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lunedì 12 gennaio 2009

IL BENE E IL MALE nel Giardino dell'Eden

ADAMO ED EVA.
I nostri progenitori.
La città natale della vergogna e del frutto proibito, il serpente satanico e donna tentatrice. Forse uno dei più famosi racconti biblici di tutti i tempi. Sicuramente il più popolare.
Ma, che cosa significa in realtà? Quali sono i valori da cogliere e imparare da questo aneddoto?
Una interpretazione letterale di tale racconto dimostra di non raggiungere il numero giusto. Da un punto di vista scientifico, è ben documentato e dimostrato che gli esseri umani sono esistiti su questo pianeta sotto altre forme o in altre evoluzioni molti anni prima della comparsa del Signor Adamo e della Signora Eva.
Da un punto di vista biologico, il popolamento del pianeta sembra miracoloso se effettivamente avviato da due che hanno fatto sposare i propri figli.
Da una visione spirituale, la decisione di un Dio che punisce perpetuamente generazioni della sua creazione per i peccati dei primi due, è considerato un pò infantile, se non addirittura crudele. Chiaramente, questa storia non è inteso letteralmente.
Uno dei primi Bahá'í di origine cristiana ha chiesto ad Abdu'l-Baha, il figlio del fondatore della Fede Bahá'í, il vero significato di questa allegoria. Egli ha spiegato che la storia di Adamo ed Eva ha significati diversi. Eccone una per quanto riguarda la simbologia dei principali "protagonisti" di questa storia (Adamo, Eva, l'albero del bene e del male, il serpente, e l'albero della vita):

"Adamo significa lo spirito dell'Uomo ed Eva la sua anima. Poiché in alcuni passi dei Libri Sacri dove si accenna alla donna, essa viene rappresentata come l'anima dell'uomo. L'albero del bene e del male significa il mondo umano; poiché il mondo spirituale e divino è pura bontà e luminosità, ma nel mondo umano la luce e le tenebre, il bene e il male, esistono come condizioni opposte.

Il significato del serpente è l'attaccamento al mondo umano. Questo attaccamento dello spirito al mondo umano condusse l'anima e lo spirito di Adamo dal mondo della libertà al mondo della schiavitù e fu la causa per cui egli si volse dal Regno dell'Unità al mondo umano. Quando l'anima e lo spirito di Adamo entrarono nel mondo umano, egli uscì dal paradiso della libertà e cadde nel mondo della schiavitù. Dalle vette dell'assoluta purezza e bontà, egli entrò nel mondo del bene e del male.

L'albero della vita è il più alto grado del mondo dell'esistenza: la posizione della Parola di Dio, e la Manifestazioni Universale. Pertanto, tale posizione è stata mantenuta e l'apparizione della più nobile Manifestazione suprema, è divenuta evidente e chiara. In quanto la posizione di Adamo nei riguardi dell'apparizione e manifestazione delle perfezioni divine, era in condizione embrionale; la posizione di Cristo fu la condizione della maturità e dell'età della ragione, e il sorgere del Più Grande Astro custituiva una condizione di perfezione dell'essenza e delle qualità. Questo è il motivo per cui nel supremo Paradiso l'albero della vita esprime il culmine dell'assoluta purezza e santità - vale a dire, della Manifestazione Divina Suprema. Dai giorni di Adamo fino ai giorni di Cristo, si parlò poco della vita eterna e delle perfezioni celestiali universali. L'albero della vita era la posizione della Realtà di Cristo, per mezzo della sua manifestazione esso venne piantato ed ornato con frutti imperituri". (Abdu'l-Baha, Lezioni San Giovanni d'Acri pp. 161/2, Casa Editrice Baha'i)

In termini laici, Adamo ed Eva sono una realtà che rappresentano Adamo il fisico ed Eva la sua anima. L'albero del bene e del male, è proprio questo che esiste nel mondo, un mondo pieno di dualità, in contrapposizione al mondo spirituale di Dio - che è solo bene. Il serpente rappresenta attaccamento a questo mondo materiale (forse le cose come il nostro aspetto, le nostre auto, il nostro status, le nostre cose) - la vera fonte del male. L'albero della vita rappresenta la Manifestazione di Dio (come Cristo e Baha'u'llah). Essi sono l'albero della vita, perché essi sono la fonte di ogni bene spirituale, e la vera natura dell'uomo è spirituale. Sebbene egli sia un corpo e un anima, il corpo è il veicolo per l'anima di progredire attraverso l'acquisizione di virtù spirituali di cui avrà bisogno nei mondi spirituali di Dio ". Così, quando ci dimentichiamo la nostra vera realtà, quando siamo diventati così coinvolti negli affari della carne che trascuriamo le nostre anime, non solo soccombiamo al male, ma rimaniamo avvinghiati ad esso. Il male non è una entità separata che esiste di per sé, ci segue attraverso corridoi bui e ci appare nei sogni, in attesa di impiantarsi nel nostro organismo in modo che solo attraverso un esorcismo sia possibile ripristinare in noi l'umanità.
E' una parte di noi stessi. Una più bassa, la natura animale, che ci spinge a concentrarci solo su quello che il nostro mondo ha bisogno e ci allontana dall'albero della vita, dalle leggi della manifestazione di Dio, che sono, in realtà, la fonte di ogni bene, e l'unico vero sostentamento della realtà spirituale dell'uomo. Paradiso e inferno esistono all'interno di noi stessi - nelle decisioni che prendiamo ogni giorno. Essere vigili o negligenti. Essere pii o satanici. Essere obbedienti o ribelli. Essere attivi o passivi. Essere materiali o celestiali.

Nava

http://www.bahaiperspectives.com/page/7/

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