


26 Aprile BuxWV 141, 149, 161, 166, 198, 210

21 Giugno BuxWV 138, 148, 158, 165, 186, 199, 200, 208, 209

30 Agosto BuxWV 139, 146, 150, 159, 187, 215, 219, 220, 221

11 Ottobre BuxWV 155, 160, 162, 167, 168, 171, 176, 189, 213

22 Novembre BuxWV 137, 147, 152, 163, 182, 191, 192, 197, 211, 223


2010


31 Gennaio BuxWV 76, 156, 170, 188, 195, 202, 222

7 Marzo BuxWV 136, 153, 157, 172, 173, 174, 184, 204, 205, 206, 224

25 Aprile
BuxWV 142, 144, 151, 181, 183, 190, 193, 194, 196, 225

6 Giugno BuxWV 143, 164, 169, 207, 214, 218

Nato a Firenze nel 1981, Simone Stella ha studiato pianoforte al Conservatorio "L. Cherubini" di Firenze con Rosanita Racugno, perfezionando successivamente i suoi studi pianistici con Marco Vavolo. Dopo aver studiato organo a Firenze con Mariella Mochi , Alessandro Albenga e Matteo Imbruno, clavicembalo a Roma con Francesco Cera, e improvvisazione organistica a Cremona con Fausto Caporali e Stefano Rattini, ha frequentato numerosi corsi e seminari tenuti da docenti di fama internazionale.

Nel settembre del 2008 ha ricevuto da Gustav Leonhardt il Primo Premio assoluto al Concorso Organistico Internazionale "Agati-Tronci" di Pistoia. E' risultato anche vincitore per due anni consecutivi del Primo premio al Concorso Organistico "Alessandro Esposito" di Lucca. Simone Stella mantiene un'intensa attività concertistica, specialmente come solista, in Italia, Spagna, Germania, Paesi Bassi e Danimarca. Il suo repertorio include musica per clavicembalo e organo di ogni epoca storica compresa la musica contemporanea.

E' attivo come compositore di musica strumentale sia per strumenti solisti che per formazioni da camera, oltre a lavorare a edizioni urtext gratuite di opere per strumenti a tastiera di compositori rinascimentali e barocchi. E' stato organista titolare della storica Chiesa di Orsanmichele in Firenze. Incide per le etichette discografiche ClassicaViva e OnClassical.

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Chiusura:
Simone Donati
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FOTO ALTAVOX PARTY, sab 21/2 al Viper Theatre Firenze

FOTO OSPITI ALTAVOX PARTY

Approda sabato 21 febbraio
al Viper Theatre di Firenze
l'Evento Internacional de Musica Elettronica

In consolle
PIER BUCCI (Cadenza/Crosstown Rebel - Santiago, CL)
ERIC SNEO (Master of Disaster - Frankfurt, DE)
MAX D. BLAS (Minimize Rec. - Venezia, ITA)
ATHOS (Alchemy Rec. - Firenze ITA)
e tanti altri guest


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Altavoz, Intooitiv, Viper Theatre e Decibel

presentano

Sabato 21 febbraio – ore 22 – ingresso 15 euro
VIPER THEATRE – Via Lombardia/via Pistoiese – Le Piagge – Firenze
AltaVoz party
Evento Internacional De Musica Elettronica
3 SALE – 8 DJ SET – 4 LIVE – 3 VISUAL SHOWS

PIER BUCCI (Cadenza/Crosstown Rebel - Santiago, CL)
ERIC SNEO (Master of Disaster - Frankfurt, DE)
MAX D. BLAS (Minimize Rec. - Venezia, ITA)
ATHOS (Alchemy Rec. - Firenze ITA)
NOIZE FX (Decibel - Firenze, ITA)
THE CLOVER (Firenze, ITA)UAUI & PONZ (Nothing Inc. - Firenze, ITA)
NUMA CREW (Firenze, ITA) ALESSANDRO MARCHETTI (Firenze, ITA) IGLOO
(Firenze, ITA) KOOLMORF WIDESEN (Firenze, ITA) JEAN & PIERA (Firenze, ITA)

VISUAL: PORNOROBOTZ – INFLUX – CLEAR* Video

AltaVoz è l'happening di musica e cultura elettronica che negli ultimi 2
anni è riuscito ad imporsi sul panorama nazionale ospitando i migliori
nomi della scena internazionale, accompagnati dai nuovi talenti della
scena locale e nazionale. Visto il clamoroso successo dei recenti
appuntamenti veneziani e bolognesi, sabato 21 febbraio 2009 Altavoz
sbarca in Toscana con un evento a cadenza mensile, ospitato dal Viper
Theatre di Firenze.
La caratteristica del format di AltaVoz sta nel non voler privilegiare
un genere a discapito degli altri, ma quello invece di proporre
all'interno di un'unica serata diversi spazi dedicati alle varie
sfaccettature della musica elettronica, dalle sonorità più dancefloor
fino alle performances più sperimentali.
Nell'evento fiorentino saranno infatti 3 le sale Viper impiegate:
la Main Room sarà dedicata alla minimal e alla house e ospiterà il live
di PIER BUCCI talentuoso dj cileno esploso nel 2006 con il suo primo
album "Familia" su Crosstown Rebels, un autentico capolavoro che vanta
al suo interno la hit "Hay Consuelo". Il suo stile è maturo e personale
e fonde in sé la scuola minimale di Plastikman fino alle sonorità
mutuate da Chicago e Detroit, passando per atmosfere latin-techno, un
uso sapiente di sonorità vintage e una onnipresente influenza dei
quattro robot di Dusseldorf.
Il suo live sarà preceduto dai set di Athos, Max de Blas, Uaui e Ponz e
dal live di The Clover.
Il Bunker sarà dedicato alla techno con la performance di ERIC SNEO
musicista tedesco famoso per le sue live performance con ben 3 consolle,
per combinare effetti sonori, voci robotiche e live drumming. Oltre alle
innumerevoli produzioni con le proprie etichette, Eric Sneo ha
realizzato dischi per altre label quali Kiddaz FM, Overdrive,
Compressed, Le Petit Prince, Terminal M e la mitica CLR e ha avuto modo
di remixare brani per Mauro Picotto, Chris Liebing, Rush, Hertz, Moskwa
TV, Venguard, Monika Kruse. L'artista può inoltre vantare la residenza
in uno dei più famosi techno club tedeschi, The Palazzo, dove ha avuto
modo di dividere la consolle con mostri sacri come Chris Liebing, Rush,
Monika Kruse, Jeff Mills, Sven Väth, Thomas Schumacher, dai quali
imparirerà moltissimo. La sua performance sarà preceduta dalle dj set di
Noise FX, Alessandro Marchetti, e Jean & Piera.
Infine, la Third Room dove l'elettronica sperimentale e la Dubstep
troveranno sfogo con le performance dei fiorentini Numa Crew, Igloo e
Koolmorf Widesen.

AltaVoz vuole inoltre promuovere la cultura elettronica in tutte le sue
forme. Per questo motivo, nel pomeriggio dello stesso giorno,
organizzerà un corso di Ableton Live, uno dei più diffusi software per
la produzione e le performances dal vivo di musica elettronica.


INTOOITIV PRESS OFFICE
Lorenzo Migno - press@intooitiv.com - www.intooitiv.com - +39 339 4736584


www.viperclub.eu

Programma Viper Theatre 2009
Questo programma annulla e sostituisce i precedenti. Inizio spettacoli
ore 22 salvo diversa indicazione. Prezzo biglietti variabile a seconda
della serata (0/15 euro). Sabato Progetto 33: ingresso 10 euro fino alle
ore 24, a seguire 15 euro con consumazione/10 euro con consumazione
(donna). Ove non specificato, biglietto da definire. Prevendite
www.boxol.it www.ticketone.it e presso la cassa del Viper.

Venerdì 27 febbraio 2009 - ROY PACI DJ-SET + ALTER*NITE – 5 euro
Sabato 28 febbraio 2009 – Progetto 33 feat. HUGO (Tuning Spork Records)
Venerdì 6 marzo 2009 - ALTER*NITE feat. NINJA DJ (SUBSONICA) - 5 euro
Sabato 7 marzo 2009 – Progetto 33: JOSEPH CAPRIATI – dj-set
Giovedì 12 marzo 2009 – ANIMAL COLLECTIVE in concerto – 20 euro
Venerdì 13 marzo 2009 - Queer Aboard - 8/5/4 euro
Venerdì 20 marzo 2009 - ALTER*NITE + BARCOLLO MA NON MOLLO – 5 euro
Sabato 21 marzo 2009 – Progetto 33 feat. KRAKATOA, SAMUEL + PISTI - dj-set
Giovedì 26 marzo 2009 - THURSDAY NIGHT METAL: "AC/DC Animal Party"
Venerdì 27 marzo 2009: BUGO in concerto – 5 euro
Venerdì 3 aprile 2009 - Queer Aboard - 8/5/4 euro
Venerdì 10 aprile 2009: PROIETTILI BUONI in concerto – 8 euro

Programma Le Nozze di Figaro
Questo programma annulla e sostituisce i precedenti. Prevendite
www.boxol.it www.ticketone.it. Info www.lenozzedifigaro.it

Lunedì 16 marzo c/o Saschall – ore 21 – SKA P (supporter Asian Dub
Foundation) - 25 euro
Giovedì 26 marzo c/o Auditorium Flog – ore 21.30 - J AX –18 euro


Viper Theatre
centro polifunzionale per le arti
via Lombardia/via Pistoiese - Le Piagge – Firenze
tel 055.318231 – fax 055 3028229 www.viperclub.eu
Uff stampa: Marco Mannucci cell 3477985172 – mannucci@dada.it -
agendasetting@dada.it

CARNEVALE MASCHERATO Sabato 21 febbraio 2009@Teatro Storico di Osteria Nuova

Associazione Culturale Cambiamusica! - Firenze

Comunicato Stampa/Invito


Sabato 21 FEBBRAIO ore 21,30
TEATRO STORICO di Osteria Nuova
c/o circolo S.S.A.Resistente
via Roma 448 Bagno a Ripoli - Firenze sud


Carnevale ° Mascherato
Festa in maschera 'a sorpresa'


SPECIAL GUEST
Sedicioredisonno + The E.A.T.S.
IN CONCERTO

a seguire
DJ set
fino a tarda notte con
RUSPADIGGEI


INGRESSO 5 EURO se MASCHERATI - 8 EURO al NATURALE
riservato soci ARCI

BEVUTE A PREZZI POPOLARI!


Questo sabato 21 febbraio al Teatro Storico di Osteria Nuova Festa di Carnevale in maschera: morbide sorprese, burle, scherzetti, dj-set fino a tarda notte ed un doppio concerto live con i newborns Sedicioredisonno ed i The E.A.T.S!

> Sedicioredisonno nasce agli inizi del 2008 ispirandosi al panorama musicale fiorentino di inizio anni ottanta, a quando sull'onda new wave dei The Cure,The Smiths e Joy Division, nascevano gruppi come Litfiba e Diaframma che cominciarono così le loro poi fortunate carriere musicali.
Dal look un pò retrò ma con un sound proprio e originale, il gruppo si è recentemente esibito al Teatro Saschall di Firenze ed è composto da:
FRANCESCO BONDI: chitarra, cori, synth - LORENZO BRUNETTI: batteria, pulsazioni elettroniche/drum machine - MARCO CAROCCIA: sax, voce, synth - SIMONE NALDI: basso, cori.
www.myspace.com/sedicioredisonno

> The E.A.T.S , altra 'new entry' fiorentina, è un gruppo pop-rock di 5 elementi con una suadente voce femminile.


!!! ATTENZIONE !!!

Lanciamo un appello! Vorremmo che la "nostra" Casa del Popolo, ma anche tutte le altre, continuassero ad esistere ed essere punti di riferimento per il territorio, per le persone, per i giovani talenti che vi trovano un palco per esibirsi e comunicare al loro interno...Vogliamo anche ringraziare tutti i gruppi musicali, teatrali, artistici, che si sono alternati in questi anni durante le serate ed i festival, lavorando con gli operatori e tecnici volontari, creando così la storia recente della Casa del Popolo di Osteria Nuova, che si è ispirata alla tradizione del volontariato popolare che l'ha fatta nascere. Ora che la crisi sta mettendo tutti in difficoltà, anche le case del popolo hanno bisogno di aiuto, siamo in grado di farle continuare ad esistere solo se riusciamo a mantenerne intatta l'idea, il significato, il ruolo, per questo pensiamo che si possano trovare le giuste risorse tramite il volontariato, la partecipazione, lo stare insieme e la progettazione comune degli spazi, delle iniziative, del nostro tempo libero... Tanti ci confondono ancora per un "locale", ma noi vorremmo essere più parte di una comunità in movimento, siamo tanti, ma ora dobbiamo essere di più, vogliamo che tutto il nostro lavoro e soprattutto quello di quest'inverno, serva a far sì che la Casa del Popolo rimanga viva, attiva, attenta al ricambio di persone e allo scambio di idee, crediamo in una grande rete di Case del Popolo su tutto il Territorio Toscano, crediamo che con una stagione piena di iniziative culturali di livello, si possa mettere in pari tutti i nostri conti economici, perlomeno quelli che ci faranno restare aperti, grazie ad un tesseramento ARCI/sottoscrizione che trovi una sua naturale finalità in questo processo e dalla presenza di più persone possibile alle nostre attività!!!


Ci scusiamo per la momentanea interruzione del sito
per maggiori informazioni
www.myspace.com/cambiamusica


Sabato 21 febbraio ore 21,30
Teatro Storico di Osteria Nuova

c/o Casa del Popolo S.S.A.R.
via Roma 448
Bagno a Ripoli
Firenze
info: 3389180725
Servizio bar e Ristorante
Per prenotazioni 055620832
Ingresso 5/8 Euro soci ARCI

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Associazione Culturale Cambiamusica! - Firenze eventi, promozione e sviluppo culturale

Presidente Marco Vitolo 3285829638
Direzione Artistica Domenico Luca Longo 3389180725
Comunicazione Rachele Ronchi 3495767654
web: www.cambiamusica.net - www.myspace.com/cambiamusica
e-mail: cambiamusica@email.it - cambiamusica.firenze@gmail.com

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